tag:blogger.com,1999:blog-30561017933824082622024-02-19T03:18:43.857+01:00SPRITZ LETTERARIO > LIBRILe recensioni Noir le trovi nella pagina > Spritz Letterario MANZANO •#CrimeSpritz Letterario Vicenzahttp://www.blogger.com/profile/07303637570160366953noreply@blogger.comBlogger117125tag:blogger.com,1999:blog-3056101793382408262.post-78156244376353407712013-12-09T15:49:00.003+01:002013-12-09T15:49:34.702+01:00Il male - recensione di Paola C.<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhwIULdt_JmxPOWsos_qxQgPcQzafKrVPux93lGt6Nw8iskxpjivYyfCVVo4IK9T41Jdk4zeepgULjKCuC3HIO_gYbsASYM8bAzquY4mSR1rNOs1Go35gLubmPsgO1qjHvEcBzvsSakyCYp/s1600/Male.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="210" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhwIULdt_JmxPOWsos_qxQgPcQzafKrVPux93lGt6Nw8iskxpjivYyfCVVo4IK9T41Jdk4zeepgULjKCuC3HIO_gYbsASYM8bAzquY4mSR1rNOs1Go35gLubmPsgO1qjHvEcBzvsSakyCYp/s400/Male.jpg" width="400" /></a></div>
<br />
<b>IL MALE</b><br />
di <b>Massimiliano Santarossa</b><br />
Hacca edizioni - novembre 2013<br />
<b><br /></b>
<b>LIBRO</b><br />
<i>Il male</i> racconta il delirio, le ossessioni, le perversioni, le
distorsioni della nostra società postmoderna, attraverso una potente
metafora narrativa, tra immaginario e reale.<br />In un viaggio nelle
viscere delle nostre città, Lucifero il principe delle tenebre, il
figlio di luce nera, descrive la moltitudine di periferie abbandonate,
gli innumerevoli luoghi di perdizione, le profonde paure dei dannati in
vita, e tutto questo attraverso gli occhi e la pelle di dieci anime
fragili, sconfitte, crollate. Il principe di luce nera, senza mai
intervenire o apparire, vivrà e subirà il male in terra compiendo un
vero viaggio ad infera, alla scoperta di cosa l’uomo moderno è in grado
di fare. Al termine rimarrà la visione di un inferno terrestre ben più
atroce, violento e osceno degli inferi stessi, e il peso insopportabile
di una profezia svelata.<br />Dalle pagine del romanzo escono come un
fiume in piena le voci, i volti, le situazioni che dipingono il ritratto
sconvolgente di una società in frantumi, tutto con uno stile narrativo
incredibilmente visionario e allo stesso tempo realista.<br /><i>Il male</i>,
un romanzo che capovolge le nostre sicurezze, che rimette in
discussione i luoghi del bene e del peccato, l’inferno e il paradiso, il
reale e l’irreale.<br />
<br />
<b>RECENSIONE </b><style><!--
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<br />
<blockquote class="tr_bq">
<div class="MsoNormal">
<span style="font-size: small;">Se è vero che ci interessa prima di tutto l'atmosfera di un
libro, lo stile della scrittura, il ritmo, la musicalità delle parole, allora
Santarossa ha fatto centro, anche con questo romanzo visionario e ardito.
Lucifero, il protagonista, entra ed esce dalle vittime del male, come un'entità
trasparente che porta con sé le domande che chiunque si fa, sulle ragioni della
sofferenza umana e persino animale.</span></div>
<span style="font-size: small;">
</span><div class="MsoNormal">
<span style="font-size: small;">Si ha l'impressione che Santarossa voglia fare un balzo in
avanti nel suo percorso di scrittore, raccontando una meta-realtà con un
meta-linguaggio iperrealista. Un passo ulteriore rispetto alle ambientazioni
dei romanzi precedenti, che erano molto più radicati nella realtà delle nostre
periferie urbane ed antropologiche.</span></div>
<span style="font-size: small;">
<span style="font-family: "Times New Roman";">Quando Santarossa avrà
decantato questa nebulosa, potrà regalarci quella felice sintesi tra materia e
spirito che sembra essere la cifra innovativa più coinvolgente della sua
scrittura.</span></span>
</blockquote>
<div style="text-align: right;">
Paola C.</div>
Spritz Letterario Vicenzahttp://www.blogger.com/profile/07303637570160366953noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3056101793382408262.post-45333541415398583892013-11-06T12:36:00.002+01:002013-11-06T12:36:30.400+01:00STONER... NON IL PILOTA!<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiyZ5KVrUxj34kz8KI6Dl_jfbkLICJzqtlN8Ka6jrwRUPpWbJAFq0ICPqlfLGPEN_gdgUOC2lwlBltVSuwxv9Oa9ie5tktBqx_DjTfn3-Qi2NIGhAJ9YzmTNBrztobUcZNxRl5UUDNXnz7u/s1600/Stoner.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiyZ5KVrUxj34kz8KI6Dl_jfbkLICJzqtlN8Ka6jrwRUPpWbJAFq0ICPqlfLGPEN_gdgUOC2lwlBltVSuwxv9Oa9ie5tktBqx_DjTfn3-Qi2NIGhAJ9YzmTNBrztobUcZNxRl5UUDNXnz7u/s400/Stoner.jpg" width="246" /></a></div>
<span style="font-size: large;"><b>STONER</b></span><br />
<span style="font-size: large;">di <b>John E. Williams </b></span><br />
<span style="font-size: large;">Fazi editore</span><br />
<br />
<br /><div class="Content">
Traduzione di Stefano Tummolini
<br />Postfazione all’edizione italiana di Peter Cameron
<br /><br />Pubblicato per la prima volta nel 1965, poi quasi
dimenticato, Stoner di John E. Williams è stato ripubblicato nel 2006
dalla New York Review Books, suscitando un rinnovato interesse da parte
della critica e dei lettori.
</div>
<div class="Content">
</div>
<div class="Content">
<b>•LA STORIA</b>:</div>
<div class="Content">
<br />Stoner è il racconto della vita di un uomo tra gli anni Dieci e
gli anni Cinquanta del Novecento: William Stoner, figlio di contadini,
che si affranca quasi suo malgrado dal destino di massacrante lavoro nei
campi che lo attende, coltiva la passione per gli studi letterari e
diventa docente universitario. Si sposa, ha una figlia, affronta varie
vicissitudini professionali e sentimentali, si ammala, muore. E’ un eroe
della normalità che negli ingranaggi di una vita minima riesce ad
attingere il senso del lavoro, dell’amore, della passione che dà forma a
un’esistenza.
</div>
<div class="Content">
</div>
<div class="Content">
<b>•L'AUTORE</b>:</div>
<div class="Content">
<br /><b>John Edward Williams</b> (1922-1994), nato in Texas da una
famiglia di contadini, partecipò alla seconda guerra mondiale in India e
Birmania. Al suo rientro si trasferì a Denver, in Colorado, dove rimase
tutta la vita insegnando all’Università. Oltre a Stoner è autore di tre
romanzi: Nothing but the night(1948), Butcher’s Crossing (1960, di
prossima pubblicazione da Fazi Editore) e Augustus (Castelvecchi, 2010),
vincitore del National Book Award.
</div>
<div class="Content">
</div>
<div class="Content">
</div>
<div class="Content">
<b> </b></div>
<div class="Content">
<b>•RECENSIONE:</b></div>
<div class="Content">
<style> <!--
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<blockquote class="tr_bq">
<div class="MsoNormal">
Fin dalle prime pagine si prospetta la storia di una vita
piatta, triste e priva di qualsiasi avvenimento significativo. In effetti è
proprio così che appare la vita di William Stoner, nato da agricoltori in un
paesino degli Stati Uniti, benchè la narrazione inizi con una grande speranza
di sdoganare il proprio destino grazie al salto di livello sociale che riesce a
fare, diventando professore. Ma gli anni passano all'insegna di una condizione
di fondo che non cambia, nemmeno quando, dopo anni di infelicità matrimoniale,
arriva un amore grande che lo travolge. Ma il peso di una “normalità”di
provincia tarpa le ali anche a questa possibilità.</div>
<div class="MsoNormal">
Allora ci si chiede (e bene lo fa Peter Cameron nella
postfazione), cosa c'è in questo romanzo che ci tiene legati alla lettura?</div>
<div class="MsoNormal">
La commozione, quel sentimento che ci fa sperare con lui e
per lui, che ci fa sentire così tanto lui.</div>
<div class="MsoNormal">
“La vita più silenziosa, se esaminata con affetto,
compassione e grande cura, può fruttare una straordinaria messe letteraria.”
(P.Cameron, pag.327).</div>
<div class="MsoNormal">
Questa commozione è il miracolo della scrittura di questo
John Williams, nato in Texas nel 1922, morto nel 1994, professore
universitario, schivo e incline a stare dietro le quinte, un personaggio che
oggi sarebbe l'esatto contrario di quelli che strombazzano quotidianamente le
loro opere sui media.</div>
</blockquote>
<div style="text-align: right;">
Paola C.</div>
<br /> </div>
<div class="Content">
«Stoner è una storia perfettamente costruita, di un gelido
matrimonio e di un disperato amore universitario; si è così vicini
all’infelicità del protagonista che si ha paura di respirare»
<br /><b> Nick Hornby</b>
<br /><br />«Questo è semplicemente un romanzo che parla di un ragazzo che
va all’università e diventa un professore. Eppure è una delle cose più
affascinanti che potrete leggere». <br /><b> Tom Hanks</b>
<br /><br />«Stoner è uno dei grandi classici della letteratura americana
del XX secolo. Dimenticarlo sarebbe imperdonabile. Consentirgli una
nuova vita e continuare a leggerlo significa consentire a noi stessi la
capacità di comprendere insieme passato e presente. Stoner è un’aria del
nostro tempo». <br /><b> Colum McCann</b>
<br /><br />«Il ritratto magistrale di un uomo autenticamente virtuoso». <br /><b> The New Yorker</b>
<br /><br />«Questa è grande arte». <br /><b> Le Figaro</b></div>
<div class="Content">
<b> </b></div>
<div class="Content">
«Stoner è qualcosa di più raro di un grande romanzo – questo è
un romanzo perfetto, così ben narrato, con una lingua superba e così
profondamente toccante da levare il fiato». <b><br /><b> Morris Dickstein, The New York Times</b>
</b>
</div>
Spritz Letterario Vicenzahttp://www.blogger.com/profile/07303637570160366953noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3056101793382408262.post-61380932715441900752013-08-24T13:29:00.001+02:002013-08-24T13:29:17.480+02:00OMAR DI MONOPOLI • SANGUE PUGLIESE<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi3C_EIG_7A-x-igMFTE8KWGIWAcyK10rPEX9oF3Bo4WrZYIc9SZIWZ3NKCr_hXTT3gtWtbxWHQrhO4JIHySV59IqBP7fZb6tH0uQnvCdUvwvkpmVNrU9H3_LziYlJKTIsLVZAMd3hVNdWh/s1600/OdM.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi3C_EIG_7A-x-igMFTE8KWGIWAcyK10rPEX9oF3Bo4WrZYIc9SZIWZ3NKCr_hXTT3gtWtbxWHQrhO4JIHySV59IqBP7fZb6tH0uQnvCdUvwvkpmVNrU9H3_LziYlJKTIsLVZAMd3hVNdWh/s1600/OdM.jpg" /></a></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
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--></style> Resistere. </div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Resistere alla disperazione, alle
percosse dell'anima. </div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Resistere ai soprusi, alla
violenza, alla solitudine, ad una realtà che non è in grado di dare felicità. </div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Resistere ad uno Stato che spesso dimentica i suoi cittadini nelle terre del
Sud... </div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Sono romanzi potenti quelli di <span style="font-size: 14.0pt;"><b>Omar Di Monopoli</b></span>. Entrano nella carne
come una pistola che finisce il suo caricatore. Proiettili che si insinuano nel
cervello, che fanno sanguinare la coscienza. Non si rimane indifferenti dalle
parole dello scrittore pugliese. I pensieri non si fermano dopo la lettura dei
suoi romanzi. I pensieri corrono incontro alla follia, alla desolazione di
Torre Languorina, alle lotte di un custode di un parco naturale, alle efferate
azioni di Pellicano, un boss mafioso e senza scrupoli. Con uno sguardo profondo
su un'Italia che spesso l'opinione pubblica dimentica, Di Monopoli coglie le
piaghe oscure dell'animo umano. I suoi libri si caratterizzano per le trame dei
vari personaggi che si intrecciano magistralmente in un connubio di mistero,
suspence ed azione. Ogni descrizione è come un intaglio fatto ad arte sulla
pietra, è come la riproduzione fedele dello stato d'animo dei personaggi, come
se la vita giocasse a dadi col Destino facendo credere ai personaggi che le
loro<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>scelte siano in grado di
cambiare il corso degli eventi. Nelle opere sembra che ci sia l'ombra
incombente del Fato che muove i fili invisibili dell'esistenza.<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></div>
<span style="font-family: "Times New Roman"; font-size: 12.0pt; mso-ansi-language: IT; mso-font-kerning: .5pt;">Questi tragici eroi<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>non riescono a trovare pace. Cercano qualcosa... Un'utopia,
un sogno che assume i contorni di gigantesche illusioni. Sono spietati, poveri,
ignoranti, disgraziati che non riescono a trovare la strada giusta verso la
Luce. L'oscurità li avvolge lasciandoli in preda ai loro tormenti, alle loro
paure. Camminano nel buio correndo disperati verso il miraggio di una pace
interiore. Valgono solo le leggi della strada. Il sangue scorre a fiumi.
