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30.1.13

FUGGIRE DALLA CITTÁ CON... CASACCA!

TANTI MODI DI FUGGIRE DA UNA CITTÁ
di Stefano Casacca
Gorilla Sapines Editore
pp. 272 -  € 14,00


LIBRO

Liber è un uomo in fuga, anzi no, è un uccello. Liber è un uomo libero, anzi no, è un assassino. Liber è uno solo, anzi no, Liber sono tanti.
Un personaggio ricorrente, che come nei sogni attraversa città e dimensioni, tracciando ogni volta una storia diversa. Si ramificano così molteplici possibilità di vita e di narrazione.
Liber è un personaggio che fugge dalle situazioni difficili, dai ricordi dolorosi, dalle città caotiche, ma ogni fuga non è altro che l’inizio di un viaggio.
E così Liber sfugge alle trame dei racconti, si maschera da vecchio, da uomo volante, da miglioratore del mondo, da bambino sognante. Ogni alter ego racconta una storia in più.
Trasformarsi, mutare, viaggiare, raccontare: tutto ciò permette a Liber di tenere fede al suo nome, di restare un essere libero.
Tanti modi di fuggire da una città è un viaggio letterario e poetico a metà tra città reali e dimensioni interiori.



RECENSIONE
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Una raccolta di racconti, collegati da un personaggio che ricompare, dal nome significativo, Liber. Lui si trova nelle situazioni più disparate, vi è un'alternanza asimmetrica tra momenti di riflessione e momenti di azione. Ma non si tratta di una narrazione che segua eventi, il lettore si trova in difficoltà a seguire i passaggi e l'effetto che rimane- soprattutto nei racconti più lunghi- è quello di una certa confusione di fondo. Immagino che tutto ciò sia voluto dall'autore, ma non giova al lettore.
I racconti più brevi, come “Acqua cielo e terra”, “Wanderlust” “Io e la mia casa”,
sono i più riusciti, grazie a un equilibrio interno che li rende capaci di vita propria.
Quelli più lunghi invece necessitano di uno sforzo per tenerli insieme, per capire dove vanno a parare e se c'è un filo conduttore da seguire.
Tuttavia in tutto il libro ci sono pagine pregevoli, perchè la qualità della scrittura tende verso l'alto, soprattutto nei momenti in cui l'autore si ferma a guardare da vicino una scena da raccontare: ne riceviamo parole colme di grazia ed eleganza.
Paola C.

24.1.13

WUH! - racconti della notte

WUH!
di Andrea Paolucci
Gorilla Sapiens editore
Collana: Caramella Acida

LIBRO
Una raccolta di racconti per esplorare il mondo della discoteca, con le sue luci e, soprattutto, i suoi punti d’ombra. Stralci di vite movimentate, sempre all’affannosa ricerca del puro divertimento, ma anche costrette a confrontarsi con realtà difficili. Con leggerezza e ironia talvolta pungente, Andrea Paolucci tratteggia a rapide e intense pennellate gli universi paralleli di ragazzi un po’ sbandati, ma a modo loro onesti e di buona volontà! Il tutto raccontato con un linguaggio sorprendente, preso dalla strada e lavorato con fantasia e originalità uniche.

Dalla quarta:
Ci sono amicizie difficili, soldi facili, strade di periferia e serate storte. E magari in una serata storta ti perdi tutto: gli amici i soldi la strada. Per ritrovarli andresti ovunque, prenoti un biglietto per l’universo. E parti alla velocità della luce strobo, viaggi sulla spinta propulsiva della musica tecno. L’universo è dentro una pasticca che vorticosamente ruota sulla lingua; e quella striscia di polvere bianca è senza dubbio la coda di una cometa. [...]


