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6.11.13

STONER... NON IL PILOTA!

STONER
di John E. Williams
Fazi editore


Traduzione di Stefano Tummolini
Postfazione all’edizione italiana di Peter Cameron

Pubblicato per la prima volta nel 1965, poi quasi dimenticato, Stoner di John E. Williams è stato ripubblicato nel 2006 dalla New York Review Books, suscitando un rinnovato interesse da parte della critica e dei lettori.
 
•LA STORIA:

Stoner è il racconto della vita di un uomo tra gli anni Dieci e gli anni Cinquanta del Novecento: William Stoner, figlio di contadini, che si affranca quasi suo malgrado dal destino di massacrante lavoro nei campi che lo attende, coltiva la passione per gli studi letterari e diventa docente universitario. Si sposa, ha una figlia, affronta varie vicissitudini professionali e sentimentali, si ammala, muore. E’ un eroe della normalità che negli ingranaggi di una vita minima riesce ad attingere il senso del lavoro, dell’amore, della passione che dà forma a un’esistenza.
 
•L'AUTORE:

John Edward Williams (1922-1994), nato in Texas da una famiglia di contadini, partecipò alla seconda guerra mondiale in India e Birmania. Al suo rientro si trasferì a Denver, in Colorado, dove rimase tutta la vita insegnando all’Università. Oltre a Stoner è autore di tre romanzi: Nothing but the night(1948), Butcher’s Crossing (1960, di prossima pubblicazione da Fazi Editore) e Augustus (Castelvecchi, 2010), vincitore del National Book Award.
 
•RECENSIONE:
Fin dalle prime pagine si prospetta la storia di una vita piatta, triste e priva di qualsiasi avvenimento significativo. In effetti è proprio così che appare la vita di William Stoner, nato da agricoltori in un paesino degli Stati Uniti, benchè la narrazione inizi con una grande speranza di sdoganare il proprio destino grazie al salto di livello sociale che riesce a fare, diventando professore. Ma gli anni passano all'insegna di una condizione di fondo che non cambia, nemmeno quando, dopo anni di infelicità matrimoniale, arriva un amore grande che lo travolge. Ma il peso di una “normalità”di provincia tarpa le ali anche a questa possibilità.
Allora ci si chiede (e bene lo fa Peter Cameron nella postfazione), cosa c'è in questo romanzo che ci tiene legati alla lettura?
La commozione, quel sentimento che ci fa sperare con lui e per lui, che ci fa sentire così tanto lui.
“La vita più silenziosa, se esaminata con affetto, compassione e grande cura, può fruttare una straordinaria messe letteraria.” (P.Cameron, pag.327).
Questa commozione è il miracolo della scrittura di questo John Williams, nato in Texas nel 1922, morto nel 1994, professore universitario, schivo e incline a stare dietro le quinte, un personaggio che oggi sarebbe l'esatto contrario di quelli che strombazzano quotidianamente le loro opere sui media.
Paola C.

 
«Stoner è una storia perfettamente costruita, di un gelido matrimonio e di un disperato amore universitario; si è così vicini all’infelicità del protagonista che si ha paura di respirare»
Nick Hornby

«Questo è semplicemente un romanzo che parla di un ragazzo che va all’università e diventa un professore. Eppure è una delle cose più affascinanti che potrete leggere».
Tom Hanks

«Stoner è uno dei grandi classici della letteratura americana del XX secolo. Dimenticarlo sarebbe imperdonabile. Consentirgli una nuova vita e continuare a leggerlo significa consentire a noi stessi la capacità di comprendere insieme passato e presente. Stoner è un’aria del nostro tempo».
Colum McCann

«Il ritratto magistrale di un uomo autenticamente virtuoso».
The New Yorker

«Questa è grande arte».
Le Figaro
 
«Stoner è qualcosa di più raro di un grande romanzo – questo è un romanzo perfetto, così ben narrato, con una lingua superba e così profondamente toccante da levare il fiato».
Morris Dickstein, The New York Times