Pistole e fucili sostituiscono le parole. Spari e cadaveri, sangue sparso sui
selciati dimenticati da tutti.</span><br />
<br />
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
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--></style> In <span style="font-size: 14.0pt;"><b><i>Uomini
e cani</i></b></span> il potere fa ciò che vuole. I soldi comandano e i
politici invece di protestare scodinzolano annusando nell'aria l'odore del
successo, del potere, della gloria. Don Titta, un boss mafioso, non conosce la
legge dello Stato. L'unica legge che conosce è quella della strada. I patti, l'onore
devono essere rispettati. Non importa che cosa sia la Giustizia. Don Titta
conosce le sue pecorelle. Ordina di uccidere, costruisce palazzi in barba alle
leggi, al rispetto ambientale, alle norme di sicurezza. </div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<span style="font-family: "Times New Roman"; font-size: 12.0pt; mso-ansi-language: IT; mso-font-kerning: .5pt;">In </span><span style="font-family: "Times New Roman"; font-size: 14.0pt; mso-ansi-language: IT; mso-font-kerning: .5pt;"><b><i>Ferro e
Fuoco</i></b></span><span style="font-family: "Times New Roman"; font-size: 12.0pt; mso-ansi-language: IT; mso-font-kerning: .5pt;"> il Pellicano non si preoccupa dei
suoi schiavi. Li considera alla stregua di animali da soma. Rumeni, nigeriani
fa lo stesso. Loro sono venuti in Italia per lavorare. Se poi si spaccano la
schiena tutto il giorno per raccogliere pomodori non sono problemi che lo
riguardano.</span>
<br />
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<br />
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Nelle opere appena citate sono le
facce oscure del Potere che prendono vita. Vivono in una terra dove la dignità
umana, la libertà, il rispetto della legge sono ideali che non servono per fare
soldi. Conta prevaricare, conta la lotta, conta l'onore. Non importa se le
guerre tra mafiosi lasciano morti sulla strada. Non importa se degli immigrati
lavorano con uno stipendio misero. Non importa. Ciò che conta è rispettare il
potente. Non mettere i bastoni fra le ruote al Capo. Non fiatare, non urlare,
non reagire.<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Appena la sommossa
esplode arrivano le minacce, i soprusi e ancora la violenza. </div>
<span style="font-family: "Times New Roman"; font-size: 12.0pt; mso-ansi-language: IT; mso-font-kerning: .5pt;">Esiste però in questo mondo di crudeli assassini la
compassione. Sono difficili da comprendere le atrocità commesse da Pietro Lu
Sorgi, un povero anziano che in “Uomini e cani” difende a tutti i costi la sua
casa perché non vuole lasciare<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>che
la sua terra diventi una riserva naturale. Commette atrocità, omicidi, si
nasconde nel buio di una tana per non farsi prendere dalla polizia. Ma i suoi
atti crudeli fanno capire al lettore che dietro ad ogni violenza esiste un
disperato bisogno d'Amore, di conforto, di appoggio. Dietro alla violenza ci
sono emozioni taciute, muri mai abbattuti, problemi irrisolti. Dietro alla
violenza è necessario uno sforzo compassionevole che l'essere umano non è
ancora stato capace di raggiungere perché , in fin dei conti, siamo animali che
si ammazzano ...Per che cosa poi? Per il Potere? Per il Denaro? No... ci
ammazziamo solo per un pugno di mosche. L'unica cosa importante è la
compassione<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>perché anche i cani
hanno bisogno di carezze, di affetto e anche un po' d'Amore.</span><br />
<div style="text-align: right;">
<span style="font-family: "Times New Roman"; font-size: 12.0pt; mso-ansi-language: IT; mso-font-kerning: .5pt;">Jader Girardello </span>
</div>
Spritz Letterario Vicenzahttp://www.blogger.com/profile/07303637570160366953noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3056101793382408262.post-15459818048319619872013-07-02T11:45:00.002+02:002013-07-02T11:45:24.876+02:00GOSPODINOV: IL BULGARO CHE SORPRENDE<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh__7wdSpH6kxeQOS6BUYLcUUx1jMhQ5RFnT0KV2jXZ0NieJRklu5umLvPtLw6ee89WdK4DYQo3f72C_LtEa4jbVp0-91slZmUSPi8zprNdnBFMFU3Qh339xyJJKfetxptYI9S8qrwUyG_S/s653/G%E2%80%A2G1.jpeg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh__7wdSpH6kxeQOS6BUYLcUUx1jMhQ5RFnT0KV2jXZ0NieJRklu5umLvPtLw6ee89WdK4DYQo3f72C_LtEa4jbVp0-91slZmUSPi8zprNdnBFMFU3Qh339xyJJKfetxptYI9S8qrwUyG_S/s320/G%E2%80%A2G1.jpeg" width="255" /></a></div>
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgzFK-SsgKWn5M3__YwDzvQCtB05tlM63wZCWk3pt7iVJ39Ek2td6-6LnLbliycfrLWxtOpTMJZX-heZKCMwme-qqxUi032aJE_5wQ2Xt1atVBQzx13_Qn9EeGBoYJwvnD-14fICmvN6tsE/s365/G%E2%80%A2G2.jpeg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgzFK-SsgKWn5M3__YwDzvQCtB05tlM63wZCWk3pt7iVJ39Ek2td6-6LnLbliycfrLWxtOpTMJZX-heZKCMwme-qqxUi032aJE_5wQ2Xt1atVBQzx13_Qn9EeGBoYJwvnD-14fICmvN6tsE/s320/G%E2%80%A2G2.jpeg" width="304" /></a><br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
</div>
Classe '68 <b>GEORGI GOSPODINOV</b> nasce a Jambol (Bulgaria).<br />
È poeta e prosatore innovativo e raffinato, uno dei più noti e promettenti autori bulgari che, grazie all'editore <b>Voland</b>, possiamo conoscere e leggere qui in Italia.<br />
<br />
Di suo è stato pubblicato:<br />
<br />
•Romanzo naturale<br />
•Fisica della malinconia<br />
•... e altre storie <br />
<div style="text-align: center;">
__________________________________________________________________________</div>
<br />
<span style="font-size: large;">... e altre storie</span><br />
<span style="font-size: large;">G. Gospodinov</span><br />
<span style="font-size: large;">Voland | pagg. 110 | € 12,00</span><br />
<br />
Letto e commentato per noi da <b>Paola C</b>.<br />
<br />
<blockquote class="tr_bq">
Ci fa immergere nel mondo balcanico, nelle storie fantastiche e allo
stesso tempo realistiche, quelle parabole che provocano smarrimento e ci
costringono a riflettere. Racconti brevi e intensi. La voce di un
maiale mentre viene sgozzato potrebbe essere il manifesto degli
animalisti. Storie di treni e stazioni, con personaggi simbolo del
percorso accidentato della vita. La mosca dei pisciatoi tedeschi,
perfetta funzione pratica. L'embrione umano che e' come un occhio che
spia. Una bella rivelazione, questo scrittore bulgaro raffinato e
innovativo! </blockquote>
<br />
<div style="text-align: center;">
<span style="font-size: large;"><i>"Solo le mosse inutili risultano vincenti." </i></span></div>
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />Spritz Letterario Vicenzahttp://www.blogger.com/profile/07303637570160366953noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3056101793382408262.post-328240895923277972013-05-06T13:15:00.003+02:002013-05-06T13:15:26.133+02:00UN GRANDE CLASSICO DA CONSIGLIARE<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEinF2FpeUkQVepDS5JgCQWw30C3gd8E82wQaMpwCimX3bOQN7eHOjJ73y1oVyK4irdOFoFcYZ14hNMVVZzO3TdnxX-KXaI5lmgJFuOzDmAFAxRC0_Va3F4QPI99-mDxcmoTS_15GkdzgJrR/s1600/La+Porta.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEinF2FpeUkQVepDS5JgCQWw30C3gd8E82wQaMpwCimX3bOQN7eHOjJ73y1oVyK4irdOFoFcYZ14hNMVVZzO3TdnxX-KXaI5lmgJFuOzDmAFAxRC0_Va3F4QPI99-mDxcmoTS_15GkdzgJrR/s320/La+Porta.jpg" width="196" /></a></div>
<span style="font-size: large;"><span style="font-family: Arial,Helvetica,sans-serif;"><b>LA PORTA</b></span></span><br />
<span style="font-family: Arial,Helvetica,sans-serif;">di <b>Magda Szabò</b></span><br />
<span style="font-family: Arial,Helvetica,sans-serif;">Einaudi</span><br />
<br />
<br />
<br />
<b>LIBRO</b><br />
<br />
È un rapporto molto conflittuale, fatto di continue rotture e difficili riconciliazioni, a legare la narratrice a Emerenc Szeredás, la donna che la aiuta nelle faccende domestiche.<br />La padrona di casa, una scrittrice inadatta ad affrontare i problemi della vita quotidiana, fatica a capire il rigido moralismo di Emerenc, ne subisce le spesso indecifrabili decisioni, non sa cosa pensare dell'alone di mistero che ne circonda l'esistenza e soprattutto la casa, con quella porta che nessuno può varcare. In un crescendo di rivelazioni scopre che le scelte spesso bizzarre e crudeli, ma sempre assolutamente coerenti dell'anziana donna, affondano in un destino segnato dagli avvenimenti piú drammatici del Novecento.<br />Pubblicato in Ungheria nel 1987, ma in qualche modo disperso negli anni della transizione politica, La porta è il romanzo che ha rivelato la piú grande scrittrice ungherese contemporanea.<br />
<br />
<br />
<b>RECENSIONE</b><br />
<br />
<blockquote class="tr_bq">
Ungheria, approssimativamente metà degli anni sessanta.<br />L'esistenza agiata e apparentemente lineare di una scrittrice di successo viene stravolta allorché nella sua vita entra, prepotentemente, Enmerenc, un'anziana donna che presta servizio come governante "tuttofare".<br />Visto dagli occhi della scrittrice, ci viene raccontato, attraverso episodi di vita quotidiana, e reminiscenze della vecchia governante circa il suo passato, che si svela a poco a poco non senza mantenere un alone di mistero, il rapporto tra queste due donne per un periodo di circa vent'anni. Fino alla tragica conclusione.<br />Ciò che sin da subito si percepisce è che rispetto ai canoni sociali precostituiti le posizioni sono completamente stravolte, chi comanda il gioco, sia sul piano dei sentimenti che della realtà pratica, è la vecchia donna, figura enigmatica e con un alone di mitologia.<br />La scrittrice perde via via le sue più salde certezze, tutto le viene messo in discussione, dalle convinzioni religiose al valore superiore della sua professione, alla sua stessa capacità di provare sentimenti positivi, al dubbio di non essere comunque mai in grado di operare delle scelte che la portino oltre l'ostacolo del proprio egoismo e della propria meschinità.<br />E alla fine persino il lettore proverà compassione e rispetto per Emerenc, coinvolto nella sua visione pura del mondo, condannando metaforicamente la protagonista narrante alle sue tristezze e alla sua solitudine.<br />E' un libro in cui l'autrice sembra volersi infliggere l'estrema punizione per la propria inettitudine, cercando probabilmente l'estrema consolazione della catarsi.<br />Confessando la propria debolezza, l'incapacità di andare oltre a manifestazioni dei propri sentimenti formali ed artefatte, l'intima convinzione di sapere quale sia la cosa giusta da fare senza riuscire mai a metterla in pratica, l'autrice trova finalmente consolazione, ben conscia che le apparentemente solide e motivate giustificazioni ai suoi comportamenti, che il resto del mondo sembra accettare e anzi ha contribuito ad erigere, da sole non sarebbero bastate a darle finalmente pace. </blockquote>
<div style="text-align: right;">
Simone Dato</div>
<br />
<br />Spritz Letterario Vicenzahttp://www.blogger.com/profile/07303637570160366953noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3056101793382408262.post-69968485166926579492013-05-06T12:17:00.000+02:002013-05-06T12:18:52.255+02:00ATTI MANCATI • M. Marchesini<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjCMLAGcbkcf5t3qziMq6Fu_kr5zmHXiJkChK1C_ZE5w82SFFnhFb2Jg6vBjhUm280BZAlsv6L56AJEhnWFLAR1Edu1AEnFrxlMhy_Xxm0bF4MNSCqD-15znLYnkaTs44UOHIFTveu0dsGL/s1600/Atti+Mancati.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" height="200" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjCMLAGcbkcf5t3qziMq6Fu_kr5zmHXiJkChK1C_ZE5w82SFFnhFb2Jg6vBjhUm280BZAlsv6L56AJEhnWFLAR1Edu1AEnFrxlMhy_Xxm0bF4MNSCqD-15znLYnkaTs44UOHIFTveu0dsGL/s200/Atti+Mancati.jpg" width="141" /></a><span style="font-size: large;"><span style="font-family: Arial,Helvetica,sans-serif;"><b>ATTI MANCATI</b></span></span><br />
<span style="font-family: Arial,Helvetica,sans-serif;"><span style="font-size: small;">di <b>MATTEO MARCHESINI</b></span></span><br />
<span style="font-family: Arial,Helvetica,sans-serif;"><span style="font-size: small;">Voland edizioni</span></span><br />
<br />
<br />
<br />
<b>LIBRO</b><br />
<br />
Nel cuore di Bologna, Marco, trentenne diviso tra le incombenze giornalistiche e il tentativo di finire un romanzo, vive in una solitudine cocciuta e il più possibile asettica, fino a quando ricompare Lucia, la ragazza che lo ha lasciato qualche anno prima. Ora Lucia cerca Marco, lo assedia e lo porta in giro per paesi e campagne, a visitare i loro luoghi di un tempo, a ritrovare gli amici vivi e gli amici morti. Tra Bassa e Appennini, tra cliniche e osterie, Lucia – come una fragile ma tenace erinni – costringe Marco a rianalizzare le zone più oscure del loro passato. <br />
Atti mancati è una storia d’amore e di suspense. È una parabola sul tempo trascorso ostinatamente a occhi chiusi e su quello vissuto a occhi spalancati. È il referto di una malattia, steso con furore analitico e insieme con uno stile semplice, da presa diretta. <br />
<br />
<br />
<b>RECENSIONE</b><br />
<style><!--
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<br />
<blockquote class="tr_bq">
<div class="MsoNormal">
<i>Atti mancati</i><span style="font-style: normal;"> è un
libro che fa riflettere. È una storia che scivola via come una goccia che si
posa su un vetro e che cade a terra nel silenzio del mondo. </span><i>“Atti
mancati”</i><span style="font-style: normal;"> vive di pause, di respiri appena
accennati, di immagini sfuocate. È un ritratto sbiadito di un uomo che fatica a
vivere, che si rifugia nel mondo della scrittura soccombendo alla realtà che lo
circonda. Marco, il protagonista,<span style="mso-spacerun: yes;">
</span>coltiva un amore che a stento fatica a far crescere. Si ritrova solo
davanti a pagine bianche che tenta di riempire con il suo talento. Ma il vuoto
permane senza che la parola scritta lo soddisfi pienamente. Lucia, la sua
ragazza, vuole un uomo sicuro, pronto a prendersi le sue responsabilità
ritrovando nella vita di coppia pace e felicità. Marco non sceglie il grande
passo. Si rintana nelle sue riflessioni complicate sulla letteratura, sulla
poesia, sul ruolo degli intellettuali nella frenetica società odierna.
