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6.4.12

PER UN'EDITORIA MIGLIORE IO STO CON MARCOS Y MARCOS #parliamodilibri

Ecco un articolo che ho pubblicato l'anno scorso e che ripropongo come soluzione alla scarsa lettura in Italia. La scelta di un editore, che stimo, di pubblicare meno per garantire qualità e lunga vita al libro.
Da una nostra inviata...

Marcos y... Claudia. 
Pubblicare meno, pubblicare meglio.
I primi trent’anni della casa editrice indipendente

Aria giovanile ed eloquio entusiasta. A ben guardarlo Marco Zapparoli sembra riflettere lo spirito ottimista ed appassionato che da trent’anni anima la casa editrice cui fa capo. Accompagnato dalla moglie Claudia Tarolo, da undici anni alla direzione editoriale e traduttrice per insanabile passione, Zapparoli è intervenuto alla giornata inaugurale del Master 2011 in Editoria Libraria della Fondazione Mondadori condividendo con gli allievi principi e progetti che dal 1981 fanno della Marcos y Marcos uno degli esempi più vivaci e in salute dell’editoria italiana indipendente.
«Un editore indipendente dev’essere indipendente dai suoi stessi successi» afferma Zapparoli, avversatore delle dissennate pubblicazioni a tirature vertiginose, «abbiamo scelto di pubblicare pochi libri, tredici all’anno» continua Claudia Tarolo «è la quantità che ci consente di prenderci la giusta cura per ciascun libro pubblicato». Con 290 titoli a catalogo, Marcos y Marcos sceglie per le sue pubblicazioni testi provenienti preferibilmente da culture molto diverse da quella italiana, di difficile traduzione e che richiedano un lavoro redazionale intenso ed accurato.
Non meno complesso è il versante delle riproposte, altro filone in cui i due editori credono molto. Esempi fortunati sono Una Banda di Idioti di John Kennedy Toole e Chiedi alla Polvere di John Fante, prime edizioni di altre case, furono portati al successo solo dalla pubblicazione per i tipi di Marcos y Marcos.
«Il nostro lavoro consiste nel mettere il libro nelle mani giuste» sostiene Zapparoli «per questo cerchiamo di conoscere il più possibile i nostri lettori». Una conoscenza che passa attraverso le numerose attività organizzate dalla casa editrice: dai corsi di editoria a quelli di scrittura creativa, attivi dal 2000 e da quest’anno gestiti dalla Piccola Scuola di Arti Narrative, appendice operativa della Marcos y Marcos. «Siamo amici dei librai, instauriamo un rapporto privilegiato con loro. Organizziamo presentazioni di libri orientate alla crossmedialità, dal reading all’accompagnamento musicale, perché il vero protagonista dev’essere il testo e non l’autore, come troppo spesso accade».
Il testo dunque. Un testo noto a tutti gli otto collaboratori di una casa editrice fra le poche a poter vantare un venduto mai inferiore a 1500 copie per titolo (in Italia l’87% dei libri appena usciti non supera le 500 copie vendute).
La loro indipendenza è anche comunicativa, avulsi da reclame schiamazzanti e aggressive, la campagna promozionale è modellata sulla personalità dei propri autori: «Cavina non ama i social network. Riscuote un gran successo di pubblico ed essendo un comunicatore vuole incontrare i suoi lettori di persona» racconta Claudia Tarolo, «Paolo Nori invece è molto timido e preferisce Facebook» aggiunge Zapparoli.
Queste sono le linee di pensiero di una casa editrice che «non pubblica un libro che non abbia la forza di difendere» e che per il suo terzo decennio si regala una nuova collana: 13, raccogliendo titoli che hanno segnato le tappe fondamentali di una singolare esperienza editoriale. Tutti questi rientrano nel nuovo formato del catalogo: un mazzo di 35 carte raffiguranti opere e autori di una casa editrice che ha trent’anni e ancora molti assi nella manica.

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