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30.8.10

I CONSIGLI DI PAOLA C PER L'AUTUNNO

Paola C, insieme ad Emma, sono coloro le quali hanno letto e recensito diversi libri durante l'estate per proporli ai lettori compulsivi che frequentano la rete.
Se ti riconosci nella sindrome compulsiva sopraccitata, puoi leggere i consigli che seguono senza avere effetti collaterali gravi.



LA VERITA’ SULL’AMORE
JOSEPHINE HART
Feltrinelli

Romanzo psicologico sul dolore di una madre e di una famiglia per la perdita di un figlio. Romanzo sull’amore di un marito che spende tutto se stesso per salvare la moglie dall’oscuro baratro del dolore. Ancora una prova di grande intensità, strutturata secondo i canoni dell’arte letteraria più antica, la tragedia. Una storia dai tratti poetici che entra nel cuore con sorprendente delicatezza.



SETTE ORE IN PARADISO
THODOROS KALLIFATIDIS
Crocetti


La passione irrompe nella vita tranquilla di un professore di matematica di origine greca in una università svedese. E’ una passione proibita, per la moglie del suo amico, una situazione che lo obbliga a interrogarsi sul senso delle scelte fondamentali della vita, mentre i rapporti si sgretolano e tutto sembra andare perduto. Un viaggio dovrebbe rappresentare il paradiso raggiunto. Ogni passo ci fa entrare nel cuore del protagonista e ne svela la sincera ricerca della libertà di vivere i movimenti dell’anima.



UNA BRAVA RAGAZZA
JOYCE CAROL OATES
Bompiani


Un tema delicato, l’amicizia tra un anziano artista e una ragazzina di sedici anni, proveniente da una famiglia disastrata. Lei trova in lui l’accudimento e l’affetto che non ha mai avuto dai genitori. Lui si innamora della sua freschezza e ha in serbo un grande progetto che nessuno può immaginare. Ma…come sempre la Oates ci spiazza con colpi di scena e un finale degno dei massimi giallisti. Eppure non si tratta di un giallo. Si tratta di un’indagine inquietante e sorprendente sulle motivazioni più nascoste che dimorano nell’animo umano all’esordio e alla fine della vita.

27.7.10

COSA LEGGO IN VACANZA?

Che libri consigliare per le vacanze?
Bella domanda, e se mi limitassi a dirvi cosa stiamo leggendo? Sarebbe solo il nostro punto di vista e dovreste conoscerci uno per uno per capire se ciò che leggiamo è o meno in sintonia con voi. Troppo complicato e poco affidabile. Ma una persona in vacanza, visto che ha tempo, cosa cerca nella lettura? E soprattutto: legge solo in vacanza? Anche qui, volendo rispondere in maniera un po' più approfondita, i quesiti sorgono come funghi. Come si fa a consigliare un libro in generale? Non è affare da poco, bisogna conoscere bene la persona che si ha di fronte, per soddisfarne le aspettative. Oppure dare un consiglio per genere letterario e poi ognuno pesca ciò che più gli interessa. Ecco, questa mi pare la strada più giusta.

Un saggio, un thriller nostrano (visto che la produzione italiana c'è), un thriller americano (fucina senza fondo di questo genere), un giallo classico, un romanzo d'amore ed uno di narrativa pura e attuale, un classico intramontabile ed un libro che faccia riflettere ma sia breve e intenso, un romanzo storico, una raccolta di racconti ed un libro di poesie (ma si leggono poesie sotto l'ombrellone?). Oddio, sono tanti e all'appello ne mancano ancora, senza scendere nel dettaglio dei saggi divisi per materia. Tutto nasce dalla richiesta di una mia vicina di casa in partenza per le ferie, che è in pensione da anni e di tempo per leggere ne avrebbe in quantità, ma è convinta che il momento ideale da dedicare a questa "fatica mentale" sia prerogativa della vita da spiaggia <tu che leggi, dammi un consiglio di cosa portarmi sotto l'ombrellone>.
La crema solare?

Comunque eccovi la lista delle pagine da spiaggia più gettonate (valide anche per il lago, la montagna, le città d'arte e qualsiasi altro luogo di vacanza):

- Acqua in bocca
Camilleri e Lucarelli, Ed. Minimum Fax

- Canale Mussolini (Strega 2010)
Pennacchi, Ed. Mondadori

- Acciaio
Avallone, Ed. Rizzoli

- Hanno tutti ragione
Sorrentino, Ed. Feltrinelli

- Breaking Dawn (i vampiri di Twilight)
Meyer, Ed. Fazi

- Il Fattore Scarpetta (non è un saggio su come pulire il piatto col pane!)
Cornwell, Ed. Mondadori

- Il filo che brucia
Deaver (bestseller industry), Ed. Rizzoli

- Mister Gregory (esilarante)
Modignani, Ed. Sperling & Kupfer

- L'ultima riga delle favole
Gramellini, Ed. Longanesi

Andate in libreria e fatevi guidare dall'istinto (o dalla quarta di copertina).
L'importante è leggere, se di qualità... non sarà tempo perso.

5.7.10

PAOLA C... parla dell'ultimo di V. Trevisan

-TRISTISSIMI GIARDINI-
Vitaliano Trevisan
Ed. Laterza, collana Contromano
€10,00
Trevisan colpisce ancora…E’ appena uscito questo saggio-diario del nostro scrittore vicentino che odia i vicentini, ma naturalmente non riesce a staccarsi dal proprio territorio. E meno male per noi vicentini, perché c’è davvero bisogno di una voce forte, schietta, implacabile, che gridi almeno alcune delle scomode verità che ogni giorno ci capita di osservare.

Prima di tutto il territorio: una periferia diffusa- azzeccatissima definizione. Non c’è ormai più separazione tra una città e l’altra, le periferie si sono espanse fino a compenetrarsi. Sono periferie brutte, dove spesso si vedono costruzioni che insultano la bellezza del territorio naturale, delle colline a vigneto, dei centri storici antichi dove ancora si conserva un’architettura semplice di grande bellezza.

Poi il ritmo della vita di questo territorio, scandito dai secondi: qui lavoriamo con i secondi! Dice una voce riportata dall’autore. Le merci, gli uomini circolano, come in un formicaio laboriosamente impazzito.