Preferisce appartarsi nel suo guscio senza uscire allo scoperto. Non vuole
ferirsi. Poi la doccia fredda. Lucia lo lascia. Marco si ritrova allora ad
affrontare il peso della solitudine. Una solitudine che lo lascia in un'apatia
costante privandolo di slancio, di forza vitale. Il destino però bussa alla sua
porta. Lucia entra di nuovo nella sua vita. Rompe il suo guscio fatto di
abitudini noiose e stancanti. Lucia lo riporta alla vita. Lucia lo costringe a
ricordare, a fare i conti con il suo passato, ad immergersi negli eventi di
amicizie che si sono perse nel corso del tempo.</span></div>
<div class="MsoNormal">
Lucia lo provoca, lo scuote perché vuole rivivere attimi di
una memoria ormai sbiadita e dimenticata. Per lei il tempo diventa prezioso
perché l'attesa è il veleno del presente, il male che la divora, la rinuncia
alla vita. Lucia vuole assaporare la nostalgia. Vuole indagare e chiarire il
passato per non avere più dubbi ne incertezze, per non avere conti lasciati in
sospeso, per essere di nuovo felice nel suo presente anche se segnato da
un'ombra che avanza minacciosa. Marco vive l'angoscia di doversi riguardare
allo specchio. È costretto a fare dei bilanci della sua vita anche se si è
cristallizzato nella sua bolla di pensieri. </div>
<span style="font-family: "Times New Roman"; font-size: 12.0pt; mso-ansi-language: IT; mso-font-kerning: .5pt;"><i>Atti mancati</i></span><span style="font-family: "Times New Roman"; font-size: 12.0pt; mso-ansi-language: IT; mso-font-kerning: .5pt;"> procede a rilento. Vuole entrare nei meandri della memoria per
ripercorrere, passo dopo passo, ogni scena determinante della vita dei
protagonisti. Nel romanzo manca<span style="mso-spacerun: yes;">
</span>dinamismo. Le riflessioni e le conversazioni con l'intellettuale Pagi,
amico di Marco, bloccano il flusso narrativo impedendo al lettore di immergersi
completamente nella storia. È un romanzo troppo cerebrale. Anche se ben scritto
e con una prosa di notevole pregio artistico, <i>Atti mancati</i></span><span style="font-family: "Times New Roman"; font-size: 12.0pt; mso-ansi-language: IT; mso-font-kerning: .5pt;"> risente di un intellettualismo letterario che nuoce alla
storia privandola di emozione, di empatia e di slancio. Marco sembra non
decollare mai. Sembra cadere nel vuoto. Sembra perdersi senza mai ritrovare una
strada che lo riconduca ad una serenità certa, definitiva. Forse l'autore,
Matteo Marchesini, vuole lasciare tutto in sospeso come una goccia che, cadendo
dalle nuvole, non sa dove posarsi... . Una goccia che si abbandona alla sorte,
che scorre senza fare il minimo rumore.</span></blockquote>
<div style="text-align: right;">
<span style="font-family: "Times New Roman"; font-size: 12.0pt; mso-ansi-language: IT; mso-font-kerning: .5pt;">Jader Girardello </span>
</div>
Spritz Letterario Vicenzahttp://www.blogger.com/profile/07303637570160366953noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3056101793382408262.post-79412950122659219662013-04-26T17:00:00.004+02:002013-04-26T17:00:46.582+02:00ANATOMIA DI UNA FAMIGLIA<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgrSXSKQ_c7bTiz1HC_Ts3OCzKce5EKw25EfdVkx09jd4V8fcOQfRErI-M_KMW8eYPMx-OURYjYX4ezLLBOZoqouSWpqCDB8-7-eyM3kOhxIfquuvfByxnZwgI_wGMo_x_PmZEt4mQmXRa4/s1600/Anatomia-della-ragazza-zoo.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgrSXSKQ_c7bTiz1HC_Ts3OCzKce5EKw25EfdVkx09jd4V8fcOQfRErI-M_KMW8eYPMx-OURYjYX4ezLLBOZoqouSWpqCDB8-7-eyM3kOhxIfquuvfByxnZwgI_wGMo_x_PmZEt4mQmXRa4/s1600/Anatomia-della-ragazza-zoo.jpg" /></a></div>
<b><span style="font-size: large;">ANATOMIA DELLA RAGAZZA ZOO</span></b><br />
<span style="font-size: large;">di <b>Tenera Valse</b></span><br />
<span style="font-size: large;"><i>Il Saggiatore</i> editore</span><br />
<br />
<b>LIBRO</b><br />
<br />
Da una provincia del Sud che esala orrore fino a una Roma fantasmagorica, tra gli anni settanta e ottanta si consuma il dramma di una disintegrazione familiare. Ci sono due sorelle quasi gemelle e un fratello. C’è la madre. C’è il padre. Ci sono le bombe degli anni di piombo, preti e vicine pettegole sullo sfondo. Dietro una facciata di inappuntabile rispettabilità, come un Crono borghese il padre soffoca e tenta di divorare i tre figli con le sue ossessioni, li opprime, ne cerca l’annullamento. Alla crudeltà paterna si ribella la primogenita Alea, l’unica in grado di sfidarlo, somministrando il veleno che scioglierà il mistero all’origine di tanta violenza. Perché alla base di questo romanzo di formazione che si trasmuta in romanzo di deformazione c’è un trauma indicibile; ma cosa ci potrà mai essere di così orrifico nella crescita di una bambina normale in una famiglia normale da farla diventare ragazza zoo? Chi è la ragazza zoo? Alea ha venticinque anni quando scompare una vigilia natalizia: abbandona la famiglia e rinuncia ai crismi della vita borghese. Nessuno la cerca, nessuno denuncia la sua scomparsa: né i genitori, né il fratello che vive a New York, neppure la sorella Càmila, l’unica con la quale mantiene rapporti segreti. Alea si rifugia in un ambiente sotterraneo e cunicolare, il suo atelier, la cava dove realizza opere bizzarre e performance, impiegando in ogni modo il proprio corpo: come una messa in scena dei suoi ricordi d’infanzia, il sadomaso diventa esperienza della relazione amoreodio che ogni individuo instaura con il potere fin dalla nascita. Anonima a chiunque, vaga per la capitale libera da ogni costrizione, intrigata dalla bellezza dei monumenti e dagli uomini. Nessuno la turba come il padre e l’odio che cova contro di lui. Mentre le quinte del proscenio italiano iniziano a creparsi, tutto sembra dare ragione ad Alea, che ha disconosciuto la famiglia. È a questo punto che storia pubblica e privata si toccano, e tra padre e figlia si azionano meccanismi crudeli e si scoprono segreti inconfessabili. Scavando nelle ferite di una generazione con l’acume di una vitalità disperata, Tenera Valse intreccia racconto nero, pseudobiografia e percorso iniziatico, invitando il lettore a proiettare unosguardo impietoso sui fondamenti di un’intera società pronta al collasso. Con la storia di Alea, protagonista memorabile di questa prova narrativa travolgente, Anatomia della ragazza zoo racconta lo scontro di paradigmi storici, di generazioni e di universi culturali e psicologici, opponendo Materno a Paterno, Terra a Cielo, Desiderio a Piacere. Si aggirano qui gli spettri di Pasolini e Burroughs, si danno visioni alla Céline e giri di frase alla DeLillo: attingendo al canone novecentesco, Tenera Valse allestisce magistralmente un affresco storico e, nello stesso tempo, un noir dell’anima. Dove realtà e visione si fondono, lasciando erompere una tensione erotica sempre intensa, che oscilla tra estasi e disperazione, con ritmo stile e strutture che da sempre la grande narrazione pretende.<br />
<b>Tenera Valse</b> ha pubblicato nel 2011 Portami tante rose (Cooper), libro manifesto sulla condizione della cultura e della donna in Italia, in cui narra la trasformazione di un’insegnante in prostituta. Caso mediatico piuttosto clamoroso, è un’artista colta, scandalosa, intervistata dalle più grandi testate italiane e straniere.<br />
<br />
<br />
<b>RECENSIONE</b><br />
<style><!--
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<br />
<blockquote class="tr_bq">
<div class="MsoNormal">
<span style="font-size: 14.0pt;">Quando un libro penetra nella
carne e nelle ossa, nella mente e nel cuore, me ne accorgo perchè lo porto
sempre con me, anche se non avrò tempo per leggere; me lo porto dietro come un
talismano che aiuta ad affrontare la giornata.</span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-size: 14.0pt;">Questo libro è così: potente,
raffinato, di grande spessore culturale e perciò ricco di verità su cui
riflettere. Una penetrante disamina dell'anatomia di una ragazza che cresce
osservando le dinamiche della famiglia come un'entomologa.</span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-size: 14.0pt;">Senza pudore alcuno, ma anzi,
con tutta la feroce franchezza di una figlia ribelle all'inferno della sua
casa, alla violenza del padre, la protagonista fugge da quel mondo
apparentemente perbene e ripercorre le tappe della sua presa di coscienza delle
dinamiche terribili che fondano i rapporti di forza all'interno del nucleo.
Come lei fa il fratello, e per delle buonissime ragioni, come si scoprirà.
Soltanto la sorella sceglie di costruirsi una vita “normale” e fare da sponda
ai due genitori rimasti soli. La madre è l'anello debole più evidente, poiché
ha cancellato se stessa all'ombra del “Dott. Prof. Preside” che ha sposato.</span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-size: 14.0pt;">Pagine indimenticabili ci
raccontano le strategie di questi figli, descrivono i genitori con una
ricchezza di dettagli maniacale e una ricerca di neologismi e<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>che sbalordisce:</span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-size: 14.0pt;">“un ergastolo illuminato
dalla morte”, così definisce la vita della madre, che per questo si ammalerà.
Su tutto campeggia il del padre padrone, figura che torna ossessivamente, come
in una spirale che rivelerà risvolti sempre più inquietanti.</span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-size: 14.0pt;">La famiglia che produce una
ragazza zoo è “una pantomima, di cinque persone che si distruggono a vicenda
con l'unico obiettivo di stare al mondo”. Il suo grido è quello del “maiale che
piange prima di essere scannato” (v. anche il racconto di Vitaliano Trevisan,
Testa di madre su cuscino). La vittima è sempre la donna perché “nei secoli la
donna ha messo un filtro alla sua aggressività fino a camuffare il suo odio in
compassione” (pp.338). Famiglia ammaestratrice di cagnolini di società.</span></div>
<span style="font-family: "Times New Roman"; font-size: 14.0pt; mso-ansi-language: IT; mso-fareast-language: HI; mso-font-kerning: .5pt;">Questo grido di dolore così
colto e profondo, così ben scritto, si fa distinguere come uno dei libri
migliori del panorama italiano di questi ultimi anni.</span></blockquote>
<div style="text-align: right;">
<span style="font-family: "Times New Roman"; font-size: 14.0pt; mso-ansi-language: IT; mso-fareast-language: HI; mso-font-kerning: .5pt;">Paola C. </span>
</div>
Spritz Letterario Vicenzahttp://www.blogger.com/profile/07303637570160366953noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3056101793382408262.post-85437012489417156632013-04-08T16:12:00.001+02:002013-04-08T16:12:45.674+02:00Oh... che storia!<b><span style="font-size: large;">O<span style="font-size: large;">h</span>...</span></b><br />
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgktTA7brB7DK3qGq4XheCNVsc1UIWgaAz3ZWQV0rD0jnZUspxERSXFVSHu_uA5eggxHgatxqEU0vnmaUWMcbWq1MnytWXwYiZZyzdTsjf554T6qKKnSb3QYLw2zHaqIUAJ5_rhBPVx-3Qp/s1600/Oh.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" height="200" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgktTA7brB7DK3qGq4XheCNVsc1UIWgaAz3ZWQV0rD0jnZUspxERSXFVSHu_uA5eggxHgatxqEU0vnmaUWMcbWq1MnytWXwYiZZyzdTsjf554T6qKKnSb3QYLw2zHaqIUAJ5_rhBPVx-3Qp/s200/Oh.jpg" width="141" /></a><span style="font-size: large;">di <b>Philippe Djian</b></span><br />
<span style="font-size: large;">Voland Edizioni</span><br />
<span style="font-size: large;">traduzione di Daniele Petruccoli </span><br />
<br />
<br />
<span style="font-size: large;"><b>LIBRO</b></span><br />
<span style="font-size: large;"><br />Un titolo enigmatico che ha il sapore di un’amara liberazione, o magari forse di una resa. Michele è una produttrice cinematografica di successo con un figlio, un matrimonio fallito alle spalle, una madre tutta rifatta e un padre che marcisce in galera. Una sera viene violentata da uno sconosciuto in passamontagna mentre rientra a casa e inizia così la sua lenta e inesorabile discesa agli inferi. Uno straordinario ritratto di donna, un romanzo politicamente scorretto, il racconto di una società che non merita salvezza.</span><br />
<span style="font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-size: large;"><br /></span>
<span style="font-size: large;"><b>RECENSIONE</b></span><br />
<span style="font-size: large;"> </span><style><!--
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</style>
<br />
<blockquote class="tr_bq">
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-size: large;">Ha per titolo un monosillabo,
un’esclamazione con puntini di sospensione. La stranezza dell’opera traspare
già dal titolo, che sembra quasi sottolineare la sorpresa che suscita,
accompagnata dalle perplessità che inevitabilmente ti lascia un’opera con
queste caratteristiche.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-size: large;">Definirlo politicamente scorretto
non rende l’idea.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-size: large;">Racconta, senza suddivisone in
capitoli e in un’ininterrotta narrazione in prima persona, alcune settimane
della vita della protagonista, una donna che ha trovato il successo
professionale, ma attorno alla quale ruotano elementi di notevole criticità. Un
ex marito che non si rassegna al proprio fallimento professionale, un figlio
alla ricerca di una posizione in questo mondo, un amante che non accetta la conclusione
del loro rapporto, un padre in carcere per aberranti reati, una madre anziana
interamente ridisegnata dalla chirurgia plastica. Nel corso della narrazione si
aggiungono sempre più inquietanti elementi di disturbo, in un susseguirsi di
incredibili eventi che fanno crescere la tensione narrativa fino
all’inverosimile eppure catartico finale. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-size: large;">L’opera inizia con la violenza
sessuale subita da Michèle da parte di uno sconosciuto e subito ci si<span> </span>chiede come farà l’autore a sostenere
il racconto dopo un inizio di questo tipo. La risposta è che lo farà
egregiamente, facendo calare la donna in un vortice di eventi sempre più
estremi. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-size: large;">È un’opera volutamente
provocatoria, in cui il contenuto perde di significato rispetto alla perfetta
esibizione stilistica. L’abilità dell’autore e la potenza della scrittura
rendono credibile una trama altrimenti inverosimile e irrilevante rispetto
all’aspetto estetico. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-size: large;">Il contenuto, trattato come
materiale indifferenziato, fa da contrasto alla forma. La scrittura brillante e
scorrevole rende sopportabili descrizioni di fatti che altrimenti sarebbero
unicamente oggetto di scandalo. La qualità della prosa dipinge in modo meno
triste situazioni di assoluto nichilismo, rendendo quasi simpatici personaggi
altrimenti insopportabili per il degrado in cui si lasciano trasportare. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-size: large;">Il finale è del tutto inaspettato
rispetto alle premesse, di quelli che non si dimenticano.</span></div>
</blockquote>
<div class="MsoNormal" style="text-align: right;">
<span style="font-size: large;">Gioia M. </span></div>
Spritz Letterario Vicenzahttp://www.blogger.com/profile/07303637570160366953noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3056101793382408262.post-16551373927575142342013-03-12T16:57:00.003+01:002013-03-12T16:57:24.552+01:00BARBABLÚ di Amélie Nothomb<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjzFCyT_zqO7N2graGmKQjKUEcqG_UCP_4GWOwgoX09o1eGAi0X-dwJEfR4gC2HemGpaqtpAgN1I4a_oneNrChngfmsltST6SEhncnZG_jwstby2zg263sRaNo6HicYLy8eosHlu9uEJqW4/s1600/BBU%CC%81.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjzFCyT_zqO7N2graGmKQjKUEcqG_UCP_4GWOwgoX09o1eGAi0X-dwJEfR4gC2HemGpaqtpAgN1I4a_oneNrChngfmsltST6SEhncnZG_jwstby2zg263sRaNo6HicYLy8eosHlu9uEJqW4/s1600/BBU%CC%81.jpg" /></a></div>
<b><span style="font-size: large;">BARBABLÚ</span></b><br />
<span style="font-size: large;">di Amélie Nothomb</span><br />
<span style="font-size: large;">Voland edizioni</span><br />
<span style="font-size: large;">Traduzione: Monica Capuani </span><br />
<br />
<br />
<b>LIBRO</b><br />
<br />
Saturnine, giovane ragazza belga, cerca un alloggio a Parigi. Trova, per una cifra davvero modesta, un suntuoso appartamento da condividere con l’eccentrico proprietario, il Grande di Spagna don Elemirio Nibal y Milcar. Ma l’irriverente Saturnine non sa che otto donne prima di lei hanno abitato in quella magnifica casa, che hanno indossato abiti dai colori meravigliosi creati dalle mani di don Elemirio, e che di loro nessuno ha più notizie. <br />Un romanzo che rivendica il diritto ad avere dei segreti e che indaga i meccanismi dell’amore, il cannibalismo sentimentale e la doppiezza della natura umana. <br />
<br />
<br />
<div style="text-align: center;">
La copertina ha un perché.</div>
<div style="text-align: center;">
Qui siamo tornati a "IGIENE DELL'ASSASSINO".</div>
<div style="text-align: center;">
Assolutamente imperdibile!</div>
<br />
<br />
<b>RECENSIONE</b><br />
<style><!--
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</style>
<br />
<blockquote class="tr_bq">
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Si dice che la malizia è negli
occhi di guarda. La malizia in questo caso è negli occhi di chi legge e vuole
attribuire al testo della Nothmob un’intenzione certamente diversa da quella
dell’autrice. </div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Non sono riuscita a non
interpretare in chiave sociale questa variante della fiaba di Barbablu e
pertanto la considero un inno contro il femminicidio e la violenza di genere.</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Saturnine, la protagonista,
riscatta le donne e ribalta tutti i clichè su questo tipo di situazione.
