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12.3.13

BARBABLÚ di Amélie Nothomb

BARBABLÚ
di Amélie Nothomb
Voland edizioni
Traduzione: Monica Capuani


LIBRO

Saturnine, giovane ragazza belga, cerca un alloggio a Parigi. Trova, per una cifra davvero modesta, un suntuoso appartamento da condividere con l’eccentrico proprietario, il Grande di Spagna don Elemirio Nibal y Milcar. Ma l’irriverente Saturnine non sa che otto donne prima di lei hanno abitato in quella magnifica casa, che hanno indossato abiti dai colori meravigliosi creati dalle mani di don Elemirio, e che di loro nessuno ha più notizie.
Un romanzo che rivendica il diritto ad avere dei segreti e che indaga i meccanismi dell’amore, il cannibalismo sentimentale e la doppiezza della natura umana.


La copertina ha un perché.
Qui siamo tornati a "IGIENE DELL'ASSASSINO".
Assolutamente imperdibile!


RECENSIONE
 
Si dice che la malizia è negli occhi di guarda. La malizia in questo caso è negli occhi di chi legge e vuole attribuire al testo della Nothmob un’intenzione certamente diversa da quella dell’autrice.
Non sono riuscita a non interpretare in chiave sociale questa variante della fiaba di Barbablu e pertanto la considero un inno contro il femminicidio e la violenza di genere.
Saturnine, la protagonista, riscatta le donne e ribalta tutti i clichè su questo tipo di situazione. Nobilita il genere femminile immergendosi pienamente negli archetipi della fiaba, anche in termini psicanalitici. Mi ha fatto peraltro rivalutare un testo non compreso nell’adolescenza, ma molto letto e citato, Donne che corrono con i lupi di C.P. Estès, dove la fiaba serve a spiegare il concetto di “predatore innato della psiche” e non ha più l’intento pedagogico di Perrault di ammonimento contro la troppa curiosità.
Saturnine si immerge pienamente negli stereotipi di genere, ma è anche capace di ribaltarli. In un ininterrotto dialogo, dall’inizio alla fine del libro, impone la sua parte razionale al “mostro” e si riappropria del suo destino, pur cedendo alla tentazione di innamorarsi del misterioso uomo che la ospita, perché “innamorarsi è il fenomeno più misterioso dell’universo”.
Imponendo la sua forte personalità al nobile spagnolo, Saturnine produce una reazione alchemica e trova la sua pietra filosofale, che la trasforma da vile metallo in oro. 
Gioia M.

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