Poi le abitazioni, le villette di periferia, dai giardini omologati: prato inglese, acero giapponese, ulivo deportato..laddove un tempo c’erano gli orti. Ma oggi nessuno ha più tempo per coltivarsi i pomodori, nemmeno quelle mogli degli imprenditori che, avendo delegato le incombenze materiali a cameriere e giardinieri, sono troppo indaffarate ad andare in palestra, dall’estetista, dal parrucchiere, per non parlare dello shopping.

Gli immigrati: da un lato i clandestini, di cui l’economia ha bisogno perché così sono controllabili, ricattabili e sfruttabili al costo iù basso. Dall’altro quelli che si sono integrati, che si dicono molto soddisfatti di abitare in queste zone, anche a Treviso, patria del sindaco sceriffo della lega. Anzi proprio loro a volte cambiano addiritura città perché “too much marocchino”!

C’è qualcosa però che Trevisan ama di questi luoghi: il dialetto, lingua materna che viene parlata ovunque e da tutte le classi sociali. Ma non si unisce al coro politico di quanti vogliono valorizzare la lingua e la cultura veneta “possibilmente ai ferri con 2 fette di polenta”.

Il proprio dialetto è piuttosto il modo più intimo di sentirsi a casa.

Paola C

25.6.10

IDEE DA Libriblog...

Dal Link al Drink con Libriblog - Hot - World - Max
visitate il link di questa splendida iniziativa,
perchè lo Spritz Letterario, in accordo con
Libriblog, cercherà di proporla.
Nel nuovo bar? In piazza?
A breve la risposta!

23.6.10

CLAUSTROFOBIA DA PALINDROMO


Ciao gente,
tra tutte le foto fatte a Londra ho scelto questa per la figuraccia retorica che contiene: 'o' palindromo, da giocarsela alla tombola napoletana!
Ho fatto il carico di idee nuove (effetto collaterale tipico al ritorno da un viaggio) e un po' di considerazioni e confronti con Vicenza.
I londinesi leggono, i vicentini no.
Ok: retorica e "l'erba del vicno è sempre più verde"... ma ho iniziato con una figura retorica.
Leggono più di noi, meglio non credo, ma leggono molto. Sono supportati da strutture fantastiche e prezzi più abbordabili. Se un libro ha meno di 400 pagine non lo prendono neanche in considerazione. Waterstones in Piccadilly è la libreria più grande d'Europa. Si sviluppa in 5 piani di puro piacere letterario e un piano interrato. Quando entri c'è sempre qualcuno che ti sorride e pronto a darti qualche consiglio, hanno un bar all'ultimo piano con vista sulla città che mozza il fiato ed è sempre pieno di gente che beve e legge a tutte le ore. Leggono per evadere, per divertirsi e per imparare. Anche noi, è vero. I motivi magari sono gli stessi ma è l'approccio che cambia. Nel Nord Est chi legge vuole farlo sapere (sto generalizzando), non lo concepisce come un puro divertimento personale ma come uno status. Il palindromo mi pare una giusta metafora per la mentalità della nostra terra, da qualsiasi parte tu lo legga è sempre la stessa cosa, da claustrofobia!
Fin'ora hanno parlato i saggi, i soliti noti, gli intellettuali-poeti-scrittori, i "leinonsachisonoio" che poco hanno colto della disattenzione altrui data dalla noia del suono prodotto dall'auto celebrazione.
Ci vuole più spazio per chi ha qualcosa di nuovo da dire, non necessariamente i giovani, ma anche chi ha finalmente trovato il coraggio di farlo.
E' dalle differenze di pressione che nasce il vento, ed il vento porta cambiamento.
Approposito... non sarà al 5° piano in Piccadilly ma sta per aprire un bar nuovo che c'entra con i libri a Vicenza, o sbaglio?

14.6.10

STREGATI DAL PREMIO

E' nata a Biella nel 1984, il suo romanzo si intitola "Acciaio" (ed. Rizzoli). E' Silvia Avallone, entrata nella cinquina anche del premio Strega. Dico anche perchè è già in quella del Campiello. Largo ai giovani, almeno nella letteratura!
Eccovi la cinquina stregata:
1-ACCIAIO, S. Avallone;
2-HANNO TUTTI RAGIONE, P. Sorrentino;
3-CANALE MUSSOLINI, A. Pennacchi;
4-SONO COMUNI LE COSE DEGLI AMICI, M. Nucci;
5-ACCANTO ALLA TIGRE, L. Pavolini.

Cosa hanno in comune questi romanzi? Il senso della famiglia nel bene e nel male, l'idea di casa, sia come luogo deserto e malinconico che come ingombrante spazio dal quale fuggire.

Le case editrici in ballo sono citate di seguito, volutamente non accostate ai romanzi che propongono, lo faremo dopo la premiazione: Fandango, Feltrinelli, Mondadori, Rizzoli e Ponte alle Grazie.

In tempo di crisi economica ricordate che c'è chi compra i libri per voi, se la curiosità per questi titoli (e per tutti gli altri) è un'ossessione: ANDATE IN BIBLIOTECA!

26.5.10

CAMPIELLO 2010


Sabato scroso (22/05) a Padova è stata decisa la cinquina dei finalisti del Premio Campiello.
Gli undici giurati, quest'anno presieduti da Giuseppe Tornatore, hanno scelto 5 romanzi su 43, ed hanno così votato:

11 voti - Canale Mussolini (Mondadori) di A. Pennacchi;
8 voti - Scintille (Feltrinelli) di G. Lerner;
7 voti - Le perfezioni provvisorie (Sellerio) di G. Carofiglio;
stessi voti e poi in ordine a seguire:
Milano è una selva oscura (Einaudi) di L. Pariani e
Accabadora (Einaudi) di M. Murgia.

Grande escluso, ma favorito all'ingresso in cinquina alla vigilia dai soliti saccenti/veggenti: Alain Elkann con Nonna Carla (Bompiani)

Il 4 settembre il verdetto finale al Teatro La Fenice di Venezia, dove 300 giurati popolari decreteranno il vincitore del Supercampiello.

Antonio Pennacchi, che ha avuto l'unanimità, nel suo romanzo epico-storico Canale Mussolini, tratta di migrazione al contrario, per come siamo abituati a considerarla, ovvero lo spostamento dei contadini da Nord a Sud per bonificare le paludi pontine.

Personalmente tifo Gad Lerner, ma che vinca il migliore, visto che su questo premio non si può dir nulla!