Nobilita il genere femminile immergendosi pienamente negli archetipi della
fiaba, anche in termini psicanalitici. Mi ha fatto peraltro rivalutare un testo
non compreso nell’adolescenza, ma molto letto e citato, <i>Donne che corrono
con i lupi</i><span style="font-style: normal;"> di C.P. Estès, dove la fiaba
serve a spiegare il concetto di “predatore innato della psiche” e non ha più
l’intento pedagogico di Perrault di ammonimento contro la troppa curiosità. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Saturnine si immerge pienamente
negli stereotipi di genere, ma è anche capace di ribaltarli. In un ininterrotto
dialogo, dall’inizio alla fine del libro, impone la sua parte razionale al
“mostro” e si riappropria del suo destino, pur cedendo alla tentazione di
innamorarsi del misterioso uomo che la ospita, perché “innamorarsi è il
fenomeno più misterioso dell’universo”. </div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Imponendo la sua forte
personalità al nobile spagnolo, Saturnine produce una reazione alchemica e
trova la sua pietra filosofale, che la trasforma da vile metallo in oro. </div>
</blockquote>
<div class="MsoNormal" style="text-align: right;">
Gioia M. </div>
Spritz Letterario Vicenzahttp://www.blogger.com/profile/07303637570160366953noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3056101793382408262.post-52587902683840745132013-03-10T12:58:00.001+01:002013-03-10T12:58:08.548+01:00Non tutti i bastardi...<span style="font-size: large;"><b>NON TUTTI I BASTARDI SONO DI VIENNA</b></span><br />
di<b> Andrea Molesini</b><br />
Sellerio editore<b> </b><br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhkX5XRZ4hG3PcDEkNvW64CeXodIO87ptbYV2KXIpLyAjr9-JwTR8F1_r20sniClpiWad1SmS7E_6qGG_tcjfOrSOFFTOh3kbO5JshtzDWtbfXwnMuxxR2gmvQXKroLYVUF6NZchMGjBaMz/s1600/NON.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhkX5XRZ4hG3PcDEkNvW64CeXodIO87ptbYV2KXIpLyAjr9-JwTR8F1_r20sniClpiWad1SmS7E_6qGG_tcjfOrSOFFTOh3kbO5JshtzDWtbfXwnMuxxR2gmvQXKroLYVUF6NZchMGjBaMz/s1600/NON.jpg" /></a></div>
<b> </b><br />
<br />
<span style="font-family: "Trebuchet MS",sans-serif;"><b>LIBRO</b></span><br />
<br />
<span style="font-family: "Trebuchet MS",sans-serif;">Villa Spada, a un tiro di voce dal Piave, nei giorni della disfatta di Caporetto diventa dimora del comando austriaco e teatro di un dramma romantico e patriottico disteso su un fondo nascosto di miserie. Un apologo malinconico sull’illusione degli eroi.</span><br />
<span style="font-family: "Trebuchet MS",sans-serif;"><br /><i><span style="font-family: "Helvetica Neue",Arial,Helvetica,sans-serif;">Premio Campiello 2011, Premio Comisso 2011, Premio Latisana per il Nord-Est 2011, Premio Città di Cuneo 2011 </span></i></span><br />
<br />
<br />
<span style="font-family: "Trebuchet MS",sans-serif;"><b>RECENSIONE</b></span><br />
<span style="font-family: "Trebuchet MS",sans-serif;"><br /></span>
<blockquote class="tr_bq">
<div>
<span style="font-family: "Trebuchet MS",sans-serif;">Mi piace il lessico un po' dotto di Molesini, ben adatto, per altro, all'epoca dei fatti narrati.</span></div>
<div>
<span style="font-family: "Trebuchet MS",sans-serif;">E mi è piaciuto lo svolgersi della vicenda, in un coinvolgimento del lettore via via crescente.</span></div>
<div>
<span style="font-family: "Trebuchet MS",sans-serif;">Uno di quei casi in cui vorresti ricominciare non appena finito,
per cogliere sfumature, veder rivivere i protagonisti, capirli meglio.</span></div>
<div>
<span style="font-family: "Trebuchet MS",sans-serif;">Tutti ottimamente tratteggiati, tutti riconoscibili, tutti dotati di una loro personalità.</span></div>
<div>
<span style="font-family: "Trebuchet MS",sans-serif;">Lascio Villa Spada, con un po' di tristezza e senza voltarmi indietro.</span></div>
</blockquote>
<div style="text-align: right;">
<span style="font-size: small;"><span style="font-family: "Trebuchet MS",sans-serif;">Simone D. </span></span></div>
Spritz Letterario Vicenzahttp://www.blogger.com/profile/07303637570160366953noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3056101793382408262.post-4201464025651321182013-03-09T18:31:00.001+01:002013-03-09T18:36:23.228+01:00ACCADE A VILLA ADA in ROMA<span style="font-size: large;"><b>DELITTO A VILLA ADA</b></span><br />
di <b>GIORGIO MANACORDA</b><br />
Ed. <a href="http://www.voland.it/voland/scheda.aspx?titolo=417">Voland</a><br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhYw2-V2BvmkqcNN2L8JpoMHIpBGA8FK7_apwSbjLrJFbAeORbGqPzMI8C4o6Jdxobl_WwGJE1O9N8o1EY1t4WzWajPMJ_QEGUxS4i16p5yIl7lmGcWD8O6B1ZTSxGsLhl-8DBPg8OthrZR/s1600/417_20130114173645.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" height="200" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhYw2-V2BvmkqcNN2L8JpoMHIpBGA8FK7_apwSbjLrJFbAeORbGqPzMI8C4o6Jdxobl_WwGJE1O9N8o1EY1t4WzWajPMJ_QEGUxS4i16p5yIl7lmGcWD8O6B1ZTSxGsLhl-8DBPg8OthrZR/s200/417_20130114173645.jpg" width="141" /></a></div>
<br />
<b>LIBRO:</b><br />
<br />
<span style="font-size: small;">A Villa Ada viene ritrovato il cadavere di un famoso poeta che viveva nel parco romano come un barbone. Conduce le indagini un commissario giovane e colto, poeta egli stesso, che non riesce però a venire a capo dell’ingarbugliata faccenda e rinuncia all’incarico consegnando la pratica nelle mani del Questore di Roma. Fra i tanti misteri che affiorano dagli interrogatori dei personaggi che frequentano la villa, uno campeggia insoluto e decisivo: la macchina da scrivere d’oro appartenuta al poeta ucciso. Un oggetto magico che, come la lampada di Aladino, farebbe scrivere a chi la usa grandi poesie. Si tratta di un movente plausibile? Forse, ma che fine ha fatto?... Una fiaba noir sulla poesia, sui poeti, sui tormenti della creatività, sulle invidie che possono portare a gesti estremi anche esseri tra i più distanti dalla realtà, i più astratti e sognanti, persi dietro i propri desideri di gloria. <b><br /></b></span><br />
<br />
<br />
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<b><span style="font-family: "Trebuchet MS",sans-serif;">RECENSIONE:</span></b></div>
<blockquote class="tr_bq">
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "Trebuchet MS",sans-serif;">In un passaggio dai versi alla narrativa, Giorgio Manacorda mantiene la poesia
fermamente protagonista del romanzo. Un noir, che pertanto non può essere
commentato fino in fondo, per non rovinare la sorpresa ad altri lettori. Un
giallo ambientato tra chi fa jogging nel parco di villa Ada; giallo
con movente poetico, dove la vittima è un famoso poeta che vive da clochard nel
parco, esprimendo pienamente la propria vocazione artistica lontano dalle convenzioni
sociali. Il cadavere viene trovato da un altro poeta, Manacorda stesso,
scrittore vero, di quelli che pubblicano libri e “in odore di Nobel”. Anche i
vari sospettati si dilettano a scrivere poesie o qualcosa di simile,
confermando che la poesia tutti la scrivono e nessuno la legge. E allora perchè
uccidere un poeta? Questo gesto viene definito eclatante ed inutile dal primo
poliziotto che si cimenta nell’indagine, anch’egli poeta dopo il lavoro per
farsi perdonare dai genitori sessantottini la scelta professionale poco consona
ai loro sogni rivoluzionari. Dopo i primi interrogatori delle persone che
corrono nel parco di prima mattina, in cui tutti si presentano in un modo
corale che ricorda <i>Il mio nome è rosso</i> di O. Pamuk, il commissario abbandona l’indagine.
Toccherà al Questore di Roma raccapezzarsi nell’intricata vicenda, dove tutti
saranno sospettati, autore e forze dell’ordine compresi. Sarà il Questore ad
addentrarsi nel mondo dei poeti, animali in via di estinzione come gli
scoiattoli di Villa Ada, soppiantati da quelli americani. Nel corso
dell’indagine scoprirà che il mondo dei poeti è un mondo rovesciato, alla
Chagall, così come è rovesciato il finale, niente affatto scontato. Tutto ruota
attorno alla ricerca di una fantomatica macchina da scrivere d’oro, con poteri
taumaturgici, che consente al suo possessore di guarire dalla sterilità
artistica. Per ottenere questa "lampada di Aladino" delle lettere, un poeta
potrebbe uccidere perché <<i>i poeti sono tutti potenzialmente dei criminali e
più sono intelligenti più sono pericolosi</i>>.</span></div>
<span style="font-family: "Trebuchet MS",sans-serif;">
<span style="font-size: 12pt;">Un’opera autoironica e non celebrativa, a
tratti surreale, con riferimenti culturali importanti, che va letta fino alle ultime
pagine per svelare tutti i suoi enigmi</span></span></blockquote>
<div style="text-align: right;">
<span style="font-size: large;">Gioia M. </span></div>
Spritz Letterario Vicenzahttp://www.blogger.com/profile/07303637570160366953noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3056101793382408262.post-75025698961565616462013-02-04T14:38:00.003+01:002013-02-04T14:38:25.753+01:00PETER CAMERON E IL DOLORE<b> <span style="font-size: large;">UN GIORNO QUESTO DOLORE TI SARÁ UTILE</span></b><br />
<style><!--
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<br />
<div class="MsoNormal">
<span style="font-size: 14.0pt;">di</span><b><span style="font-size: 14.0pt;"> Peter Cameron </span></b></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-size: 14.0pt;">Adelphi</span></div>
<b>
</b><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjAyB_VJ6svyXayW7sj2Ye5R2vyIgpR_xUZ_1R6Dj4Ih1be7F7a0NNqySPabHYw9q4QF7dBMPf-WNVUV6GXDzpVfQNI00sLdW-JncUWWTfXDAvJwRjIyGsx7N7weshac6ayEMCslXc3tvuv/s1600/CAMERON.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjAyB_VJ6svyXayW7sj2Ye5R2vyIgpR_xUZ_1R6Dj4Ih1be7F7a0NNqySPabHYw9q4QF7dBMPf-WNVUV6GXDzpVfQNI00sLdW-JncUWWTfXDAvJwRjIyGsx7N7weshac6ayEMCslXc3tvuv/s1600/CAMERON.jpg" /></a></div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="MsoNormal">
<b><span style="font-size: 14.0pt;">LIBRO</span></b></div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-size: 14.0pt;">James ha 18 anni e vive a New York. Finita la scuola, lavoricchia nella galleria d’arte della madre, dove non entra mai nessuno: sarebbe arduo, d’altra parte, suscitare clamore intorno a opere di tendenza come le pattumiere dell’artista giapponese che vuole restare Senza Nome. Per ingannare il tempo, e nella speranza di trovare un’alternativa all’università («Ho passato tutta la vita con i miei coetanei e non mi piacciono granché»), James cerca in rete una casa nel Midwest dove coltivare in pace le sue attività preferite – la lettura e la solitudine –, ma per sua fortuna gli incauti agenti immobiliari gli riveleranno alcuni allarmanti inconvenienti della vita di provincia. Finché un giorno James entra in una chat di cuori solitari e, sotto falso nome, propone a John, il gestore della galleria che ne è un utente compulsivo, un appuntamento al buio... I puntini di sospensione sono un espediente abusato, ma in questo caso procedere oltre farebbe torto a uno dei pochi scrittori sulla scena che, come sa bene chi ha amato Quella sera dorata, chiedono solo di essere letti. Anticipare le avventure e i pensieri di James rischierebbe di mettere in ombra la singolare grazia che pervade questo libro, e da cui ci si lascia avvolgere molto prima di riconoscere, nella sua ironia inquieta e malinconica, qualcosa che pochi sanno raccontare: l’aria del tempo. </span><b><span style="font-size: 14.0pt;"><br /></span></b></div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="MsoNormal">
<b><span style="font-size: 14.0pt;">RECENSIONE</span></b></div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<blockquote class="tr_bq">
<div class="MsoNormal">
<span style="font-size: 14.0pt;">Chi di noi non ha vissuto il
fastidio sottile di sentire le aspettative dei genitori, il loro fiato sul
collo? E perchè mai dovremmo basare le nostre scelte su ciò che si aspettano da
noi?</span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-size: 14.0pt;">Questi fondamentali
interrogativi percorrono il romanzo-diario di Cameron, che disegna un
protagonista memorabile, un diciottenne restio ai contatti umani, specialmente
quelli caratterizzati dalla ricerca di cose banali e dall'unica preoccupazione
di stare in qualche modo sotto i riflettori, di avere successo, non importa su
quali basi. Intorno a lui una madre all'ennesimo fallimento matrimoniale, una
