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13.4.11

QUANTOMAI ATTUALE

Di Walter Tevis, scritto nel 1963... quantomai attuale. Possibile?
Possibile! Fukushima vi dice niente?

Romanzo cult di fantascienza che, come il film Blade Runner, ha saputo anticipare di diversi anni l'evoluzione (involuzione n.d.r) del mondo. Peculiarità adattabile quasi esclusivamente alla fantascienza, basti pensare anche a 2001 Odissea nello spazio o ai romanzi di Philip K. Dick.

Perchè c'è David Bowie in copertina?
Chiedetelo all'editore Minimum Fax!
Così dimostrate di saper soddisfare la vostra curiosità.
Nella prossima puntata (forse) ve lo svelo.






Tratto dalla quarta di copertina:
Uno dei pochi romanzi di fantascienza che abbiano lasciato una traccia indelebile nella letteratura mondiale, L'uomo che cadde sulla Terra è scritto <> (Washington Post): un apologo amaro sul mondo di oggi e probabilmente di domani, sull'incomunicabilità che divide le solitudini, sul processo impercettibile che trasforma la speranza in disperazione.


WALETR TEVIS - 1928-1984

è autore di una raccolta di racconti e sei romanzi, alcuni dei quali sono diventati dei successi cinematografici. Nella collana minimum classics sono usciti anche La regina degli scacchi (2007), Lo spaccone (2008) e Il colore dei soldi (2010).


Tratto da WIKIPEDIA:

Nel 1963 è la volta di L'uomo che cadde sulla Terra (The Man Who Fell to Earth), che, pur senza essere subito un successo commerciale come il precedente, riesce a ottenere col passare del tempo una considerazione di rado concessa alle opere di fantascienza. Anche questo più tardi arriva nelle grandi sale nel 1976, grazie allo spirito visionario del regista Nicolas Roeg e al volto inquietante e malinconico di David Bowie nei panni dell’alieno. Durante la stesura del romanzo, Tevis diventò schiavo del bere come il suo personaggio, e lo rimarrà per diciassette anni. Di questa lunga battaglia con l’alcol sono rimaste tracce significative in tutti i suoi personaggi, sia con dirette allusioni al bere, come per l’alieno T.J.Newton, che per la dipendenza da tranquillanti di cui è schiava Beth Harmon, la protagonista adolescente di La Regina degli scacchi.

Dato che all’epoca aveva cominciato a insegnare a livello universitario come professore di Letteratura Inglese, prima nel Kentucky e poi nell’Ohio (ad Athens, dal 1965 al 1978 dove ricevette un M.F.A, Master of Fine Arts), interrompendo però la sua attività di scrittore. Walter Tevis ha motivato questa interruzione prolungata anche con l’incapacità di riuscire a scrivere e a insegnare nello stesso tempo; ma è anche vero che all’epoca le sue capacità letterarie gli sembravano inadeguate.

Un poeta americano Donald Justice, presente come oratore nelle riunioni di un seminario per scrittori, Iowa Writers' Conference, ricorda la propria sorpresa nel riconoscere Tevis a diversi degli incontri, non come insegnante ma come studente. All’epoca Walter aveva già pubblicato due bestseller, uno dei quali aveva raggiunto Hollywood eppure non si considerava ancora un autore serio, si definiva «un bravo scrittore americano di secondo livello» e sedeva umilmente in mezzo a giovani aspiranti, probabilmente molto più orgogliosi delle proprie capacità letterarie di quanto non lo fosse lo stesso Tevis.


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