27.4.10

IL 5 MAGGIO USCIRA'...

Sarà presentato alla libreria LIBRARSI GALLA venerdì
14 maggio alle ore 21:00



Il 5 maggio prossimo uscirà il nuovo libro di Marco Cavalli "Sette note sulla lettura", €14,00 -Ed. Colla di Vicenza.
Questa casa editrice, attiva dal 2002, si è specializzata in saggistica. Di recente ha introdotto anche una collana di narrativa.

Marco Cavalli (Vicenza 1968) è critico letterario e traduttore, tra i massimi conoscitori dell'opera di Aldo Busi, sul quale ha scritto un'importante monografia, Busi in corpo 11. Come traduttore si è cimentato con opere di Sade (Justine), Marcel Pagnol (Il castello di mia madre e La gloria di mio padre), Daniel Zimmermann (La città dolente).

SETTE NOTE SULLA LETTURA (dal sito di Angelo Colla Editore)

Un libro iconoclasta che distrugge tanti luoghi comuni sulla lettura: «Da me non sentirete una sola parola su “che cosa ci si guadagna a leggere”. Non ci si guadagna un fico secco, è questo il bello – o il guaio, fate voi». Un libro che fa chiarezza tra lettori e pseudo-lettori, cioé «gente che legge poco, che legge male e a rotta di collo, che non legge proprio o finge di leggere... Un cattivo lettore, particolarmente cattivo con se stesso, è il lettore feticista, il fanatico che di un unico libro, spesso neppure brutto, fa un guanciale, un altare, un comandamento, un articolo di fede, una stazione balneare, un posto di ristoro». Ma questo libro è anche e soprattutto un galateo della lettura vera, quella della grande narrativa d’autore, che diletta, ricrea la mente e nutre lo spirito, scritto attingendo alla propria personale esperienza di lettore forte qual è stata da sempre quella dell’autore, arricchita da vent’anni di letture professionali come giornalista e critico free-lance e da dieci anni di traduzioni letterarie e di consulenza editoriale per importanti sigle nazionali. Rasoiate aforistiche, aneddoti e memorie personali fanno di questo libretto acuto e arguto una lettura stimolante e piacevole.


26.4.10

IL 23 APRILE SCORSO... A LUME DI LIBRO


... avete spento la TV e acceso una candela sul davanzale per dire a tutti che stavate leggendo un libro? Avete letto un libro da soli o in compagnia? Era la giornata mondiale della lettura!
Come: cos'è la lettura?
Libro? No! Non è quella roba digitale nella quale si sceglie il finale, il nome dei personaggi, quella piattaforma fredda sulla quale far scivolare il dito per girare le pagine, no, non è quello! Ok, in giro si dicono tante cose, sì, è vero è una storia molto economica ma.... hey, giovane! STO PARLANDO DI CARTA TRA LE DITA, DI PROFUMO DI STAMPA E COLLA, DI PAROLE CHE ESPRIMONO EMOZIONI CHE NON PUOI CAMBIARE, LE HA SCELTE CON PASSIONE L'AUTORE, TU CHE C'ENTRI? Pensa a cambiare in meglio la tua vita, invece di cambiare il finale del libro che stai leggendo! Sì, quell'oggetto che costa ma che, se vinci la pigrizia, trovi gratis in biblioteca!

21.4.10

CREATORI DI GIOIELLI... NUOVE COLLANE

Cliccate sull'immagine per entrare in un nuovo mondo letterario, fatto di giovani veri, profondi, intensi.

Giulia Belloni è l'editor che ha creato la nuova collana ICONOCLASTI per la casa editrice Alet.

Valentina Brunettin è l'autrice che a soli 18 anni ha vinto il premio Campiello.

Al momento vi basti questo...

Grandi emozioni e nuovi punti di vista. C'è il rischio di riconoscersi nel personaggio più antipatico, di provare pena o ribrezzo per il genere al quale apparteniamo. Le parole, in questo libro, hanno un peso diverso rispetto a quello a cui siamo abituati. Questi nuovi autori non hanno paura della verità, e i lettori sapranno affrontarla?

I CANI VANNO AVANTI
di Valentina Brunettin
Ed. Alet - €10,00

CONSIGLIATO!

19.4.10

NOIR DAGLI USA... ANCHE I POETI UCCIDONO


"Anche i poeti uccidono"
di Victor Gischler
traduzione di Luca Conti
Pag. 288 - Euro 15,00
ISBN 978-88-8237-184-5




"Victor Gischler non si accontenta di spingere al massimo la scrittura, la porta a danzare sull’orlo dell’abisso. Leggerlo è un divertimento selvaggio."
Joe R. Lansdale


"Una delirante storia di gangster e poeti. Semplicemente splendido!" (Washington Post)


Il cadavere nudo di Annie Walsh, studentessa del primo anno, giace nel letto di Jay Morgan, professore di Letteratura inglese della Eastern Oklahoma University. Ma questa è solo la prima di un’infinita serie di guai che rischiano di spingere la carriera di Morgan sull’orlo di una catastrofe.
Da anni non scrive più una poesia decente e la sua carriera è finita se non riesce almeno a organizzare l’annuale reading poetico, ma il fiore all’occhiello dell’università è uno studente afroamericano che compone solo rap. E inoltre deve far pubblicare la silloge poetica di Fred Jones, che gira per il campus con un enorme gorilla dal grilletto facile.
Aggiungete un investigatore privato alla ricerca di Annie, una partita di droga trafugata, un boss con la sua gang che arriva al College per un regolamento di conti, e un ex spacciatore in fuga che si iscrive al corso di Morgan sotto falso nome. Avrete tutti gli ingredienti esplosivi della situazione.
Con un ritmo incalzante, un gusto unico per il gioco narrativo e dei fendenti noir opportunamente collocati nel plot, Victor Gischler miscela sangue e vendette trasversali, pulp e sparatorie, con gli accenti brillanti della commedia, spolverando al meglio il suo talento di scrittore.
Anche i poeti uccidono consacra Gischler maestro della black comedy e autore in grado di graffiare con intelligenza e sarcasmo il mondo dell’università e quel senso di autoindulgenza che troppo spesso caratterizza i poeti dilettanti.
Uno spettacolare incrocio fra pulp, noir e commedia che ricorda il miglior Elmore Leonard.