sorella brava-figlia, un padre lavorocentrico, e finalmente una nonna
accogliente e rispettosa, presso la quale James ogni tanto si rifugia.</span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-size: 14.0pt;">Con l'attenzione di un
entomologo il protagonista ci racconta un percorso, fatto di dialoghi mirabili
e di una rara capacità di zoomare su dettagli rivelatori. Ci tiene incollati
alla pagina come se stessimo leggendo il più affascinante dei gialli, con la
fluidità propria della migliore letteratura.</span></div>
</blockquote>
<div class="MsoNormal" style="text-align: right;">
<span style="font-size: 14.0pt;">Paola C. </span></div>
Spritz Letterario Vicenzahttp://www.blogger.com/profile/07303637570160366953noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3056101793382408262.post-56827913139619441632013-02-02T15:19:00.001+01:002013-02-02T15:22:15.898+01:00NORD-ESTERO<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://goo.gl/photos/zSgiJv5kS7" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="320" src="https://lh3.googleusercontent.com/-gKyfCEa9pL4/UQ0FJqSkV3E/AAAAAAAACmI/VxxWR_wvoK4/s160-c/NORDESTERO.jpg" width="320" /> </a></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<span style="font-size: large;">LE FOTO DELLA SERATA DI PRESENTAZIONE</span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<span style="font-size: large;">1°FEBBRAIO 2013 | PALAZZO CORDELLINA (VI) </span></div>
Spritz Letterario Vicenzahttp://www.blogger.com/profile/07303637570160366953noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3056101793382408262.post-31494261630445245382013-01-30T14:42:00.005+01:002013-01-30T14:46:30.209+01:00FUGGIRE DALLA CITTÁ CON... CASACCA!<span style="font-size: large;"><b>TANTI MODI DI FUGGIRE DA UNA CITTÁ</b></span><br />
<span style="font-size: large;">di <b>Stefano Casacca</b></span><br />
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEin1-i8OLXxOHQm0a-CLjUgFBIGSRpQhgb2i5rM1K2GIEsxe3k9kBpYi34CCWfOAf-DZHj0p6p1ZdEid1uI2c2GLoct2nYM8FMQ30ts-PX_HBzam5QhpOezrVyLjFLAXItXjvd0FR_ZHCcA/s1600/Tanti+modi+di.png" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEin1-i8OLXxOHQm0a-CLjUgFBIGSRpQhgb2i5rM1K2GIEsxe3k9kBpYi34CCWfOAf-DZHj0p6p1ZdEid1uI2c2GLoct2nYM8FMQ30ts-PX_HBzam5QhpOezrVyLjFLAXItXjvd0FR_ZHCcA/s400/Tanti+modi+di.png" width="256" /></a>Gorilla Sapines Editore<br />
pp. 272 - € 14,00<br />
<br />
<br />
<b>LIBRO</b><br />
<br />
Liber è un uomo in fuga, anzi no, è un uccello. Liber è un uomo
libero, anzi no, è un assassino. Liber è uno solo, anzi no, Liber sono
tanti.<br />
Un personaggio ricorrente, che come nei sogni attraversa città e
dimensioni, tracciando ogni volta una storia diversa. Si ramificano così
molteplici possibilità di vita e di narrazione.<br />
Liber è un personaggio che fugge dalle situazioni difficili, dai
ricordi dolorosi, dalle città caotiche, ma ogni fuga non è altro che
l’inizio di un viaggio.<br />
E così Liber sfugge alle trame dei racconti, si maschera da vecchio,
da uomo volante, da miglioratore del mondo, da bambino sognante. Ogni
alter ego racconta una storia in più.<br />
Trasformarsi, mutare, viaggiare, raccontare: tutto ciò permette a Liber di tenere fede al suo nome, di restare un essere libero.<br />
<div>
<b><i>Tanti modi di fuggire da una città</i></b> è un viaggio letterario e poetico a metà tra città reali e dimensioni interiori.</div>
<br />
<br />
<br />
<b>RECENSIONE</b><br />
<style><!--
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<br />
<div class="MsoNormal">
<span style="font-size: 14.0pt;">Una raccolta di racconti,
collegati da un personaggio che ricompare, dal nome significativo, Liber. Lui
si trova nelle situazioni più disparate, vi è un'alternanza asimmetrica tra
momenti di riflessione e momenti di azione. Ma non si tratta di una narrazione
che segua eventi, il lettore si trova in difficoltà a seguire i passaggi e
l'effetto che rimane- soprattutto nei racconti più lunghi- è quello di una
certa confusione di fondo. Immagino che tutto ciò sia voluto dall'autore, ma
non giova al lettore.</span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-size: 14.0pt;">I racconti più brevi, come
“Acqua cielo e terra”, “Wanderlust” “Io e la mia casa”,</span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-size: 14.0pt;">sono i più riusciti, grazie a
un equilibrio interno che li rende capaci di vita propria.</span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-size: 14.0pt;">Quelli più lunghi invece
necessitano di uno sforzo per tenerli insieme, per capire dove vanno a parare e
se c'è un filo conduttore da seguire. </span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-size: 14.0pt;">Tuttavia in tutto il libro ci
sono pagine pregevoli, perchè la qualità della scrittura tende verso l'alto, soprattutto
nei momenti in cui l'autore si ferma a guardare da vicino una scena da
raccontare: ne riceviamo parole colme di grazia ed eleganza.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: right;">
<span style="font-size: 14.0pt;">Paola C. </span></div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
Spritz Letterario Vicenzahttp://www.blogger.com/profile/07303637570160366953noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3056101793382408262.post-52009203779807013102013-01-24T22:44:00.000+01:002013-01-24T22:44:13.875+01:00WUH! - racconti della notte<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhsCPJejNG6F97vY-zskVKsxUKxNDBERov7SXdVSlBy4TLAkGbsoFBr4yICVkB24VG_7J6xFcQjOWjUutUeDNAu4H6XUP9zSdZFy2KO7rhlUxLhOs20o-5YTkVcWCxkFl6-Rn6ygUTKBd5t/s1600/WHU.png" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhsCPJejNG6F97vY-zskVKsxUKxNDBERov7SXdVSlBy4TLAkGbsoFBr4yICVkB24VG_7J6xFcQjOWjUutUeDNAu4H6XUP9zSdZFy2KO7rhlUxLhOs20o-5YTkVcWCxkFl6-Rn6ygUTKBd5t/s400/WHU.png" width="256" /></a><span style="font-size: large;"><b>WUH!</b></span><br />
<span style="font-size: large;"><b>di Andrea Paolucci </b></span><br />
<b>Gorilla Sapiens editore</b><br />
<b>Collana: Caramella Acida </b><br />
<br />
<b>LIBRO</b> <br />
Una raccolta di racconti per esplorare il mondo della discoteca, con le sue luci e, soprattutto, i suoi punti d’ombra. Stralci di vite movimentate, sempre all’affannosa ricerca del puro divertimento, ma anche costrette a confrontarsi con realtà difficili. Con leggerezza e ironia talvolta pungente, Andrea Paolucci tratteggia a rapide e intense pennellate gli universi paralleli di ragazzi un po’ sbandati, ma a modo loro onesti e di buona volontà! Il tutto raccontato con un linguaggio sorprendente, preso dalla strada e lavorato con fantasia e originalità uniche.<br />
<br /><b>Dalla quarta:</b><br />
Ci sono amicizie difficili, soldi facili, strade di periferia e serate storte. E magari in una serata storta ti perdi tutto: gli amici i soldi la strada. Per ritrovarli andresti ovunque, prenoti un biglietto per l’universo. E parti alla velocità della luce strobo, viaggi sulla spinta propulsiva della musica tecno. L’universo è dentro una pasticca che vorticosamente ruota sulla lingua; e quella striscia di polvere bianca è senza dubbio la coda di una cometa. [...]<br />
<br />
<br />
<b>L'ABBIAMO LETTO E... </b><style><!--
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<br />
<div class="MsoNormal">
<b>Andrea Paolucci</b> sa come conquistare l'attenzione di un
lettore. La prosa coinvolgente porta il lettore dentro la storia, nel puro
sballo della droga. Paolucci è sincero, avvincente. Si riesce ad entrare nelle
vicende, sembra quasi di provare tutta quella frenesia di una serata in
discoteca: luci colorate, ammassi di corpi sudati, spacciatori poco
raccomandabili, tossici in cerca di droga... Nell'estasi i personaggi ritrovano
la loro dimensione. Seguono la musica, vanno oltre l'universo sensibile.<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Essi agiscono di pancia. È l'istinto
che li muove. La ragione prende la parola solo alla fine quando i giochi sono
già stati fatti, quando tutto ritorna alla calma del giorno. </div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="MsoNormal">
In “<b>Wuh!</b>” la notte
regna sovrana. I personaggi sono stelle comete: brillano per poi unirsi con
l'oscurità che li ha generati. Sono universi che si aprono verso l'infinito,
sono pianeti alla ricerca di nuove orbite da esplorare, sono il viaggio
all'interno del caos della quotidianità. Riescono a cogliere il <i>kairòs, </i><span style="font-style: normal;">l'attimo che fugge<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>con una paradossale dose di folle lucidità. “<b>Wuh!</b>” è
esplorare il proibito, buttarsi nell'eccesso, cogliere la dilatazione dello
spazio e<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>del tempo. Le luci
della città si tuffano nella notte. La discoteca diventa il tempio del sacro e
del profano in cui eccesso e peccato si mascherano, assumono forme diverse,
danzano nel ballo delle apparenze. La Musica batte il ritmo del mondo, dei
corpi eccitati, del sesso facile pronto a scatenarsi in pista. La musica
tecno<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>unisce i vari racconti
perché è lo sfogo, la rabbia, la voglia di liberarsi dal peso della vita
quotidiana di questi personaggi. Ognuno cerca la sua libertà o come dice<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Paolucci i suoi “paradisi
personalizzati”, paradisi a volte costruiti con l'illusione della droga. Sono
paradisi difficili perché hanno sfumature oscure. Perché dalla realtà non si
può sfuggire ma bisogna affrontarla con coraggio e con volontà. Lo sanno bene
Rick e Nico, i protagonisti del racconto “Cento e non più cento”, che,dopo
essere riusciti a vendere la loro droga durante il party in discoteca, si
accorgono che quella non è la loro vita. Essere arrestati dalla polizia è un
incubo e la droga non dà potere ma solo incertezze sul futuro. </span></div>
<div class="MsoNormal">
</div>
<div class="MsoNormal">
</div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="MsoNormal">
Sono trame
avvincenti quelle intessute dall'autore. Strizzano l'occhio alla follia. Forse
è per questo che piacciono. </div>
<div class="MsoNormal">
L'eccesso e l'oscurità attraggono. Ammaliano perché
sono intrise di mistero. E il mistero è nascosto nell'angolo poco illuminato di
un lampione. Il lettore può<span style="mso-spacerun: yes;">
</span>partire insieme alla navicella dei folli. Può proseguire il suo viaggio
per le strade impervie di una Roma ambigua, terribile ma, nello stesso tempo,
affascinante. Esiste allora una morale dietro a tutte queste storie di frenesia
e<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>sballo? La domanda trova
risposta forse alla fine del libro quando Armando, un ragazzo abituato alle
serate in discoteca, si va a confessare dal prete citando in causa Dio. Armando
dice che “Dio vede ogni cosa e sa tutto, quindi, anche se mi passo le
discoteche con un arsenale di droga e compagnia bella, sa pure che sono un
bravo ragazzo. Almeno lo spero. I conti li farò con lui alla fine.” Armando si
rivolge a Dio in modo personale ed intimo. Sa che, per espiare le sue colpe,
non c'è bisogno solo di un prete e della sua benedizione ma anche di una
riflessione sincera e vera nei confronti di se stesso. Un sé che, pur
annebbiato dalla droga, cerca comunque di ritrovarsi anche nei meandri oscuri e
nelle strade difficili che la vita ci porta ad affrontare. È un Io che deve
ritrovare la sua autenticità anche se persegue la via sbagliata. Le pecorelle
smarrite possono ritrovare la luce. Non è forse questo il messaggio cristiano? </div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="MsoNormal">
Unico lato che forse è stato trattato marginalmente nel
libro è la difficile condizione dei tossicodipendenti. È facile cascare nel
tunnel della droga ma è molto difficile uscirci. Sarebbe stato bello raccontare
le disavventure, le difficoltà che provano quei ragazzi nel cercare di superare
lo scoglio della dipendenza.<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>In
“<b>Wuh!</b>” quello che manca è forse una storia di speranza, di rivalsa, di
indipendenza dalle sostanze stupefacenti. Si può vivere anche senza. Ci si può
“fare di vita” e di entusiasmo. Per il resto Paolucci è un abile scrittore.
