LA MADRE CHE MI MANCA di Joyce Carol Oates -
Oscar Mondadori €9,00
Il titolo farebbe pensare a un romanzo di introspezione psicologica, anche perché la dedica di prima pagina recita così:
Questa è la storia di come ho vissuto la morte di mia madre. Un giorno, in un modo tutto tuo, sarà anche la tua storia
Il fatto è che l’autrice ci spiazza, un gran numero di volte lungo tutto il romanzo. Nikki, la figlia che racconta, una figlia anticonformista e ribelle, prima ci porta al giorno della festa della mamma, all’ambiente della sua famiglia middle-class americana, ai ricordi dell’infanzia, e quando siamo ormai presi dalla narrazione che sembra un’autobiografia, accade un fatto insolito: la madre, che vive sola da quando è morto il marito, non risponde al telefono. Così Nikki decide di andare a controllare e qui abbiamo 40 pagine magistrali in cui vediamo la scena come se fossimo una telecamera posizionata sulla testa della protagonista, che entra nella sua vecchia casa come ha sempre fatto, ma questa volta temendo il peggio cerca di vedere solo gli aspetti di normalità del paesaggio casalingo, sbircia le anomalie- una sedia rovesciata, una porta rimasta aperta- ma le mette da parte nel disperato tentativo di non trovare ciò che invece troverà- la madre morta assassinata nel garage.
A questo punto ci si aspetta che venga avanti la storia della ricerca dell’assassino ecc. ecc. Invece no. Al capitolo successivo l’assassino è già stato trovato e arrestato. Da lì in poi invece sarà tutta una indagine sui legami di Nikki con i membri della famiglia, e con il suo amante sposato, con un centro forte che è il legame tra lei e la madre. Sono 59 capitoli e ognuno ha un incipit che attrae come una calamita, una tensione che tiene incollati alla pagina, come nel migliore dei thriller. E tante verità sui rapporti con i genitori, sui segreti dei genitori, sui rimpianti, sul dolore della perdita.
Una narrazione folgorante.
Di Paola C
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