(testo tratto dal sito dell'Editore Meridiano Zero)

30.3.10

NORDEST CAPITALE DELLA CULTURA

Il Festival delle Città Impresa 2010

Un Festival per raccontare le trasformazioni del Nordest e per riflettere sul suo futuro. Sono protagonisti i centri urbani, capoluoghi simbolo della trasformazione industriale avvenuta negli scorsi decenni e oggi modelli rappresentativi di un sistema in costante movimento perchè luogo di sperimentazione, assieme alle città simbolo della vita culturale.

Cliccate sul link in alto per il programma e sull'immagine per l'incontro, molto interessante, del 23 aprile sul valore dei libri, presso Grafica Veneta (zona Camposampierese);

ore 18:00
Interventi: Cesare De Michelis, presidente Marsilio Editori
Gian Arturo Ferrari, presidente del Centro per il Libro e la Promozione della lettura
Fabio Franceschi, presidente Grafica Veneta
Chris Meade, co direttore dell'Institute for the Future of the Book

Modera: Stefano Salis, Il Sole 24 Ore

Approfondimento:
Il libro è una grande industria culturale che, assieme ai giornali, determina anche le leadership culturali e politiche a livello nazionale e internazionale. Case editrici, industrie di distribuzione, industrie tipografiche, autori sono indici per comprendere la forza di un territorio. E producono anche valore economico ed occupazione. Il Nordest possiede la sesta casa editrice del Paese, la prima industria tipografica, autori di primissimo piano ed è la prima area per numero di libri acquistati. Ma non ha una società di distribuzione né la coscienza del valore di questo mercato. Che nel frattempo sta cambiando anche attraverso la rapida, ed apparentemente inesorabile, diffusione degli e-book.

Mi sono già accreditata, così vi relazionerò.
M.

29.3.10

27 marzo PAROLE IN CORSO


La giornata di sabato è iniziata alle 8:30 del mattino con l'allestimento del banchetto dello Spritz Letterario. Molti i curiosi attratti dal nome e dal logo, domande e chiacchiere per conoscere l'associazione che si trova nei bar della città. Pur con qualche (grosso) problema di organizzazione, non dovuto a noi evidentemente, siamo riusciti a presentare gli autori che avevamo invitato: Marco Franzoso con "Ragazze del Nordest" (ed. Marsilio) è stato molto disponibile, un vero piacere fare due chiacchiere con lui, una persona vera e lo ha dimostrato durante l'intervista.
Nel pomeriggio abbiamo avuto alle 16:00 (con ritardo di 40 minuti per ritrovare microfono e sedie!) Laura Liberale con "Tanatoparty" (ed. Meridiano Zero), la festa della morte, romanzo d'esordio nella narrativa, argomento difficile da trattare a quell'ora ma l'autrice è riuscita a calamitare l'attenzione del pubblico con l'originalità della trama. Alle 17:00 (in realtà molto dopo!) l'attesissima Leonora Sartori con "La forma incerta dei sogni" (ed. Piemme), anche qui un'opera prima della giornalista vicentina che, tra passato e presente, narra la storia di una bambina e dell'adesivo incollato dai genitori accanto al suo letto. Salviamo i 6 di Sharpeville c'era scritto e raffigurava 5 uomini ed una donna di spalle con le mani legate. La protagonista, diventata grande, vuole andare in Sudafrica a vedere questi 6 finalmente negli occhi, a conoscere quelle persone che il padre definiva eroi. Un successo meritatissimo di vendite.
Tutti noi ci siamo sinceramente divertiti ed abbiamo respirato libri e passione per la scrittura.
Alle 19:30, dopo aver dismesso il banchetto, ci siamo bevuti il meritato spritz!
Alla prossima e grazie a tutti, davvero.
M.

23.3.10

FLASH MOB il 26 marzo a Vicenza con noi!


Ringrazio Emma, dello Spritz Letterario, per la generosa partecipazione all'acquisto di libri da regalare in occasione del Flash Mob di venerdì prossimo.

Sono stati scelti soprattutto titoli classici cosiddetti "intramontabili", per far capire la qualità letteraria a dispetto di parole stampate che durano, nella memoria dei lettori e negli scaffali, poco più di un mese. Perchè un vero lettore fonda le sue radici nel classico, non per uno status o per spocchiosità intellettuale, ben sì per la qualità che attraversa il tempo senza scalfiture.
Vi sorprenderà l'attualità de Il Rosso e il Nero, di Anna Karenina e molti altri.
Non sono "libri a metro", ma metri di percorso nell'esperienza umana.

15.3.10

SE NIENTE IMPORTA, di J. S. Foer

Un libro tra inchiesta e riflessione filosofica
"Vi racconto cosa vuol dire mangiare gli animali"

di GIUSEPPE CULICCHIA - La Stampa


Se niente importa, il nuovo libro di Jonathan Safran Foer. Stavolta non si tratta di un romanzo, ma di un ibrido capace di comprendere il racconto autobiografico e l’inchiesta giornalistica, la riflessione filosofica e la testimonianza. Ed è un ibrido che parla a ciascuno di noi, invitandoci a interrogarci sulle nostre scelte alimentari. A partire dal sottotitolo: Perché mangiamo gli animali?

Mr. Foer, che cosa l’ha spinta a scrivere questo libro?
«Credo che molti di noi non si pongano il problema di ciò che arriva in tavola. Non che non gliene importi. Preferiscono non farlo. Io ho capito di volerlo fare dopo la nascita di mio figlio. E più approfondivo le mie ricerche, più mi rendevo conto che ciò che stavo scrivendo aveva sì a che fare col dolore e la sofferenza degli animali, ma anche con altre cose: la qualità dell’acqua che beviamo e dell’aria che respiriamo, gli antibiotici che assumiamo senza saperlo, il riscaldamento globale, la fame nel mondo. Mangiare animali significa toccare tutte queste questioni. Che riguardano ciascuno di noi, e il futuro dei nostri figli».