Attendiamo con curiosità il suo nuovo lavoro.</div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: right;">
<span style="mso-spacerun: yes;">
</span><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Jader
G.</div>
<div style="text-align: right;">
<br /></div>
<br />
<br /><br /><br /><br />Spritz Letterario Vicenzahttp://www.blogger.com/profile/07303637570160366953noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3056101793382408262.post-53652161022627477662013-01-02T20:10:00.001+01:002013-01-02T20:10:26.400+01:00L'AMICA GENIALE DELLA FERRANTE<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh4N_zeMf5XEvU0_7B_gbIV6MfqHmJxl23SkL7syaZrhNol3FfgI9CWE7m74umQp4DiZqOaZuLDUM1wUd5tlY2TDTiM1uvW_xNcgZ4ej3XD_QzMWOQKvwCsmZTIb75FBtb7b3-3x8AKxuQ2/s1600/copertina_928.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh4N_zeMf5XEvU0_7B_gbIV6MfqHmJxl23SkL7syaZrhNol3FfgI9CWE7m74umQp4DiZqOaZuLDUM1wUd5tlY2TDTiM1uvW_xNcgZ4ej3XD_QzMWOQKvwCsmZTIb75FBtb7b3-3x8AKxuQ2/s320/copertina_928.jpg" width="201" /></a></div>
<b><span style="font-family: "Helvetica Neue",Arial,Helvetica,sans-serif;"><span style="font-size: large;">L'AMICA GENIALE</span></span></b><br />
<span style="font-family: "Helvetica Neue",Arial,Helvetica,sans-serif;"><span style="font-size: large;">di Elena Ferrante</span></span><br />
<span style="font-family: "Helvetica Neue",Arial,Helvetica,sans-serif;"><span style="font-size: large;">E/O edizioni</span></span><br />
<br />
<br />
<br />
<span style="font-family: "Helvetica Neue",Arial,Helvetica,sans-serif;"><b>STORIA</b></span><br />
<span style="font-family: "Helvetica Neue",Arial,Helvetica,sans-serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "Helvetica Neue",Arial,Helvetica,sans-serif;">L'amica geniale comincia seguendo le due protagoniste bambine, e poi adolescenti, tra le quinte di un rione miserabile della periferia napoletana, tra una folla di personaggi minori accompagnati lungo il loro percorso con attenta assiduità. L'autrice scava intanto nella natura complessa dell'amicizia tra due bambine, tra due ragazzine, tra due donne, seguendo passo passo la loro crescita individuale, il modo di influenzarsi reciprocamente, i buoni e i cattivi sentimenti che nutrono nei decenni un rapporto vero, robusto. Narra poi gli effetti dei cambiamenti che investono il rione, Napoli, l'Italia, in più di un cinquantennio, trasformando le amiche e il loro legame. E tutto ciò precipita nella pagina con l'andamento delle grandi narrazioni popolari, dense e insieme veloci, profonde e lievi, rovesciando di continuo situazioni, svelando fondi segreti dei personaggi, sommando evento a evento senza tregua, ma con la profondità e la potenza di voce a cui l'autrice ci ha abituati... Non vogliamo dirvi altro per non guastare il piacere della lettura. Torniamo invece all'inizio. Dicevamo che L'amica geniale appartiene a quel genere di libro che si vorrebbe non finisse mai. E infatti non finisce. O, per dire meglio, porta compiutamente a termine in questo primo romanzo la narrazione dell'infanzia e dell'adolescenza di Lila e di Elena, ma ci lascia sulla soglia di nuovi grandi mutamenti che stanno per sconvolgere le loro vite e il loro intensissimo rapporto. Altri romanzi arriveranno nel giro di pochi mesi, per raccontarci la giovinezza, la maturità, la vecchiaia incipiente delle due amiche.</span><br />
<br />
<br />
<b><span style="font-family: "Helvetica Neue",Arial,Helvetica,sans-serif;"><span style="font-size: small;">NOTA SULL'AUTRICE</span></span></b><br />
<span style="font-family: "Helvetica Neue",Arial,Helvetica,sans-serif;"><span style="font-size: small;"><br /></span></span>
<span style="font-family: "Helvetica Neue",Arial,Helvetica,sans-serif;"><span style="font-size: small;">Elena Ferrante è autrice di un romanzo di grande successo, L’amore molesto, da cui Mario Martone ha tratto il film omonimo. Dal romanzo successivo, I giorni dell’abbandono, è stata realizzata la pellicola di Roberto Faenza. Nel volume La frantumaglia racconta la sua esperienza di scrittrice. Nel 2006 le Edizioni E/O hanno pubblicato La figlia oscura e nel 2007 La spiaggia di notte.</span></span><br />
<span style="font-family: "Helvetica Neue",Arial,Helvetica,sans-serif;"><span style="font-size: small;"><br /></span></span>
<span style="font-family: "Helvetica Neue",Arial,Helvetica,sans-serif;"><span style="font-size: small;"><br /></span></span>
<b><span style="font-family: "Helvetica Neue",Arial,Helvetica,sans-serif;"><span style="font-size: small;">RECENSIONE</span></span></b><br />
<span style="font-family: "Helvetica Neue",Arial,Helvetica,sans-serif;"><span style="font-size: small;"> <style><!--
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</span></span>-->
<br />
<div style="text-align: justify;">
<blockquote class="tr_bq">
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: "Helvetica Neue",Arial,Helvetica,sans-serif;">Avete mai provato quella gioia intima dell'isolarsi dal
mondo per leggere, nascosti da qualche parte?</span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: "Helvetica Neue",Arial,Helvetica,sans-serif;">Il libro che vi ha dato questa esperienza di sicuro non
l'avrete dimenticato. </span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: "Helvetica Neue",Arial,Helvetica,sans-serif;">Se invece non vi è mai capitato, ecco il romanzo che fa per
voi: un racconto con personaggi potenti e definiti, come nei romanzi
dell'ottocento. Storia di due amiche, in perenne confronto reciproco, che
crescono assieme nel rione povero di Napoli, dandosi due comandi interiori
diversi: una cercherà di diventare ricca col matrimonio- ma il suo temperamento
geniale e ribelle ci riserverà molte sorprese; l'altra punterà tutta se stessa
sulla carriera scolastica e il riscatto che viene dalla preparazione culturale,
ma anche qui gli ostacoli la metteranno a dura prova. Intorno a loro le
famiglie, con tutto il corredo di possibili risvolti legati a rivalità e lotte
per il potere. La creazione di un paio di scarpe farà da fulcro agli eventi
futuri- che arriveranno col secondo libro (Storia dell'altro cognome).</span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: "Helvetica Neue",Arial,Helvetica,sans-serif;">Perciò, quando vedete che state arrivando alla fine, non
fatevi prendere dal rimpianto: in libreria c'è già il proseguimento della
storia.</span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: "Helvetica Neue",Arial,Helvetica,sans-serif;">Qui la Ferrante- invisibile scrittrice di cui si favoleggia
sull'identità- dimostra come il talento sia sempre la base di una scrittura
Letteraria: questa è ottima Letteratura, pagine indimenticabili, atmosfera di
dolcezza che ci accompagna per tutta la lettura.</span></div>
</blockquote>
</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: right;">
<span style="font-family: "Helvetica Neue",Arial,Helvetica,sans-serif;">Paola C </span></div>
<br />
<br />
<br />
<br />Spritz Letterario Vicenzahttp://www.blogger.com/profile/07303637570160366953noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3056101793382408262.post-29178293050601066642012-12-31T13:03:00.001+01:002012-12-31T13:04:07.655+01:00MISERERE MEI, DEUS - BD EDIZIONI<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiymDgAeVp9_DEKDNhp-m3ZsfaNFhRpJ_QIq6G-Fn5FdJ2Xirzvt_u19xUceXTV8dgjCYb46WWr3vgU7ZpIivLGu-NF2vJOv2lFMOs5ahwdxrVQ6H_QP5bpeLq3bhF31xq_pR2Tz6GEqler/s1600/Miserere-COP.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiymDgAeVp9_DEKDNhp-m3ZsfaNFhRpJ_QIq6G-Fn5FdJ2Xirzvt_u19xUceXTV8dgjCYb46WWr3vgU7ZpIivLGu-NF2vJOv2lFMOs5ahwdxrVQ6H_QP5bpeLq3bhF31xq_pR2Tz6GEqler/s400/Miserere-COP.jpg" width="267" /></a></div>
<span style="font-family: "Helvetica Neue",Arial,Helvetica,sans-serif;"><b>MISERERE - Milano A.D. 1630: di peste e vendetta.</b></span><br />
<span style="font-family: "Helvetica Neue",Arial,Helvetica,sans-serif;">di Marina Marazza</span><br />
<span style="font-family: "Helvetica Neue",Arial,Helvetica,sans-serif;">BD Edizioni</span><br />
<span style="font-family: "Helvetica Neue",Arial,Helvetica,sans-serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "Helvetica Neue",Arial,Helvetica,sans-serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "Helvetica Neue",Arial,Helvetica,sans-serif;"><b>STORIA</b></span><br />
<br />
<span style="font-family: "Helvetica Neue",Arial,Helvetica,sans-serif;">Nella Milano del ‘600 sbranata dalla peste si consuma la vendetta esemplare della fiera Alma, figlia della relazione proibita tra Virginia de Leyva, monaca di Monza, e Giovan Paolo Osio, signore di Usmate, massacrato come un cane nelle segrete di un traditore. Cercando la verità e costruendo il proprio destino tra torture e feste di morte, orge di violenza e roghi, Alma conoscerà e amerà un uomo tormentato e coraggioso che nasconde un terribile segreto.<br /><br />Personaggi di fantasia e superbe figure storiche si alternano nella Milano descritta da Alessandro Manzoni, illuminata dalla luce sanguinaria di una scrittura violenta e cinematografica. Il risultato è un rovente ibrido tra crime e romanzo storico, un libro nuovo nel suo genere. </span><br />
<span style="font-family: "Helvetica Neue",Arial,Helvetica,sans-serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "Helvetica Neue",Arial,Helvetica,sans-serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "Helvetica Neue",Arial,Helvetica,sans-serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "Helvetica Neue",Arial,Helvetica,sans-serif;"><b>RECENSIONE</b></span><br />
<br />
<div style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "Helvetica Neue",Arial,Helvetica,sans-serif;"><span lang="EN-US">Questa la quarta di copertina:</span></span></div>
<div style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm;">
<br /></div>
<span style="font-family: "Helvetica Neue",Arial,Helvetica,sans-serif;">
</span><br />
<div style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "Helvetica Neue",Arial,Helvetica,sans-serif;"><span lang="EN-US">“<i>Nella
Milano del ‘600 sbranata dalla peste si consuma la vendetta esemplare della
fiera Alma, figlia della relazione proibita tra Virginia de Leyva, monaca di
Monza, e Giovan Paolo Osio, signore di Usmate, massacrato come un cane nelle
segrete di un traditore. Cercando la verità e costruendo il proprio destino tra
torture e feste di morte, orge di violenza e roghi, Alma conoscerà e amerà un
uomo tormentato e coraggioso che nasconde un terribile segreto.”</i></span><span lang="EN-US"></span></span></div>
<span style="font-family: "Helvetica Neue",Arial,Helvetica,sans-serif;">
</span><br />
<div style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm;">
<br /></div>
<div style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm;">
<br /></div>
<span style="font-family: "Helvetica Neue",Arial,Helvetica,sans-serif;">
</span><br />
<blockquote class="tr_bq">
<div style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "Helvetica Neue",Arial,Helvetica,sans-serif;"><span lang="EN-US">Romanzo
senz’altro avvincente e ben steso,<span style="mso-spacerun: yes;">
</span><i>Miserere</i></span><span lang="EN-US"> non è, tuttavia, privo di
qualche piccolo punto debole.</span></span></div>
<span style="font-family: "Helvetica Neue",Arial,Helvetica,sans-serif;">
</span><br />
<div style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "Helvetica Neue",Arial,Helvetica,sans-serif;"><span lang="EN-US">La
ricostruzione dell’atmosfera seicentesca è in qualche caso intaccata da scelte
lessicali azzardate, troppo vicine alla parlata moderna ed a concezioni e
situazioni a noi contemporanee. Questo inconveniente lascia, in alcuni passi,
una fastidiosa sensazione di incoerenza tra la vicenda e la sua narrazione.</span></span></div>
<span style="font-family: "Helvetica Neue",Arial,Helvetica,sans-serif;">
</span><br />
<div style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "Helvetica Neue",Arial,Helvetica,sans-serif;"><span lang="EN-US">Il
personaggio di Alma, la protagonista, è frutto per gran parte della fantasia
dell’autrice – della figlia di Virginia de Leyva e di Paolo Osio si hanno ben
poche notizie storiche certe – e questo lo rende di certo più intrigante, ma in
alcuni frangenti anche più artificioso: Alma presenta un carattere talvolta fin
troppo deciso che attrae e trattiene intorno a sé eventi e personalità in un
modo un po’ eccessivo.</span></span></div>
<span style="font-family: "Helvetica Neue",Arial,Helvetica,sans-serif;">
</span><br />
<div style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "Helvetica Neue",Arial,Helvetica,sans-serif;"><span lang="EN-US">Questa
tendenza è comunque controbilanciata dalla presenza di numerosi flash back, che
portano l’attenzione di chi legge su un piano differente da quello della
narrazione degli eventi principali e spesso si focalizzano su personaggi
secondari, rendendo esauriente e completa anche la loro caratterizzazione.</span></span></div>
<span style="font-family: "Helvetica Neue",Arial,Helvetica,sans-serif;">
</span><br />
<div style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "Helvetica Neue",Arial,Helvetica,sans-serif;"><span lang="EN-US">Un
indiscusso punto di forza del romanzo è costituito dall’ambientazione: le
descrizioni – tanto dei luoghi quanto delle persone e delle situazioni – sono
precise ed esaurienti nella loro crudezza, realistiche e puntuali, ed hanno il
grande pregio di allontanare il lettore dall’idea di un tempo post medioevale
un po’ confuso per calarlo direttamente nel 1630 con tutti i suoi avvenimenti,
accuratamente rievocati.</span></span></div>
<span style="font-family: "Helvetica Neue",Arial,Helvetica,sans-serif;">
</span><br />
<div style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "Helvetica Neue",Arial,Helvetica,sans-serif;"><span lang="EN-US">Il mix tra
narrazione romanzata e riferimenti storici rende la lettura interessante e
scorrevole, offrendo spunti di approfondimento e riflessione.</span></span></div>
</blockquote>
<div style="margin-bottom: 0.0001pt; text-align: right;">
<span lang="EN-US"><span style="font-family: "Helvetica Neue",Arial,Helvetica,sans-serif;">Anna D.V. </span></span></div>
Spritz Letterario Vicenzahttp://www.blogger.com/profile/07303637570160366953noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3056101793382408262.post-48803057827616714032012-12-10T17:20:00.000+01:002012-12-10T17:20:02.806+01:00LE BRACI di Marai<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjOmNlZx8AkzHx8QAesD3k9dYWvrxRjZjlf797jsFtJpmECsgtph9pS5ti0DaTNgN44aL9_l08DP3HfzAOiV-Voc9KsLocUKnoVOeYxylkCFzHT-eZVMqaP5OCGweqlnCfx020BcXcjnnME/s1600/LE+BRACI.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjOmNlZx8AkzHx8QAesD3k9dYWvrxRjZjlf797jsFtJpmECsgtph9pS5ti0DaTNgN44aL9_l08DP3HfzAOiV-Voc9KsLocUKnoVOeYxylkCFzHT-eZVMqaP5OCGweqlnCfx020BcXcjnnME/s1600/LE+BRACI.jpg" /></a></div>
<b>LE BRACI</b><br />
di Sàndor Màrai <br />
Adelphi<br />
<br />
<br />
<b>RISVOLTO</b><br />
<br />
Dopo quarantun anni due uomini, che da giovani sono stati inseparabili,
tornano a incontrarsi in un castello ai piedi dei Carpazi. Uno ha
passato quei decenni in Estremo Oriente, l’altro non si è mosso dalla
sua proprietà. Ma entrambi hanno vissuto in attesa di quel momento.
Null’altro contava, per loro. Perché condividono un segreto che possiede
una forza singolare. Tutto converge verso un «duello senza spade» – e
ben più crudele. Tra loro, nell’ombra, il fantasma di una donna. E il
lettore sente la tensione salire, riga dopo riga, fino
all’insostenibile. «...un libro straordinario per grandezza
d'ispirazione e intensità di stile, da mettere accanto ai pochi libri
bellissimi della sua epoca».
