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14.3.12

DAL SEMINTERRATO DI UNA BIBLIOTECA...

LA CUSTODE DI LIBRI
di Sophie Divry
Einaudi- Stile Libero Big
€10,00
Traduzione di Giusi Barbiani
**** per amanti dei libri in senso fisico

Sophie Divry, opera prima: un gioiellino

...a tutti coloro che avranno sempre meno problemi a trovare un posto in biblioteca che in società dedico questo divertissement...

Non è per niente facile essere una bibliotecaria di provincia. Specie se ti hanno assegnato alla sezione geografia, quella nel seminterrato. Non c’è neppure un po’ di luce, laggiù, e non si può dire che sia una zona particolarmente frequentata. Eppure anche lì c’è chi, in mezzo agli scaffali ordinatissimi, ha trovato la propria dimensione d’esistenza...
La donna che parla (tanto) in questo libro non ha nome, ma ha personalità da vendere: idee precisissime sul suo lavoro, sui libri e i loro autori, sugli uomini, sulla letteratura e la sua lotta con la cultura di massa.
Basta aprire il libro per avere un’idea del suo caratterino: nei panni del suo sventurato interlocutore, in un attimo ci ritroviamo seduti con una tazza di caffè troppo forte in mano, e non abbiamo il tempo di arrivare in fondo alla prima pagina che questa custode di libri (che con i libri lotta, litiga, si cura e si consola) ci ha già travolti con il suo irresistibile monologo. Che è fatto di episodi minimi, quelli che lei vede accadere nel microcosmo del seminterrato, di memorie, di aneddoti gustosi sulla storia delle biblioteche (sapete chi è Melvil Dewey? Avete mai sentito parlare della «Mazzarina»? e di Eugène Morel?), di citazioni, confessioni, lamentele, slanci di entusiasmo e di rabbia.
E più la stiamo ad ascoltare, più ci rendiamo conto che questa bibliotecaria quasi invisibile, querula e polemica e ormai non più giovanissima, sta cercando soprattutto di custodire se stessa. Di proteggersi, perché nessuno possa ferirla ancora.
«La biblioteca è l’arena in cui ogni giorno si rinnova la lotta omerica fra i libri e i lettori», dice a un certo punto la protagonista. Per lei, però, è molto di più: è l’arena in cui ogni giorno manda a combattere le proprie speranze e le proprie delusioni, e dove l’inclinazione alla rinuncia si trasforma, pagina dopo pagina, in una voglia incontenibile di amore. 
«La custode di libri è un autentico gioiello, – ha scritto Darwin Pastorin su gli Altri. - Un monologo ironico, divertente, colto, sul piacere di stare con i libri e tra i libri. Sophie Divry ha talento, stile, intuizione, sa come maneggiare gli aggettivi… lascerà il segno, vedrete, nella letteratura».

QUI un'estratto.

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