L'ABBIAMO LETTO E...
Andrea Paolucci sa come conquistare l'attenzione di un lettore. La prosa coinvolgente porta il lettore dentro la storia, nel puro sballo della droga. Paolucci è sincero, avvincente. Si riesce ad entrare nelle vicende, sembra quasi di provare tutta quella frenesia di una serata in discoteca: luci colorate, ammassi di corpi sudati, spacciatori poco raccomandabili, tossici in cerca di droga... Nell'estasi i personaggi ritrovano la loro dimensione. Seguono la musica, vanno oltre l'universo sensibile.  Essi agiscono di pancia. È l'istinto che li muove. La ragione prende la parola solo alla fine quando i giochi sono già stati fatti, quando tutto ritorna alla calma del giorno. 

In “Wuh!” la notte regna sovrana. I personaggi sono stelle comete: brillano per poi unirsi con l'oscurità che li ha generati. Sono universi che si aprono verso l'infinito, sono pianeti alla ricerca di nuove orbite da esplorare, sono il viaggio all'interno del caos della quotidianità. Riescono a cogliere il kairòs, l'attimo che fugge  con una paradossale dose di folle lucidità. “Wuh!” è esplorare il proibito, buttarsi nell'eccesso, cogliere la dilatazione dello spazio e   del tempo. Le luci della città si tuffano nella notte. La discoteca diventa il tempio del sacro e del profano in cui eccesso e peccato si mascherano, assumono forme diverse, danzano nel ballo delle apparenze. La Musica batte il ritmo del mondo, dei corpi eccitati, del sesso facile pronto a scatenarsi in pista. La musica tecno  unisce i vari racconti perché è lo sfogo, la rabbia, la voglia di liberarsi dal peso della vita quotidiana di questi personaggi. Ognuno cerca la sua libertà o come dice  Paolucci i suoi “paradisi personalizzati”, paradisi a volte costruiti con l'illusione della droga. Sono paradisi difficili perché hanno sfumature oscure. Perché dalla realtà non si può sfuggire ma bisogna affrontarla con coraggio e con volontà. Lo sanno bene Rick e Nico, i protagonisti del racconto “Cento e non più cento”, che,dopo essere riusciti a vendere la loro droga durante il party in discoteca, si accorgono che quella non è la loro vita. Essere arrestati dalla polizia è un incubo e la droga non dà potere ma solo incertezze sul futuro.

Sono trame avvincenti quelle intessute dall'autore. Strizzano l'occhio alla follia. Forse è per questo che piacciono. 
L'eccesso e l'oscurità attraggono. Ammaliano perché sono intrise di mistero. E il mistero è nascosto nell'angolo poco illuminato di un lampione. Il lettore può  partire insieme alla navicella dei folli. Può proseguire il suo viaggio per le strade impervie di una Roma ambigua, terribile ma, nello stesso tempo, affascinante. Esiste allora una morale dietro a tutte queste storie di frenesia e  sballo? La domanda trova risposta forse alla fine del libro quando Armando, un ragazzo abituato alle serate in discoteca, si va a confessare dal prete citando in causa Dio. Armando dice che “Dio vede ogni cosa e sa tutto, quindi, anche se mi passo le discoteche con un arsenale di droga e compagnia bella, sa pure che sono un bravo ragazzo. Almeno lo spero. I conti li farò con lui alla fine.” Armando si rivolge a Dio in modo personale ed intimo. Sa che, per espiare le sue colpe, non c'è bisogno solo di un prete e della sua benedizione ma anche di una riflessione sincera e vera nei confronti di se stesso. Un sé che, pur annebbiato dalla droga, cerca comunque di ritrovarsi anche nei meandri oscuri e nelle strade difficili che la vita ci porta ad affrontare. È un Io che deve ritrovare la sua autenticità anche se persegue la via sbagliata. Le pecorelle smarrite possono ritrovare la luce. Non è forse questo il messaggio cristiano?

Unico lato che forse è stato trattato marginalmente nel libro è la difficile condizione dei tossicodipendenti. È facile cascare nel tunnel della droga ma è molto difficile uscirci. Sarebbe stato bello raccontare le disavventure, le difficoltà che provano quei ragazzi nel cercare di superare lo scoglio della dipendenza.  In “Wuh!” quello che manca è forse una storia di speranza, di rivalsa, di indipendenza dalle sostanze stupefacenti. Si può vivere anche senza. Ci si può “fare di vita” e di entusiasmo. Per il resto Paolucci è un abile scrittore. Attendiamo con curiosità il suo nuovo lavoro.