<br />
<div style="text-align: right;">
PIETRO CITATI</div>
<br />
<br />
<br />
<b>RECENSIONE</b><br />
<br />
<blockquote class="tr_bq">
Il romanzo, non esente da qualche prolissità, tuttavia conquista il lettore: immagini vivide, dense, scrittura composta e di livello altissimo.<br /><br />La vicenda ruota attorno al ritrovarsi di due amici dopo una separazione di 41 anni. Tra loro una verità tremenda e sfuggente, un convitato di pietra che non può essere nominato se non per allusioni. E da queste scaturiscono apparenti chiarimenti, che però spalancano ulteriori, vertiginose ipotesi di cui non si fa mai nemmeno un cenno esplicito. Un piccolo capolavoro che vuole essere minore e, forse, anche dimenticato. </blockquote>
<div style="text-align: right;">
Vittorio P. </div>
<br />
<br />Spritz Letterario Vicenzahttp://www.blogger.com/profile/07303637570160366953noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3056101793382408262.post-15202341689012818102012-12-02T17:21:00.004+01:002012-12-02T17:23:58.996+01:00IL TEMPO È UN DIO BREVE...?<span style="font-family: Arial,Helvetica,sans-serif;"><span style="font-size: small;"><b>IL TEMPO È UN DIO BREVE</b></span></span><br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEirYO7eBlnZGmYq6neiIQYBxV27o3XCMUYZSzU84IpQwBYpec-XJZkERYZ9u0pGC8d-oPC1Yk7-FWXZ4W6Hok1y9aDkRLCm7oWwmYKYONzXFJdIzuzMLY53_Thyphenhyphenl_d6fYM1mJGdwFbRYZ1P/s1600/veladiano-140_reference.jpe" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" height="200" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEirYO7eBlnZGmYq6neiIQYBxV27o3XCMUYZSzU84IpQwBYpec-XJZkERYZ9u0pGC8d-oPC1Yk7-FWXZ4W6Hok1y9aDkRLCm7oWwmYKYONzXFJdIzuzMLY53_Thyphenhyphenl_d6fYM1mJGdwFbRYZ1P/s200/veladiano-140_reference.jpe" width="125" /></a></div>
<span style="font-family: Arial,Helvetica,sans-serif;"><span style="font-size: small;">di Mariapia Veladiano</span></span><br />
<span style="font-family: Arial,Helvetica,sans-serif;"><span style="font-size: small;">Einaudi 2012</span></span><br />
<span style="font-family: Arial,Helvetica,sans-serif;"><br /></span>
<span style="font-family: Arial,Helvetica,sans-serif;"><br /></span>
<span style="font-family: Arial,Helvetica,sans-serif;"><b>STORIA</b></span><br />
<span style="font-family: Arial,Helvetica,sans-serif;"><br /></span>
<span style="font-family: Arial,Helvetica,sans-serif;">-Quanto amore serve a salvare un amore?-<br /><br />Al centro di questo romanzo misterioso e potente, che scorre in una lingua tersa dove sembrano risuonare insieme gli echi delle vite dei mistici e la poesia di Emily Dickinson, c'è la figura di Ildegarda. Una donna che viene lasciata dal marito amatissimo ma devastato nello spirito. La sua solitudine è illuminata solo dall'amore per il figlio che adora. Quando l'ombra della morte sembra sfiorare il bambino, Ildegarda si interroga sul male del mondo, sulla paura di vivere, di perdere l'amore, di perdere il figlio. Lo strazio per l'abbandono e soprattutto l'angoscia per non saper proteggere il figlio portano Ildegarda a cercare nella sua fede irrequieta una strada di salvezza. Un patto con quel Dio che appare impotente di fronte al dolore dell'uomo. È la lotta che ciascuno di noi, credente o no, un giorno si trova a combattere. Un nuovo inatteso incontro, nell'incanto di un paesaggio di neve dalla bellezza struggente, porta Ildegarda a vivere una passione del corpo e dello spirito che ha in sé un'attesa di eternità. Di un'altra vita e giorni nuovi. Perché il sogno di ogni amore è che il miracolo non abbia fine. Forse è solo una promessa, ma una promessa è molto piú potente di un sogno.</span><br />
<span style="font-family: Arial,Helvetica,sans-serif;"><br /></span>
<span style="font-family: Arial,Helvetica,sans-serif;"><br /></span>
<span style="font-family: Arial,Helvetica,sans-serif;"><br /></span>
<span style="font-family: Arial,Helvetica,sans-serif;"><br /></span>
<b><span style="font-family: Arial,Helvetica,sans-serif;">RECENSIONE</span></b><br />
<br />
<blockquote class="tr_bq">
<span style="font-family: Arial,Helvetica,sans-serif;">Il libro <i>Il tempo è un dio breve</i> è stato concepito prima de <i>La vita accanto</i>, romanzo che presentava una situazione molto concreta di forte impatto: la nascita di una bambina particolarmente brutta in una famiglia che viene devastata dall'evento <br />Nel secondo romanzo già il titolo segnala che il tema trattato fa riferimento alla religiosità mistica cristiana da Agostino a Meister Eckart a San Giovanni della Croce. Tutta la tematica teologica si dipana in una storia venata da complicazioni psicologiche, che ricordano in qualche modo Piovene. Vi è una famiglia di medio-alta borghesia, con tare che danno luogo a stranezze di comportamento e casi di anaffettività quasi patologica.</span> </blockquote>
<blockquote class="tr_bq">
<span style="font-family: Arial,Helvetica,sans-serif;">La protagonista, l'io narrante, ha un figlio amato intensamente, che viene colpito da una malattia molesta ma non grave. Nasce così nella madre la consapevolezza dell'ingiustizia fondamentale del dolore degli innocenti. L'attitudine della protagonista alla dolente meditazione religiosa allarga il pensiero del "male degli innocenti" ad una dimensione storica. Il problema, importante e dibattutissimo nei secoli, si risolve in una nuova consapevolezza, quando avviene l'incontro con un pastore protestante che ha perso il figlio ed è stato abbandonato dalla moglie. Dalla coscienza di entrambi nasce una nuova visione della vita e del dolore: il senso religioso supera nell'infinito e nell'eterno l'evento umano e qui il senso del titolo si svela. La mamma pur avendo trovato una compensazione nell'amore del "pastore luterano" ha drammaticamente il desiderio di salvare dal dolore il figlio e pensa di offrire in cambio la propria vita. Il cambio purtroppo si compie, la mamma si ammala ma l'amore fa superare tutto e in un finale di fasto spirituale colle nozze ci si avvia ad una contraddittoria grande serenità. Il libro si conclude con un "pianissimo" con uno spegnersi della coscienza nella malattia santamente accettata.</span><br />
<span style="font-family: Arial,Helvetica,sans-serif;"><br />La narrazione è densa di descrizioni minute e attente al comportamento delle singole persone, denunciando la piacevolezza tutta veneta dei particolari. E pure è densa di una compiaciuta complicazione spirituale che, con difficoltà, coinvolge chi non è immerso in una cultura religiosa come quella che informa il libro. .<br /><br />(VA BENE CHE NON POSSIAMO NON DIRCI CRISTIANI MA QUI SI ESAGERA! n.d.r.)</span></blockquote>
<br />
<div style="text-align: right;">
<span style="font-family: Arial,Helvetica,sans-serif;">Luciano V.</span></div>
<span style="font-family: Arial,Helvetica,sans-serif;"><br /></span>
Spritz Letterario Vicenzahttp://www.blogger.com/profile/07303637570160366953noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3056101793382408262.post-26459872145742471242012-11-28T18:37:00.002+01:002012-11-28T18:37:32.318+01:00I doni della vita di Irène Némirovsky<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhlKI1T1hNe1lvtZbT_eEkVsoYW6ctZ4zI4J0Yppu-KxJUF6wCxrOpnzlwJRb7AEcgt6Fh0fmoR5PYu5cYu5TTgVtHYjTWW8iquUCxKuL9vIXI2jf7Y3D2pz4j1xx8UXje1otEBnsrZN9Z2/s1600/INem.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhlKI1T1hNe1lvtZbT_eEkVsoYW6ctZ4zI4J0Yppu-KxJUF6wCxrOpnzlwJRb7AEcgt6Fh0fmoR5PYu5cYu5TTgVtHYjTWW8iquUCxKuL9vIXI2jf7Y3D2pz4j1xx8UXje1otEBnsrZN9Z2/s1600/INem.jpg" /></a></div>
<b>I DONI DELLA VITA</b><br />
di Irène Némirovsky<br />
Biblioteca Adelphi<br />
2009 - 6a edizione<br />
2012 nuova edizione a € 11,00 <br />
<br />
<b>STORIA</b><br />
<br />
Pierre Hardelot, erede delle omonime cartiere, ha una fidanzata rosea e grassoccia che la famiglia ha scelto per lui, ma è innamorato di un’altra: una che non gli consentiranno mai di sposare, perché appartiene alla piccola borghesia, e non ha dote. Eppure, alla vigilia del matrimonio, Pierre decide di infrangere quella invisibile ma solida barriera «fatta di buon sangue, di carni robuste e sane e di risparmi investiti in titoli di Stato, una barriera destinata a proteggere per sempre i giovani dalle insidie della sorte e dalle loro stesse passioni», e la legge non scritta per la quale di generazione in generazione accoppiamenti giudiziosi stringono sempre di più i legami tra le poche famiglie che contano della ricca borghesia di provincia – e sposa la donna che ama. Comincia così «il grande romanzo classico» di Irène Némirovsky: trenta capitoli in cui, attraverso la storia degli Hardelot, si percorrono trent’anni di storia francese, da quelli che precedettero la prima guerra mondiale a quelli che vedono (nel momento stesso in cui Irène racconta gli eventi mentre stanno accadendo) l’occupazione della Francia da parte dei tedeschi. E qui – nelle pagine conclusive del romanzo, allorché si compiono i destini dei personaggi che ha seguito con il suo sguardo affettuoso e ironico – Irène Némirovsky ci stupisce ancora una volta, dimostrando (esattamente come in Suite francese, la cui stesura portava avanti in parallelo, e di cui I doni della vita si può considerare una sorta di prova generale) una lucidità quasi profetica su quelli che saranno i destini dell’umanità tutta.<br />
<br />
<br />
<br />
<b>RECENSIONE</b><br />
<br />
<blockquote class="tr_bq">
<i>"La guerra finirà, finiremo anche noi, ma questi piaceri semplici e innocenti ci saranno sempre: la freschezza, il sole, una mela rossa, il fuoco acceso in inverno, una donna, dei bambini, la vita<br />di ogni giorno...Il fragore, il frastuono delle guerre si spegneranno. Il resto rimane....."</i><br /><br />Questi sono i doni della vita che Pierre ed Agnes, i protagonisti del libro riusciranno a tenersi stretti,<br />a mettere da parte nel granaio per i tempi peggiori fino alla fine della loro vita.<br />Un amore contrastato dai pregiudizi della ricca borghesia cui appartiene Pierre, ma che non riusciranno ad impedire il suo matrimonio con l'umile Agnes.<br />La loro storia si muove sullo sfondo di 30 anni della storia francese da quelli che precedettero la prima guerra mondiale fino all'occupazione della Francia da parte dei tedeschi e la Nemirovsky <br />con il suo sguardo affettuoso segue le vicende dei due giovani che , nonostante le mille avversità, continueranno ad amarsi fino alla fine dei loro giorni.<br /><br /><i>"Tutto l'amaro e il dolce della terra avevano dato i loro frutti. Agnes e Pierre avrebbero concluso la loro vita insieme."</i><br /><br />Il frastuono delle guerre si spegnerà, il resto rimane... .</blockquote>
<div style="text-align: right;">
Emma</div>
Spritz Letterario Vicenzahttp://www.blogger.com/profile/07303637570160366953noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3056101793382408262.post-67453838486707370312012-11-28T18:29:00.000+01:002012-11-28T18:29:22.540+01:00L'amica geniale della Ferrante<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEivQpHD__fGIuDsITpDChwMyvM2ROrjIGOI_VLvUycxobYGKMP9it6qK18wWPzX4KSYLetmwb7oZf_tV1nT2MMCyKifgsys5Bu9Po2ZGgWFXKdYfITVejN0DCooO0U7TQJEphtvSDXsCtIK/s1600/ferrante_copertina.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" height="200" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEivQpHD__fGIuDsITpDChwMyvM2ROrjIGOI_VLvUycxobYGKMP9it6qK18wWPzX4KSYLetmwb7oZf_tV1nT2MMCyKifgsys5Bu9Po2ZGgWFXKdYfITVejN0DCooO0U7TQJEphtvSDXsCtIK/s200/ferrante_copertina.jpg" width="128" /></a></div>
<b>L'AMICA GENIALE</b><br />
di Elena Ferrante<br />
Edizioni E/O<br />
2010 <br />
<br />
<br />
<b>STORIA</b><br />
<br />
L'amica geniale comincia seguendo le due protagoniste bambine, e poi adolescenti, tra le quinte di un rione miserabile della periferia napoletana, tra una folla di personaggi minori accompagnati lungo il loro percorso con attenta assiduità. L'autrice scava intanto nella natura complessa dell'amicizia tra due bambine, tra due ragazzine, tra due donne, seguendo passo passo la loro crescita individuale, il modo di influenzarsi reciprocamente, i buoni e i cattivi sentimenti che nutrono nei decenni un rapporto vero, robusto. Narra poi gli effetti dei cambiamenti che investono il rione, Napoli, l'Italia, in più di un cinquantennio, trasformando le amiche e il loro legame. E tutto ciò precipita nella pagina con l'andamento delle grandi narrazioni popolari, dense e insieme veloci, profonde e lievi, rovesciando di continuo situazioni, svelando fondi segreti dei personaggi, sommando evento a evento senza tregua, ma con la profondità e la potenza di voce a cui l'autrice ci ha abituati... Non vogliamo dirvi altro per non guastare il piacere della lettura. Torniamo invece all'inizio. Dicevamo che L'amica geniale appartiene a quel genere di libro che si vorrebbe non finisse mai. E infatti non finisce. O, per dire meglio, porta compiutamente a termine in questo primo romanzo la narrazione dell'infanzia e dell'adolescenza di Lila e di Elena, ma ci lascia sulla soglia di nuovi grandi mutamenti che stanno per sconvolgere le loro vite e il loro intensissimo rapporto. Altri romanzi arriveranno nel giro di pochi mesi, per raccontarci la giovinezza, la maturità, la vecchiaia incipiente delle due amiche.<br />
<br />
<b>RECENSIONE</b><br />
<style><!--
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-->
<br />
<blockquote class="tr_bq">
<div class="MsoNormal">
Avete mai provato quella gioia intima dell'isolarsi dal
mondo per leggere, nascosti da qualche parte?</div>
<div class="MsoNormal">
Il libro che vi ha dato questa esperienza di sicuro non
l'avrete dimenticato. </div>
<div class="MsoNormal">
Se invece non vi è mai capitato, ecco il romanzo che fa per
voi: un racconto con personaggi potenti e definiti, come nei romanzi
dell'ottocento. Storia di due amiche, in perenne confronto reciproco, che
crescono assieme nel rione povero di Napoli, dandosi due comandi interiori
diversi: una cercherà di diventare ricca col matrimonio- ma il suo temperamento
geniale e ribelle ci riserverà molte sorprese; l'altra punterà tutta se stessa
sulla carriera scolastica e il riscatto che viene dalla preparazione culturale,
ma anche qui gli ostacoli la metteranno a dura prova. Intorno a loro le
famiglie, con tutto il corredo di possibili risvolti legati a rivalità e lotte
per il potere. La creazione di un paio di scarpe farà da fulcro agli eventi
futuri- che arriveranno col secondo libro (Storia dell'altro cognome).</div>
<div class="MsoNormal">
Perciò, quando vedete che state arrivando alla fine, non
fatevi prendere dal rimpianto: in libreria c'è già il proseguimento della
storia.</div>
<div class="MsoNormal">
Qui la Ferrante- invisibile scrittrice di cui si favoleggia
sull'identità- dimostra come il talento sia sempre la base di una scrittura
Letteraria: questa è ottima Letteratura, pagine indimenticabili, atmosfera di
dolcezza che ci accompagna per tutta la lettura.</div>
</blockquote>
<div class="MsoNormal" style="text-align: right;">
Paola C </div>