Dopo aver letto il suo libro, l’attrice Natalie Portman, vegetariana da vent’anni, è diventata un’attivista vegana, rifiutando anche uova e latte. Lei invece è stato criticato per non averlo fatto. Se l’aspettava?
«Io e la mia famiglia facciamo la spesa biologica nei mercati dei contadini e sappiamo da dove proviene ciò che mangiamo, ma diventare vegetariani è una decisione molto complicata. Posso capire che qualcuno sia rimasto deluso perché non ho fatto una scelta ancora più radicale, ma non credo serva a qualcosa dire: noi vegani siamo dalla parte della ragione, tutti gli altri no. Penso invece sia utile far riflettere la gente sul fatto che occorre ridurre i consumi. Sia per tutelare la nostra salute, sia per i danni che il nostro stile di vita arreca alla biosfera, e nel caso della carne anche per via delle sofferenze che arrechiamo agli animali. Ma non è una questione di identità. Si tratta delle scelte che facciamo ogni giorno. Noi abbiamo la possibilità di scegliere ogni volta che entriamo in un supermercato o al ristorante. Il problema a monte è che non sappiamo che cosa avviene nell’industria zootecnica».

Lei si è introdotto nottetempo negli allevamenti e ha visto che cosa sono oggi le fattorie americane. Ha denunciato non solo le terribili condizioni in cui vengono allevati gli animali e la crudeltà con cui li si uccide, ma anche il pericolo che deriva alla nostra salute a causa dei farmaci somministrati e delle spaventose condizioni igieniche. Quali sono state le reazioni dell’industria zootecnica del suo Paese?
«La cosa interessante è che non c’è stata alcuna reazione. Io mi aspettavo che dicessero: ehi, un momento, le cose non stanno come le hai raccontate. Oppure: guarda che ti sei sbagliato, dovevi informarti meglio. Invece, niente. Questo mi fa pensare che non abbiano argomenti, oppure che proprio non vogliano aprire un dibattito, perché farlo porterebbe la gente a non mangiare più carne».

Ha incontrato anche imprenditori nel settore dell’allevamento intensivo e semplici lavoratori. Qualcuno le ha detto che l’industria ha capito che per fare profitto gli animali malati sono più redditizi. Altri, che tornando alle fattorie rurali non si potrà mai sfamare un mondo con 10 miliardi di persone.
«Dal suo punto di vista, l’industria ha ragione. Ma non prende in considerazione che si possa mangiare meno carne, oppure qualcos’altro. Gli americani mangiano il doppio di proteine rispetto agli europei. Negli ultimi decenni il consumo di polli è aumentato del 150%. Ribadisco: noi consumiamo troppo».

Lei cita Derrida, che riguardo alla violenza su scala mondiale esercitata sugli animali dice: «Gli uomini fanno tutto ciò che possono per nascondere questa crudeltà». E ricorda Henry Ford, che imparò a montare le auto vedendo come nei mattatoi si smontavano le mucche.
«La questione centrale è che un animale non è un’auto: noi non mangiamo auto, e non le facciamo mangiare ai nostri figli. E la tragedia è che si pensa all’industria alimentare come se fosse una qualsiasi altra impresa capitalista. Invece non è così. Basti pensare a quanto precocemente oggi le ragazzine arrivano alla pubertà: con la carne assumono ormoni. Una delle persone che ho intervistato mi ha detto: “Usiamo i nostri figli come cavie”. È vero».

Lei cita anche Orwell, «Tutti gli animali sono eguali, ma alcuni sono più eguali degli altri», e pone una domanda scomoda: che scusa possiamo avere per risparmiare i cani e mangiare gli altri animali?
«In realtà non c’è alcuna vera ragione per risparmiare i cani e mangiare le mucche, o viceversa, se pensiamo a quanto accade altrove. Si tratta di decisioni arbitrarie. Tra un cane e un maiale non c’è molta differenza. I maiali sono affettuosi, giocherelloni e molto intelligenti».

Nel libro un’attivista per i diritti degli animali dice che entrando in un capannone di quelli dove sono stipati a strati decine di migliaia di polli si è vergognata di essere una persona. Le è capitato, mentre scriveva questo libro?
«Da parte mia non penso di poter dire a nessuno: ehi, tu, devi vergognarti. Ma ho scelto di essere me stesso, e di non dare i miei soldi a chi pratica l’allevamento intensivo. Un giorno potrò raccontarlo a mio figlio. Tutti noi abbiamo questa possibilità: scegliere di raccontare certe storie ai nostri figli anziché altre. I libri per bambini sono pieni di animali, e i bambini prima o poi chiedono sempre ai genitori: perché li mangiamo?».

"Se niente importa"
Jonathan Safran Foer è nato a Washington nel 1977 e vive a Brooklyn con la moglie (la scrittrice Nicole Krauss) e il figlio Sasha.
Si è rivelato nel 2002 con il romanzo Ogni cosa è illuminata, seguito tre anni dopo da Molto forte, incredibilmente vicino.

8.3.10

RIFLESSIONI SULLA LETTERATURA


CHE COS'E' LA LETTERATURA?
Jean Paul Sartre
Ed. Il Saggiatore Tascabili
€15,00

Un saggio sulle più importanti riflessioni sulla letteratura, lo scrittore ed i suoi lettori, scritto nel Novecento dal padre dell'esistenzialismo

Poichè i critici mi condannano in nome della letteratura senza mai dire che cosa intendiamo per letteratura, la risposta migliore sarà esaminare l'arte di scrivere senza pregiudizi. Che cos'è scrivere? Perchè scrivere? Per chi? In realtà pare che nessuno se lo sia mai chiesto.
(quarta di copertina)

23.2.10

LA FORMA INCERTA DEI SOGNI A FAHRENHEIT RADIO 3

L'ho letto senza sapere bene cosa aspettarmi, o forse con il timore di incappare in una storia di denuncia che mi avrebbe intristito e basta o un saggio sull'apartheid. Ho trovato parole vere, curiosità di una bimba che non ha voglia di condividere le lotte dei genitori, perchè troppo piccola per capirle, perchè il suo mondo lo vorrebbe solo di fiabe a lieto fine. Ma c'è un adesivo sul mobile vicino al suo letto, che ritrae cinque persone di spalle. I genitori di Leo organizzano mostre itineranti per spiegare a tutti chi siano quei cinque e perchè sono in prigione in attesa di essere giustiziati.
Il rapporto con i genitori corre parallelo alla storia di ognuno dei cinque "eroi per caso", su binari di parole molto semplici e scorrevoli, intersecando concetti che si condividono, valori e riflessioni che ci appartengono. Nessuna nota pietistica nè accusatoria, solo la realtà dei fatti vista da due parti diverse del mondo. Leo trentenne va in Sudafrica per vedere in faccia i cinque di spalle, e cerca un passato denso di storia, che l'ha vista troppo piccola per partecipare ma le è arrivato attraverso i racconti dei genitori. Quell'adesivo le è rimasto appiccicato nel tempo, per poterlo staccare deve conoscere quelle persone "normali" che un giorno, per caso, si sono trovate nel posto sbagliato, al momento sbagliato. Al ritorno dal Sudafrica sarà difficile spiegare, soprattutto al padre idealista, che la casa di Babbo Natale era deserta e le finestre erano chiuse.
Sembra difficile parlare di apartheid quando tutto pare risolto, relegato nel passato. Il tema sembra fuori moda, ma Leonora ci riesce egregiamente con gli occhi del presente.
Due storie che si intrecciano, un libro da non perdere!
M.

