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6.5.13

ATTI MANCATI • M. Marchesini

ATTI MANCATI
di MATTEO MARCHESINI
Voland edizioni



LIBRO

Nel cuore di Bologna, Marco, trentenne diviso tra le incombenze giornalistiche e il tentativo di finire un romanzo, vive in una solitudine cocciuta e il più possibile asettica, fino a quando ricompare Lucia, la ragazza che lo ha lasciato qualche anno prima. Ora Lucia cerca Marco, lo assedia e lo porta in giro per paesi e campagne, a visitare i loro luoghi di un tempo, a ritrovare gli amici vivi e gli amici morti. Tra Bassa e Appennini, tra cliniche e osterie, Lucia – come una fragile ma tenace erinni – costringe Marco a rianalizzare le zone più oscure del loro passato.
Atti mancati è una storia d’amore e di suspense. È una parabola sul tempo trascorso ostinatamente a occhi chiusi e su quello vissuto a occhi spalancati. È il referto di una malattia, steso con furore analitico e insieme con uno stile semplice, da presa diretta.


RECENSIONE
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Atti mancati è un libro che fa riflettere. È una storia che scivola via come una goccia che si posa su un vetro e che cade a terra nel silenzio del mondo. “Atti mancati” vive di pause, di respiri appena accennati, di immagini sfuocate. È un ritratto sbiadito di un uomo che fatica a vivere, che si rifugia nel mondo della scrittura soccombendo alla realtà che lo circonda. Marco, il protagonista,  coltiva un amore che a stento fatica a far crescere. Si ritrova solo davanti a pagine bianche che tenta di riempire con il suo talento. Ma il vuoto permane senza che la parola scritta lo soddisfi pienamente. Lucia, la sua ragazza, vuole un uomo sicuro, pronto a prendersi le sue responsabilità ritrovando nella vita di coppia pace e felicità. Marco non sceglie il grande passo. Si rintana nelle sue riflessioni complicate sulla letteratura, sulla poesia, sul ruolo degli intellettuali nella frenetica società odierna. Preferisce appartarsi nel suo guscio senza uscire allo scoperto. Non vuole ferirsi. Poi la doccia fredda. Lucia lo lascia. Marco si ritrova allora ad affrontare il peso della solitudine. Una solitudine che lo lascia in un'apatia costante privandolo di slancio, di forza vitale. Il destino però bussa alla sua porta. Lucia entra di nuovo nella sua vita. Rompe il suo guscio fatto di abitudini noiose e stancanti. Lucia lo riporta alla vita. Lucia lo costringe a ricordare, a fare i conti con il suo passato, ad immergersi negli eventi di amicizie che si sono perse nel corso del tempo.
Lucia lo provoca, lo scuote perché vuole rivivere attimi di una memoria ormai sbiadita e dimenticata. Per lei il tempo diventa prezioso perché l'attesa è il veleno del presente, il male che la divora, la rinuncia alla vita. Lucia vuole assaporare la nostalgia. Vuole indagare e chiarire il passato per non avere più dubbi ne incertezze, per non avere conti lasciati in sospeso, per essere di nuovo felice nel suo presente anche se segnato da un'ombra che avanza minacciosa. Marco vive l'angoscia di doversi riguardare allo specchio. È costretto a fare dei bilanci della sua vita anche se si è cristallizzato nella sua bolla di pensieri.
Atti mancati procede a rilento. Vuole entrare nei meandri della memoria per ripercorrere, passo dopo passo, ogni scena determinante della vita dei protagonisti. Nel romanzo manca  dinamismo. Le riflessioni e le conversazioni con l'intellettuale Pagi, amico di Marco, bloccano il flusso narrativo impedendo al lettore di immergersi completamente nella storia. È un romanzo troppo cerebrale. Anche se ben scritto e con una prosa di notevole pregio artistico, Atti mancati risente di un intellettualismo letterario che nuoce alla storia privandola di emozione, di empatia e di slancio. Marco sembra non decollare mai. Sembra cadere nel vuoto. Sembra perdersi senza mai ritrovare una strada che lo riconduca ad una serenità certa, definitiva. Forse l'autore, Matteo Marchesini, vuole lasciare tutto in sospeso come una goccia che, cadendo dalle nuvole, non sa dove posarsi... . Una goccia che si abbandona alla sorte, che scorre senza fare il minimo rumore.
Jader Girardello 

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