Spritz Letterario Vicenzahttp://www.blogger.com/profile/07303637570160366953noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3056101793382408262.post-23008723319238256842012-10-04T10:29:00.001+02:002012-10-04T10:30:00.123+02:001Q84... in attesa del 3° volume<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjKdF8F0hQGk8Qdb1OQTnHLmf9LR0lFfC7aa3zJjHandFnVd5-WWPOxCRFNNxN-b1A0MUjxMY-M1aOUzztZ39aaoW1t_VXi7YksLyYGneJeqKM9CVBBC2x8JpmFQIfbHahW2CNFXDt1ncM/s1600/COP.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjKdF8F0hQGk8Qdb1OQTnHLmf9LR0lFfC7aa3zJjHandFnVd5-WWPOxCRFNNxN-b1A0MUjxMY-M1aOUzztZ39aaoW1t_VXi7YksLyYGneJeqKM9CVBBC2x8JpmFQIfbHahW2CNFXDt1ncM/s320/COP.jpg" width="208" /></a></div>
<div>
<b><span style="font-size: large;">1Q84</span></b></div>
<div>
<b><span style="font-size: large;">Haruki Murakami </span></b></div>
<div>
Einaudi</div>
<div>
<br /></div>
<div>
<br /></div>
<div>
La versione originale giapponese è composta da 3 volumi, i primi 2 usciti nel maggio 2009, il terzo nell'aprile 2010.</div>
<div>
Nel primo mese dall'uscita del volume 1, le vendite registrate sono state di 1milione di copie.</div>
<div>
In Italia è uscito, a fine 2012, un volume che racchiudeva i primi 2. Il 16 ottobre di quest'anno uscirà il 3° e ultimo.</div>
<div>
Con evidenti richiami Orwelliani, tratta di morte, violenza, rapporti familiari, amore, storia, religione.</div>
<div>
Alcuni "seguaci" di Murakami sono rimasti delusi da questo libro, altri entusiasti. Secondo noi val la pena attendere anche il 3° volume per farsi un'opinione completa.</div>
<div>
</div>
<div>
</div>
<div>
Qui la <b>RECENSIONE</b> del nostro Simone D.</div>
<div>
<br /></div>
<blockquote class="tr_bq">
<div>
Murakami avvinghia, seduce, prende il lettore e lo trascina nel suo
universo, con le sue regole, così che quando poi si alza lo sguardo
dalla pagina sembra che anche il mondo attorno, quello (apparentemente)
reale, sia cambiato. E si osserva il cielo per provare a scorgere le due
lune...</div>
<div>
Murakami è un maestro dello stile, le sue descrizioni mai banali,
mai pedanti, rendono lo scorrere delle pagine per nulla pesante.</div>
<div>
Ma
così come seduce poi abbandona, come un alieno che entra in te e dopo
aver attinto dalla tua linfa vitale se ne va lasciandoti la sensazione
di vuoto.</div>
<div>
Di incompiuto.</div>
<div>
Che forse, il libro terzo, proverà a riempire. O prosciugherà completamente.</div>
</blockquote>
<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: right; margin-left: 1em; text-align: right;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhmnZp9910hkxSevVifneVKzissGL3PNb46847QiNjzNQ6QNLoPHMwmQyiHLFmzQ5hlyGQugpGy9ZY7VmgYcWp_SCUSFwnS_jXrgyA5H065aY82LnFUJZjTEYQXn4MIK9wQFky49WrHwOk/s1600/1Q84bookcover.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhmnZp9910hkxSevVifneVKzissGL3PNb46847QiNjzNQ6QNLoPHMwmQyiHLFmzQ5hlyGQugpGy9ZY7VmgYcWp_SCUSFwnS_jXrgyA5H065aY82LnFUJZjTEYQXn4MIK9wQFky49WrHwOk/s320/1Q84bookcover.jpg" width="221" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Copertina originale giapponese del 1° volume</td><td class="tr-caption" style="text-align: center;"><br /></td><td class="tr-caption" style="text-align: center;"><br /></td></tr>
</tbody></table>
<br />Marianna Bonellihttp://www.blogger.com/profile/07560243351487813468noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3056101793382408262.post-28050575158156170622012-10-01T19:22:00.002+02:002012-10-01T19:26:51.874+02:00MARILÚ OLIVA... scrittrice de Fuego!<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhSHng_ttf46ilSf6d2qpqVAhGWPYTdexsCaCGBTmWtuzRY5oFn3808-HMftw_rl_HV-vOjUSl4qji_R1vayaAmFkElroGBxPnGP_kOlhDE9Jfw6shVjNXOfYIuYyC5DsAgzwdaPWBB__GD/s1600/Fuego+MO.jpeg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhSHng_ttf46ilSf6d2qpqVAhGWPYTdexsCaCGBTmWtuzRY5oFn3808-HMftw_rl_HV-vOjUSl4qji_R1vayaAmFkElroGBxPnGP_kOlhDE9Jfw6shVjNXOfYIuYyC5DsAgzwdaPWBB__GD/s400/Fuego+MO.jpeg" width="257" /></a></div>
<b>FUEGO</b><br />
<b>Marilù Oliva</b><br />
Elliot Edizioni<br />
€16,00 <br />
<br />
<b>TRAMA</b><br />
Una torrida estate bolognese, un piromane che semina incendi per la città e una morte strana, molto strana, apparentemente legata a misteriosi culti sciamanici. L’autopsia conduce la polizia ai locali notturni latinoamericani della provincia, il regno della Guerrera, al secolo Elisa Guerra.<br />
Capoerista convinta, studentessa di criminologia nonché giornalista pubblicista disoccupata, e attualmente addetta alla consegna pizze a domicilio, La Guerrera è concentrata in una personale lotta per la sopravvivenza: gli ostacoli sono il disinganno della vita, la precarietà e un’occupazione di cui si vergogna. Quando l’ispettore Basilica la coinvolge nelle indagini, lei ci si tuffa nel suo modo incosciente, senza riserve, così come balla e beve rum.<br />
Le ambigue notti di salsa sono una calamita non solo per i personaggi che le animano – la fascinosa Princesa, El Tigrón dj, El ChupaChupa, Catalina, con la sua dolcezza azzurra e i suoi studi di alchimista, il sensuale cantante Roelvis, un amante cubano tornato dal passato – ma anche per i curiosi. E qualcuno, nascosto nell'ombra, sta macchinando un nuovo delitto. Nel frattempo il fuoco continua a bruciare impietoso nelle strade di Bologna e nel cuore duro della Guerrera. <br />
<br />
<b>AUTRICE</b><br />
<b><span style="color: red;">Marilù Oliva</span></b> vive a Bologna, dove è nata e insegna. Ha scritto saggi di storia contemporanea e di critica letteraria, tra cui ricordiamo "<b><i>Cent’anni di Marquez. Cent’anni di mondo</i></b>" (Clueb, 2010). La sua attività di scrittura è però principalmente legata alla narrativa: oltre a racconti per il web e per antologie cartacee e oltre a una sostenuta attività di critica (fa parte delle redazioni di Carmilla, Thriller Magazine, Sugarpulp e Bibliomanie), ha scritto quattro romanzi. Il primo è stato "<b>Repetita</b>" (Perdisa Pop, 2009), poi ha scritto, per Elliot Edizioni, la <b>Trilogia della Guerrera</b>, che consta di tre libri: "<b>Mala Suerte</b>", "<b>Fuego</b>" e "<b>¡Tú la pagarás!</b>", dove è comparsa per la prima volta la scanzonata protagonista Elisa Guerra, soprannominata <span style="color: red;"><b>La Guerrera</b></span>, forte delle sue imperfezioni, grande salsera ma anche lottatrice di capoeira, appassionata di criminologia e spalla di un ispettore impeccabile, Gabriele Basilica. La Guerrera è una protagonista dannata, po’ vanitosa e un po’ maschiaccio, rabbiosa verso un mondo ostico, sempre alle prese con problematiche concrete, quali la precarietà del lavoro e le manchevolezze umane. Sullo sfondo dei suoi romanzi prevale un’ambientazione bolognese.<br />
<br />
<div style="text-align: center;">
LETTURA CONSIGLIATA ANCHE AI NON AMANTI DEL GENERE, </div>
<div style="text-align: center;">
PER LA QUALITÁ NARRATIVA.<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj1h3fBVKfB_PJ9VggYOtgj-plE_yOHZf9_0jHGM5fSSWSTJzyRPNYJDT2C8lbxu9kJnne70BQJ4W8KjFYqMUKxBVRGn0hvD2r43g-rO_DHUXkipxBxb3k_kDKGyPpZkUrlE7LYZneYqO3q/s1600/mariluoliva2.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj1h3fBVKfB_PJ9VggYOtgj-plE_yOHZf9_0jHGM5fSSWSTJzyRPNYJDT2C8lbxu9kJnne70BQJ4W8KjFYqMUKxBVRGn0hvD2r43g-rO_DHUXkipxBxb3k_kDKGyPpZkUrlE7LYZneYqO3q/s320/mariluoliva2.jpg" width="234" /></a></div>
</div>
<br />Spritz Letterario Vicenzahttp://www.blogger.com/profile/07303637570160366953noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3056101793382408262.post-53305816625012521912012-08-24T17:08:00.001+02:002012-08-24T17:08:41.076+02:00UOMINI: DONNE E POTERE! Girls di N. Kelman<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjmvcr-9wCh5-sJX4zIOWAVM_TZfOs1lFTSa5gxDI__6QSdn-OYciHS4f7nvAb9N5qxlFzg6JfsP9bCV8WJ7wB_PDg1hMqvana7rX9pZabdj_45rKq1RNMf_Rz4u5nW_erYg0RY-X35xwM6/s1600/GIRLS.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjmvcr-9wCh5-sJX4zIOWAVM_TZfOs1lFTSa5gxDI__6QSdn-OYciHS4f7nvAb9N5qxlFzg6JfsP9bCV8WJ7wB_PDg1hMqvana7rX9pZabdj_45rKq1RNMf_Rz4u5nW_erYg0RY-X35xwM6/s1600/GIRLS.jpg" /></a></div>
<span style="font-size: large;"><b>GIRLS</b></span><span style="font-size: large;"><b> </b></span><br />
<span style="font-size: large;"><b><span style="font-size: small;">di <span style="font-family: Arial;">Nic
Kelman</span></span><span style="font-family: Arial;"> </span></b></span><br />
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-size: large;"><b><span style="font-family: Arial;"><span style="font-size: small;">Fazi Editore</span> </span></b></span><style><!--
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<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Arial;">Lussuria. Ossessione. Denaro. Potere. E ragazze. Questo libro è un tour de force nei recessi proibiti del desiderio maschile. Scritto in seconda persona pone indirettamente al lettore delle domande che molti non hanno il coraggio di porre neanche a se stessi, costringendolo a confrontarsi con le sue paure più profonde. I personaggi della "zona oscura" di Nic Kelman sono tutti uomini senza nome, logori, potenti, ubriachi di carne, alla ricerca di qualcosa di puro attraverso cui, forse, rinascere. La prova finale che in fondo sono due le cose che muovono l'esistenza dell'uomo da sempre: il potere e le donne. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Arial;"><br /></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Arial;"><br /></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Arial;"><b>RECENSIONE</b> </span></div>
<blockquote class="tr_bq">
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Arial;">Mi
sono accostato a questo libro attirato dal suo essere irriverente e politicamente
scorretto. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Arial;">E'
un libro sul potere, sul potere maschile. Sulla voglia di esercitarlo e fruirne
in tutti gli ambiti possibili, quello sentimentale, sessuale, lavorativo. La
scelta della seconda persona conferisce forza alla narrazione, ed è un tentativo
di coinvolgere nel gioco il lettore. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Arial;">Purtroppo
alla fine di tutto il gioco stesso non porta a nulla, resta lì, apprezzabile
esercizio. E il tentativo di inglobare il lettore va a vuoto.</span></div>
</blockquote>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<b><span style="font-family: Arial;">VOTO: 2/5</span></b><span style="font-family: Arial;"><b> </b></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: right;">
<span style="font-family: Arial;">Simone D. </span></div>
Spritz Letterario Vicenzahttp://www.blogger.com/profile/07303637570160366953noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3056101793382408262.post-34982022411405220462012-08-10T18:57:00.002+02:002012-08-21T10:39:07.950+02:00SFUMATURE SFUMATE? Come il Pinot Grigio nel risotto<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: right; margin-left: 1em; text-align: right;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgWDsoSSqRHFZMD_EYRMR-l3evhNvmLVLT2Ao3_d09fFCBd38oW3AwC4xsf4cRRZyCHd1j8sGLK3R3SPmba3dSX5DVJe5Q3NU8-XXHubB3EDT2VHcxGfW1Edw8QgnUszDRBSOBIxKkSYny6/s1600/DSC02312.JPG" imageanchor="1" style="clear: right; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgWDsoSSqRHFZMD_EYRMR-l3evhNvmLVLT2Ao3_d09fFCBd38oW3AwC4xsf4cRRZyCHd1j8sGLK3R3SPmba3dSX5DVJe5Q3NU8-XXHubB3EDT2VHcxGfW1Edw8QgnUszDRBSOBIxKkSYny6/s400/DSC02312.JPG" width="300" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Copertine irlandesi, per variare sul tema</td></tr>
</tbody></table>
Di tutte le varie (50x3) sfumature di grigio-rosso-nero, <b>Paola C</b> qui recensisce quella in <b>nero</b>, una per tutte e... tutte per una.<br />
<br />
<style> <!--
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<br />
<div class="MsoNormal">
<b><span style="font-size: 16.0pt;">E. L. JAMES </span></b></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-size: 16.0pt;"><b>Cinquanta
sfumature di nero </b>Mondadori</span></div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-size: 16.0pt;">Ho preso a caso uno di questi
best seller dalla pila che ti aggredisce appena entri in libreria: avevo
intravisto titoli che lo indicavano come il nuovo fenomemo. <b>13 milioni di copie
vendute</b>: ma chi sarà mai questa autrice... che invidia! (per la montagna di
soldi che sta facendo, anche coi diritti cinematografici) “Quello che ogni
donna vuole. Ovviamente” recita <i>The Guardian</i>. Certo, è così. Il sogno del
grande amore, del principe azzurro. Chi non vorrebbe un uomo giovane,
bellissimo, tenebroso e che guadagna 100.000 dollari all'ora? Anastasia
(fascino russo) osa persino respingerlo, perchè, naturalmente, a lei non
importano i suoi soldi (!?!) e questo è un amore VERO, fatto di palpiti
continui e di ben 500 pagine di amplessi, su 599. Ma, e qui sta l'accortezza
della consumata autrice televisiva che ne è l'autrice, sono congiunzioni
carnali che portano progressivamente al sesso estremo, di cui lui è praticante
esperto.... Così il profondo amore, di coppia monogamica, ingloba la
perversione come stile di vita e il tutto viene sdoganato dalla sacralità
dell'affetto perfetto.</span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-size: 16.0pt;">Molto interessante il quarto
di copertina con le notizie sull'autrice: “ha sempre sognato di scrivere una
storia così..., ma ha accantonato fino ad oggi questa passione per concentrarsi
sulla famiglia e sulla carriera...” una brava mamma e moglie che ora può
dedicarsi a fare cassetta!</span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-size: 16.0pt;">Non c'è niente che assomigli,
neanche poco, alla letteratura erotica classica, non stiamo parlando di letteratura,
anche se la scrittura scorre velocissima, nonostante la frequenza parossistica
delle seguenti parole: «mormoro», </span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-size: 16.0pt;">«sussulto», «oddio, è adorabile», «mi
sciolgo», «gemo», ecc ecc.</span></div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-size: 16.0pt;">STILE *</span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-size: 16.0pt;">STORIA**</span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-size: 16.0pt;">COPERTINA*</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: right;">
<span style="font-size: 16.0pt;">Paola C </span></div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-size: 16.0pt;"><span style="font-size: small;">Aggiungo che anche in Irlanda e nel Regno Unito è al primo posto in classifica: €9,99 per tutti e tre, senza parlare della versione e-Book. </span></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-size: 16.0pt;"><span style="font-size: small;">Certo, ad ognuno la sua lettura ed i suoi gusti, dipende sempre da cosa si cerca, io ho provato (di nascosto in una libreria) a leggere le prime quindici pagine e... ecco: patetico, sia da donna che da lettrice. Preferisco sfumare mille volte il Pinot Grigio che so, nel risotto?</span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: right;">
<span style="font-size: 16.0pt;"><span style="font-size: small;">M.B.</span></span><br />
<br />
<div style="background-color: white; color: purple; text-align: left;">
<b><span style="font-size: 16.0pt;"><span style="font-size: small;">ALTRE RECENSIONI RACCOLTE IN INTERNET </span></span></b></div>
<div style="text-align: left;">
<span style="font-size: 16.0pt;"><span style="font-size: small;">*<a href="http://lazitellafelice.wordpress.com/2012/07/03/50-sfumature-di-grigio-di-e-l-james/">Blog => La Zitella Felice</a></span></span></div>
</div>
Spritz Letterario Vicenzahttp://www.blogger.com/profile/07303637570160366953noreply@blogger.com0