Leonora Sartori
è nata a Vicenza e vive a Milano. Ha presentato "La forma incerta dei sogni" come libro del giorno alla trasmissione radio Fahrenheit.

Se volete leggere qualche capitolo, qui sotto trovate il link di Radio 3 Rai.

CAPITOLI

20.2.10

IL SAPORE DELLA NEVE di Monica Bianchetti


Vi propongo, intanto, la recensione di Francesco De Girolamo, perchè ho appena iniziato il libro, che ci è stato regalato dalla giovane autrice vicentina giovedì scorso. A breve la mia...
Marianna


IL SAPORE DELLA NEVE
Ed. La Serenissima
pagg.197 - €15,00

Ho letto con molto piacere l’ultimo romanzo di Monica Bianchetti. Molti sono i protagonisti della storia che racconta: la figura paterna, la figura materna, il “viaggio” e, per ultimo, ma non meno importante, la natura.”A volte”, come dice Jung, “ci vogliono due vite per compiere un’intera esistenza”; infatti, ciò che non ha fatto il padre di Vittorio, lo farà lui stesso, e quello che non è riuscita a compiere Marianne, lo porterà a compimento Elsa. Il padre di Vittorio non era riuscito a inseguire sua moglie – che, ad un certo punto del loro matrimonio, lo aveva lasciato con un figlio piccolo – per cercare di capire i motivi del suo gesto; non ne aveva avuto il coraggio o forse la voglia. Vittorio invece vuole esplorare, vuole capire, ha il coraggio di andare fino in fondo. E questo difficile viaggio, a maggior ragione, lo compie Elsa, che, diventando madre, vede affiorare dal passato un disagio che la afferra all’improvviso, e ha l’audacia di partire, o ri-partire, dalle sue origini, per comprendere quello che apparentemente è senza spiegazione. E’ un libro d’amore profondo; ma oltre ad avere amore per gli altri, i protagonisti riescono ad avere amore per se stessi, sanno regalarsi qualcosa di buono per sé, non si sentono intrappolati dal destino e quindi hanno la forza di cambiarlo. Con l’espediente narrativo della comparsa del diario di Elsa, cui, a un certo punto, ricorre, l’Autrice moltiplica i rimandi e i rapporti, riflette nello specchio una verità ulteriore, contemplando i personaggi secondo nuovi, diversi punti di vista. Elsa, decisa a intraprendere un “viaggio” difficile e necessario, andrà prima in Svezia, poi a Rimini, a Roma, e infine sul Lago di Garda, per scoprire le radici del “suo mondo”, per giungere al limite delle cose. Per Vittorio, così, tutto il presente e il passato, fittamente confuso, fino a quel momento, emergono con forza inattesa dal diario di Elsa; e, come un’eco che riverbera, la sua lettura proietterà una luce nuova anche su tutta la sua esistenza. Pur ripercorrendo le stesse tappe del viaggio di Elsa, sarà il diario che lo costringerà al coraggio dello sguardo verso ciò che avviene all’interno di sé, venendo a contatto con una dimensione “vera”, senza copertura che in qualche modo addolcisca la verità. L’amore per la moglie Elsa e la figlia Daisy, costringe Vittorio a lasciare la sua “amata montagna”, a “scendere a valle”, a fare un viaggio “nel mondo”; a lasciare la sua vita determinata da leggi e abitudini rassicuranti, con la tenace volontà di vedere quel che c’è dietro la soglia. Tutto ciò lo condurrà verso una vita più autentica, grazie al suo coraggio premiato, e, a differenza di suo padre riuscirà a dividere fino in fondo la sua vita con una donna che lo ama. Anche i personaggi minori, tutte le figure umane che, prima Elsa e poi Vittorio, incontrano durante il loro rispettivo viaggio, negli stessi luoghi, sono ben delineati, e tutti sembrano aver avuto la forza di mettersi in discussione ed il coraggio di guardare in faccia la realtà. Nel libro c’è solo una menzogna, detta e costruita nel nome dell’amore, “perché quello che non si conosce non può far male”, come pensa Marianne, nella sua tenace convinzione. E’ lei, Marianne, l’altra protagonista, rilevantissima, che resta nascosta, sospesa, e quando diventa “visibile” coglie il lettore di sorpresa: è paziente, sa aspettare, come solo le donne sanno fare, vivendo un dolore profondo, un distacco crudele, ma sa che il suo sacrificio non sarà vano. Il romanzo si legge tutto d’un fiato, con profondo pathos, grazie alla sua scrittura limpida e agile, che tende a suggerire la psicologia dei personaggi, più che a rappresentarli a tutto tondo, e la narrazione testimonia una capacità espressiva di grande modernità, rigore e profondità psicologica. Bellissima, poi, l’ambientazione: i boschi, la montagna, i grandi spazi, la neve, sono qui, più che una cornice, un vero e proprio “spazio interiore”, vivo e palpitante, di cui la stessa immagine che dà origine al titolo è efficacissima rappresentazione, di lacerante potenza poetica.