                                                                                                                                    Jader G.






2.1.13

L'AMICA GENIALE DELLA FERRANTE

L'AMICA GENIALE
di Elena Ferrante
E/O edizioni



STORIA

L'amica geniale comincia seguendo le due protagoniste bambine, e poi adolescenti, tra le quinte di un rione miserabile della periferia napoletana, tra una folla di personaggi minori accompagnati lungo il loro percorso con attenta assiduità. L'autrice scava intanto nella natura complessa dell'amicizia tra due bambine, tra due ragazzine, tra due donne, seguendo passo passo la loro crescita individuale, il modo di influenzarsi reciprocamente, i buoni e i cattivi sentimenti che nutrono nei decenni un rapporto vero, robusto. Narra poi gli effetti dei cambiamenti che investono il rione, Napoli, l'Italia, in più di un cinquantennio, trasformando le amiche e il loro legame. E tutto ciò precipita nella pagina con l'andamento delle grandi narrazioni popolari, dense e insieme veloci, profonde e lievi, rovesciando di continuo situazioni, svelando fondi segreti dei personaggi, sommando evento a evento senza tregua, ma con la profondità e la potenza di voce a cui l'autrice ci ha abituati... Non vogliamo dirvi altro per non guastare il piacere della lettura. Torniamo invece all'inizio. Dicevamo che L'amica geniale appartiene a quel genere di libro che si vorrebbe non finisse mai. E infatti non finisce. O, per dire meglio, porta compiutamente a termine in questo primo romanzo la narrazione dell'infanzia e dell'adolescenza di Lila e di Elena, ma ci lascia sulla soglia di nuovi grandi mutamenti che stanno per sconvolgere le loro vite e il loro intensissimo rapporto. Altri romanzi arriveranno nel giro di pochi mesi, per raccontarci la giovinezza, la maturità, la vecchiaia incipiente delle due amiche.


NOTA SULL'AUTRICE

Elena Ferrante è autrice di un romanzo di grande successo, L’amore molesto, da cui Mario Martone ha tratto il film omonimo. Dal romanzo successivo, I giorni dell’abbandono, è stata realizzata la pellicola di Roberto Faenza. Nel volume La frantumaglia racconta la sua esperienza di scrittrice. Nel 2006 le Edizioni E/O hanno pubblicato La figlia oscura e nel 2007 La spiaggia di notte.


RECENSIONE
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Avete mai provato quella gioia intima dell'isolarsi dal mondo per leggere, nascosti da qualche parte?
Il libro che vi ha dato questa esperienza di sicuro non l'avrete dimenticato.
Se invece non vi è mai capitato, ecco il romanzo che fa per voi: un racconto con personaggi potenti e definiti, come nei romanzi dell'ottocento. Storia di due amiche, in perenne confronto reciproco, che crescono assieme nel rione povero di Napoli, dandosi due comandi interiori diversi: una cercherà di diventare ricca col matrimonio- ma il suo temperamento geniale e ribelle ci riserverà molte sorprese; l'altra punterà tutta se stessa sulla carriera scolastica e il riscatto che viene dalla preparazione culturale, ma anche qui gli ostacoli la metteranno a dura prova. Intorno a loro le famiglie, con tutto il corredo di possibili risvolti legati a rivalità e lotte per il potere. La creazione di un paio di scarpe farà da fulcro agli eventi futuri- che arriveranno col secondo libro (Storia dell'altro cognome).
Perciò, quando vedete che state arrivando alla fine, non fatevi prendere dal rimpianto: in libreria c'è già il proseguimento della storia.
Qui la Ferrante- invisibile scrittrice di cui si favoleggia sull'identità- dimostra come il talento sia sempre la base di una scrittura Letteraria: questa è ottima Letteratura, pagine indimenticabili, atmosfera di dolcezza che ci accompagna per tutta la lettura.
Paola C