Francesco De Girolamo

15.2.10

LETTURE AL FEMMINILE


STRANE CREATURE
di Tracy Chevalier (Ed. Neri Pozza - €16,50)

Ambientato nel 1811 a Lyme, piccolo villaggio del Sussex, sulla costa meridionale britannica, dove la vita di provincia scorre monotona e tranquilla, le donne possono solo sposarsi e accudire i figli, la gente veste ancora stile impero, il tempo pare essersi fermato, fino all'arrivo delle sorelle Philpot. Vengono da Londra con tutta la loro eleganza e stravaganza tipiche della vita metropolitana. Louise ad esempio ha una vera passione per la botanica, cosa incomprensibile per gli abitanti del villaggio; Elisabeth, che ha venticinque anni ed è la più grande, non si comporta come una povera zitella, anzi è eccentrica e fiera della sua libertà. Elisabeth fa amicizia con Mary, la figlia dell'ebanista, che dopo essere stata colpita da un fulmine, quand'era piccola, diventa una ragazza vivace e curiosa, tanto da passare il suo tempo sulla spiaggia del villaggio dove ha scoperto le ossa gigantesche di strane creature. Le descrive come grossi coccodrilli vissuti migliaia di anni fa, ma il reverendo Jones sostiene che questa teoria è contraria alla Bibbia, dimostrando la grettezza e l'ottusità del pensiero dell'epoca. La storia prosegue con l'arrivo del colonnello Birch insieme a cacciatori di fossili e avventurieri e le due amiche, Mary ed Elisabeth si contenderanno il militare dai folti capelli neri.

Il romanzo è basato sulla vera storia di Mary Anning, che a Lyme Bay scoprì il primo cranio di ittiosauro, dando così la svolta negli studi sull'evoluzione da cui nel 1859 Darwin scrisse l'Origine della specie.

Questa storia avvincente tratta la lotta contro principi arcaici e l'emancipazione femminile in un'epoca di ottuse convenzioni sociali, veramente ben scritto, anche se in alcuni punti poteva essere più convincente. Lettura molto piacevole e poco impegnativa, per ricordare la forza di chi ci ha precedute.
Tracy Chevalier è una scrittrice americana di romanzi storici, tra i suoi lavori ricordiamo:
- La vergine azzurra
- La ragazza con l'orecchino di perla, da cui è stato tratto l'omonimo film
- Quando cadono gli angeli
- La dama e l'unicorno
- L'innocenza

Marianna

11.2.10

Libro - Ragazze del Nordest


Libro - Ragazze del Nordest

Cliccando sul link vi troverete direttamente nel blog di Marsilio Editore, dove viene presentato questo libro, ancora caldo di stampa, perchè uscito il 10 febbraio!

Vivamente consigliato agli spritzati per il progetto Nordest

*Ed. Marsilio - pagg. 140 - €15,00

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5.2.10

UN' OTTIMA LETTURA


LA MADRE CHE MI MANCA di Joyce Carol Oates -

Oscar Mondadori €9,00



Il titolo farebbe pensare a un romanzo di introspezione psicologica, anche perché la dedica di prima pagina recita così:

Questa è la storia di come ho vissuto la morte di mia madre. Un giorno, in un modo tutto tuo, sarà anche la tua storia

Il fatto è che l’autrice ci spiazza, un gran numero di volte lungo tutto il romanzo. Nikki, la figlia che racconta, una figlia anticonformista e ribelle, prima ci porta al giorno della festa della mamma, all’ambiente della sua famiglia middle-class americana, ai ricordi dell’infanzia, e quando siamo ormai presi dalla narrazione che sembra un’autobiografia, accade un fatto insolito: la madre, che vive sola da quando è morto il marito, non risponde al telefono. Così Nikki decide di andare a controllare e qui abbiamo 40 pagine magistrali in cui vediamo la scena come se fossimo una telecamera posizionata sulla testa della protagonista, che entra nella sua vecchia casa come ha sempre fatto, ma questa volta temendo il peggio cerca di vedere solo gli aspetti di normalità del paesaggio casalingo, sbircia le anomalie- una sedia rovesciata, una porta rimasta aperta- ma le mette da parte nel disperato tentativo di non trovare ciò che invece troverà- la madre morta assassinata nel garage.

A questo punto ci si aspetta che venga avanti la storia della ricerca dell’assassino ecc. ecc. Invece no. Al capitolo successivo l’assassino è già stato trovato e arrestato. Da lì in poi invece sarà tutta una indagine sui legami di Nikki con i membri della famiglia, e con il suo amante sposato, con un centro forte che è il legame tra lei e la madre. Sono 59 capitoli e ognuno ha un incipit che attrae come una calamita, una tensione che tiene incollati alla pagina, come nel migliore dei thriller. E tante verità sui rapporti con i genitori, sui segreti dei genitori, sui rimpianti, sul dolore della perdita.

Una narrazione folgorante.

Di Paola C

2.2.10

LA FORMA INCERTA DEI SOGNI


BOOKTRAILER
Vivamente consigliato a chi ha voglia di sognare attraverso gli occhi di una persona meravigliosa.
Presto l'intervista all'autrice Leonora Sartori.

RIASSUNTO:
Leo ha sette anni e tanti piccoli desideri: leggere Topolino, ascoltare la canzone de La storia infinita e avere dei genitori come quelli dei suoi compagni di classe, che sgridano, danno castighi, guardano la partita o spettegolano al telefono con le amiche. Ma la sua famiglia è diversa: la domenica si scende tutti in piazza a manifestare contro la guerra, qualche volta si rimane dai nonni perché papà e mamma sono in giro per l’Italia con una mostra itinerante sui prigionieri politici; e poi ci sono quei maledetti adesivi che ritraggono sei uomini di spalle e che lei ritrova appiccicati ovunque, anche in camera sua.

Quelle sagome ossessioneranno la sua infanzia, fino a quando, a vent’anni, Leo deciderà di capire chi erano veramente quelle persone, i sei di Sharpeville, e volerà in Sudafrica. Qui avrà la possibilità di conoscerli di persona: cinque uomini e una donna, arrestati dopo aver partecipato a una manifestazione in cui era stato ucciso un console. Grazie a quell’incontro, Leo farà una grande scoperta: gli eroi raccontati da suo padre non esistono, ci sono solo persone che fanno delle scelte e che sanno essere coraggiose, persone che, se potessero tornare indietro, forse quel giorno sarebbero rimaste a casa.

Non ci saranno verità universali con cui tornare dai suoi genitori, solo una storia dolorosa di soprusi e di violenze nel Sudafrica dell’apartheid, una storia come tante, in cui la vita di qualcuno viene distrutta senza motivo, una storia di speranza e di lotta contro l’ingiustizia che racconta come si resta vivi e come si diventa grandi.

29.1.10

SALINGER E' MORTO. AVEVA 91 ANNI

Ecco Salinger, non con il giovane Holden sulle spalle, ma la figlia.
Nel romanzo d'esordio del 1951 "Il giovane Holden" ha trovato ispirazione, tra gli altri, il grande De Lillo.
Un classico da leggere per capire una generazione, forse smarrita come i giovani di oggi.

Consiglio anche: INVITO ALLA LETTURA DI SALINGER
di E. Ranaboldo - Ed. Mursia - pp. 232 - €9,50

27.1.10

LETTURE PER LA GIORNATA DELLA MEMORIA


Con inesorabile precisione e passione di verità, Jean Améry registra le disfatte dello spirito ad Auschwitz, a cominciare dalla peculiare inferiorità nella quale, nel lager, vengono a trovarsi gli intellettuali come lui.

Ed. Bollati Boringheri - pp.165 - €15,00
Recensione di Paola C nel link di You Book qui a lato.

22.1.10

BIBLIOTECA DELLO SPRITZ

Abbiamo delle novità tra i nostri titoli di narrativa: Nordest di M. Carlotto e M. Videtta, del quale consiglio la lettura per diversi motivi, non ultimo perchè sono italiani e in quanto a scrittura noir non hanno nulla da invidiare agli Yankee! E poi dato che ci stiamo "documentando" sul Nordest, quale miglior spunto?
Paola C ha donato: L'amante di Lady Chatterley, Il profumo, Tonio Kroger di T. Mann e Gente di Dublino; classici intramontabili vista la pagina che cura su questo blog.

Ricordo ai soci che basta inviare una mail col titolo desiderato, per averlo all'incontro successivo. Se volete recensione del testo: basta chiedere; se volete farne una voi: ottimo!


1. ULTIMO VIAGGIO A RUSTENE
2. AL DI LA' DI SPAZIO E TEMPO
3. SOGNI DI SESSO E STAGE DIVING
4. I NUOVI SENTIMENTI
5. IL MAESTRO E MARGHERITA
6. LA ZONA CIECA
7. AMERICAN PSYCO
8. LA BIBLIOTECARIA
9. IL PASSATO E' UNA TERRA STRANIERA
10.GIMPEL L'IDIOTA
11.BREVE LISTA DEI MIEI PEGGIORI DIFETTI
12.CALEIDOSCOPIO
13.CHE GUEVARA - DIARIO IN BOLIVIA
14.DON CHISCIOTTE DELLA MANCIA
15.I LOVE SHOPPING
16.L'ALCHIMISTA
17.LUNARIO DEI GIORNI DI QUIETE
18.NOI CHE CI VOGLIAMO COSI' BENE
19.STORIA DELLA COLONNA INFAME
20.STABAT MATER
21.MORTE DI UN PICCOLO BORGHESE
22.BELLA DEL SIGNORE
23.NORDEST - consigliato!!!
24.PRAGA MAGICA
25.L'AMANTE DI LADY CHATTERLEY
26.TONIO KROGER
27.IL PROFUMO
28.GENTE DI DUBLINO


15.1.10

Italo Calvino: Perchè leggere i classici

Un saggio che consiglio, tra un romanzo e l'altro, sia esso un classico o meno.
Ed.Oscar Mondadori - €9,00
I classici sono libri che quanto più si crede di conoscerli per sentito dire, tanto più quando si leggono davvero si trovano nuovi, inaspettati, inediti. E' classico ciò che tende a relegare l'attualità al rango di rumore di fondo, ma nello stesso tempo di questo rumore di fondo non può fare a meno.

13.1.10

COSA LEGGONO GLI SPRITZATI GENNAIO

Breve elenco di libri che alcuni spritzati consigliano a tutti:

- ULTIMI RACCONTI - Karen Blixen - Adelphi - pagg. 377 - €18,59
Curiosità: durante la sua carriera di scrittrice, la Blixen ha usato diversi pseudonimi come: Isak Dinesen, Tania Blixen, Pierre Andrèzel e ancora Osceola; questo largo uso di pseudonimi risultò talmente incomprensibile nell'ambiente letterario del suo tempo che fu causa di pettegolezzi sulla autenticità dei suoi scritti. Ma è col nome del marito che divenne famosa e conosciuta: baronessa Karen Blixen-Finecke.

- PIAZZA DEL DIAMANTE - Mercè Rodoreda - La Nuova Frontiera - pagg.223 - €15,00
Racconto di una vita: la storia di Natàlia, una ragazza molto semplice, ingenua, abituata a non esprimere le proprie emozioni, che si ritrova a vivere nella Barcellona della Repubblica e della guerra civile, il dramma della miseria, la perdita del marito, la solitudine, finché un secondo matrimonio non le aprirà la possibilità di una nuova vita. Con una toccante intensità, Natàlia più che raccontare sembra suggerire attraverso i dettagli i suoi sentimenti, la sua sensibilità femminile, tutta la fragilità e la complessità dell'essere umano.

- IL FUGGIASCO - Massimo Carlotto - E/O tascabili - pagg.192 - €8,00
Dalla storia autobiografica di Massimo Carlotto è stato tratto un film (titolo omonimo del libro) del 2002, regia di Andrea Manni.

- L'OMBRA DEL VENTO - Carlos Ruiz Zafòn - Mondadori - pagg.444 - €20,00
Una mattina del 1945 il proprietario di un modesto negozio di libri usati conduce il figlio undicenne, Daniel, nel cuore della città vecchia di Barcellona al Cimitero dei Libri Dimenticati, un luogo in cui migliaia di libri di cui il tempo ha cancellato il ricordo, vengono sottratti all'oblio. Qui Daniel entra in possesso del libro "maledetto" che cambierà il corso della sua vita, introducendolo in un labirinto di intrighi legati alla figura del suo autore e da tempo sepolti nell'anima oscura della città.


7.1.10

UN BEL CONSIGLIO


"Come parlare di un libro senza averlo mai letto"
Il libro che ha imposto Pierre Bayard alla ribalta internazionale, anche accanto a Umberto Eco in una celebre conferenza alla New York Library, ha avviato un dibattito che non accenna a esaurirsi. Bayard infatti, oltre a dimostrare che parlare di un libro senza averlo mai letto si può, e anzi accade molto spesso anche ai maggiori intellettuali, insegna anche a farlo, svelandoci le tecniche, semplici, che inconsapevolamente applichiamo tutti i gironi.

Ed. Excelsior - Pagg.212 - 2007
€16,50